Esattamente 80 anni fa, era il 9 gennaio del 1940, nasceva il primo comitato per costruire “la clinica secondo le intenzioni di Padre Pio”. L’incontro informale, a cui parteciparono i figli spirituali e le persone più vicine al Santo, si tenne nel villino prefabbricato Sanvico-Sanguinetti (foto), tutt’ora esistente in viale Cappuccini.
“Con l’ausilio della Provvidenza – si legge nel verbale di quel giorno – il comitato è così costituito: il Fondatore dell’Opera: Padre Pio da Pietrelcina (che momentaneamente desidera non essere nominato); Segretario: dottor Mario Sanvico; Cassiere contabile: dottor Carlo Kisvarday; Tecnico medico: dottor Guglielmo Sanguinetti; Direttrice organizzazione interna: signorina Ida Seitz. Si conviene che tutto ciò che dovrà essere attuato dovrà essere sottoposto al consiglio del Padre. Farsi dare dal Padre il motto che dovrà essere la divisa del comitato”.
Terminata la riunione, Sanvico (nella foto) e Kisvarday si recarono in convento per riferire le novità al Frate. Lui approvò e donò una monetina d’oro che aveva ricevuto in dono da una fedele. “Da questa sera – disse Padre Pio – ha inizio la mia grande opera terrena. Anch’io voglio offrire il mio obolo”.
Il resto è storia d’oggi. Una storia che nasce da un’idea un po’ folle: curare i malati e i poveri di San Giovanni Rotondo e del Gargano che non erano in grado di permettersi delle cure dignitose. Ma si trattava di un’idea di un Santo, sostenuta dalla carità di tanti uomini e donne, e benedetta dalla Provvidenza.