Anche questa volta il gruppo risponde all’appello, ognuno vuole fare qualcosa di concreto per la propria città, infatti c’è chi porta la terra, chi il concime, chi l’acqua, e chi soprattutto i fiori da piantare, oltre alla forza lavoro che alla fine non pesa ma diventa per tutti un pretesto di stare assieme unendo gli intenti verso un comune obbiettivo.
La zona interessata è quella del viale Aldo Moro in prossimità delle giostre ambulanti, luogo di via vai continuo da parte dei passanti, alcuni dei quali si fermano incuriositi a vedere la curiosa scenetta dei ragazzi intenti a piantare ed annaffiare, per poi convolare al centro per antonomasia, in piazza del Popolo, dove, proprio di fronte al palazzo San Domenico, la Guerrilla è continuata con l’impiantazione di due piante di ulivo nelle vasche di terra usate abitualmente dalla movida notturna manfredoniana come posaceneri. Un primo seme, davvero in senso letterale, è stato gettato. Come sempre, del resto, per questi ragazzi che non solo parlano, ma agiscono concretamente, anche rimettendoci del loro per la promozione del gruppo attraverso gadgets e autofinanziando le attività, in quanto completamente apolitico e apartitico: l’idea è ora quella di estendere la guerrilla verso la periferia, il luogo che maggiormente necessita di verde urbano, soppiantato dal cemento, in modo tale magari da destare l’attenzione di quelli che credono che il verde pubblico non sia importante. Che gli stessi forse abbiano pensato ad un gentile pensiero da parte del neo sindaco? Questo non è dato pensarlo. L’importante è che qualcuno l’abbia fatto, e soprattutto, continui a farlo.