A Manfredonia, il problema dell’inquinamento derivante dalle attività di escavazione delle cave e altri incidenti correlati continuano a destare serie preoccupazioni tra i cittadini. In particolare, il Capogruppo Consigliere Comunale del Circolo Fratelli d’Italia Tatarella, Giuseppe Marasco, ha denunciato le ripercussioni delle polveri sottili generate dalle operazioni estrattive, nonché la frequente presenza di cinghiali morti rinvenuti sulle strade, segnalando una gestione inadeguata e poco trasparente da parte delle autorità comunali.
Proteste e Risposte Insufficienti
Le problematiche legate alla salute pubblica e all’impatto ambientale non sono nuove per i residenti di Manfredonia. Da anni, le lamentele dei cittadini e le richieste delle associazioni hanno incontrato risposte che miravano a minimizzare, piuttosto che affrontare, la gravità della situazione. Solo la pubblicazione dei dati raccolti dalle centraline di monitoraggio della qualità dell’aria ha messo in evidenza l’entità del problema, dimostrando in modo inequivocabile la presenza di polveri sottili in concentrazioni pericolose.
Marasco ha sottolineato come l’Amministrazione abbia negato o minimizzato i rischi legati all’escavazione selvaggia e illegale, finalizzata alla produzione di materiali edili. L’inquinamento delle sorgenti dovuto alle cave è ancora oggetto di contestazioni nei documenti ufficiali, nonostante le evidenze crescenti.
Richieste di Trasparenza e Azioni Concrete
Il consigliere comunale ha chiesto la costituzione immediata di una Commissione Tecnica Ambientale e la convocazione di un Consiglio Comunale straordinario per fare chiarezza sulle autorizzazioni e sulla gestione delle cave. La richiesta include una revisione dei permessi concessi, la valutazione dell’operatività dei mezzi utilizzati e l’impatto ecologico delle attività.
Marasco ha denunciato inoltre che, nonostante il diritto di accesso ai dati ambientali garantito dal D. Lgs. 195/2005, le informazioni fornite dagli uffici comunali sono risultate parziali, impedendo una visione completa e trasparente della situazione. Pertanto, ha sollecitato la pubblicazione dei dati relativi alla qualità dell’aria, al traffico dei mezzi pesanti, alla quantità di materiali estratti e ai livelli di torbidità delle sorgenti sul sito web del Comune, rendendoli accessibili ai cittadini.
Appello alle Autorità e alle Istituzioni
La denuncia è stata formalizzata e inviata tramite PEC alla Procura della Repubblica di Foggia, alla Prefettura di Foggia, al Sindaco e al Presidente del Consiglio di Manfredonia, nonché al Segretario Comunale. L’obiettivo è spingere le autorità a prendere provvedimenti urgenti e conformi alla legge per proteggere la salute pubblica e garantire il rispetto delle normative ambientali.
Secondo Marasco, solo un coinvolgimento attivo e documentato dei cittadini, insieme alla trasparenza amministrativa, può portare al riconoscimento effettivo dei problemi e alla loro risoluzione. Ha concluso il suo appello ricordando che continuare a nascondere o omettere dati non fa altro che peggiorare una situazione già critica, portandola al punto di non ritorno.
Firmato a Manfredonia il 08/11/2024, Giuseppe Marasco ribadisce l’urgenza di un cambio di rotta da parte delle istituzioni per la tutela dell’ambiente e della comunità.