Manfredonia. Il voto è un patto con la città. Non è un patto con il candidato. Scegli lui o lei, ma quando lo fai tu pensi alla città. Il patto con lui è solo funzionale e strumentale al patto che stipuli con la città. Per questo lo fai con responsabilità e onestà. Con saggezza e coscienza e libertà.
È un atto sacro, una sorta di liturgia personale e collettiva dove ognuno dovrebbe fermarsi, pensare, valutare e decidere. Col voto non solo esprimi la tua appartenenza a una comunità, ma contribuisci a costruirla nel miglior modo possibile.
Del tuo voto rispondi solo tu. Nessuno può decidere al tuo posto. Sei solo con te stesso. Tra te e te. Col voto tu trasmetti una visione del mondo, di te, degli altri, del lavoro, dell’ambiente. Il voto è il più grande potere civico di un cittadino.
È anche un atto di responsabilità nei confronti delle nuove generazioni. Nei confronti dell’ambiente. Col voto decidi tutto: la guerra o la pace. Le armi o il dialogo. Il voto esprime la reciproca cura, quella che ognuno si aspetta dagli altri e che a sua volta egli stesso deve agli altri. È il modo con cui paghiamo il nostro debito sociale di essere parte attiva e integrante della comunità.
Il voto non è un rito puramente politico, ma un grande gesto etico. Un modo elevato per celebrare la tua libertà: interiore, di pensiero e di coscienza. Col voto dai dignità a te e agli altri, alla comunità. Riconosci il valore e il peso che ognuno ha per te. Il voto è un gesto di alterità.
Per questo devi scegliere la persona che tu reputi sia la migliore.
Non sarà solo lui a rispondere a te, ma anche tu risponderai di lui all’intera comunità.
Una frase, falsamente attribuita a Paolo Borsellino, ma che in verità è di un certo Giangiacomo Farina, direttore di Siracusa News, che la scrisse in un suo articolo il 20 gennaio 2012, dice ”La Rivoluzione si fa nelle piazze con il popolo, ma il cambiamento si fa dentro la cabina elettorale con la matita in mano. Quella matita, più forte di qualsiasi arma, più pericolosa di una lupara e più affilata di un coltello”.
E, allora, buon voto a tutti!
Caro Michele, concordo con con te: “Il voto non è un rito puramente politico, ma un grande gesto etico”.
Permettimi di aggiungere che il voto è, parimenti, anche un gesto di alto valore “morale”.
Ciò premesso, vorrei esprimere molto brevemente il mio pensiero sull’argomento.
Michele, io ho sempre cercato di distinguere “ciò che è nella realtà” da “ciò che dovrebbe essere”.
E mi spiego. Michele quando tu dici (e premetto che sono d’accordo):
“Il voto è un patto con la città. Non è un patto con il candidato. Scegli lui o lei, ma quando lo fai tu pensi alla città. Il patto con lui è solo funzionale e strumentale al patto che stipuli con la città. Per questo lo fai con responsabilità e onestà. Con saggezza e coscienza e libertà”.
Orbene, la mia domanda è:
ma il valore e il significato di questo voto è “ciò che è o ciò che dovrebbe essere?”
Michele, io credo – forse mi sbaglio – che il tuo acuto pensiero sul voto, purtroppo nella realtà, non è ciò che è, ma ciò dovrebbe essere…!
Non sono pochi gli elettori che votano senza pensare… alla città ma al prorio interesse e tornaconto personale, con effetti devastanti sugli eletti, sulle politiche di gestione della cosa pubblica e sul fenomeno dilagante dell’astensionismo in ogni elezione.
Grazie Michele per queste tue magistrali e profonde riflessioni.
Un caro saluto.
PS. Ho votato e andrò sempre a votare
La democrazia è una invenzione per cercare di portare ordine in una società ma è un utopia.. l ho fatta più breve dell intervento artificioso dell articolo.
L’unica legge che può mettere ordine nella città, provincia,regione,nazione ,mondo è la Parola di Dio.
AL FUTURO SINDACO DICO:
Non pensare ai tuoi interessi,al tuo orgoglio,al tuo essere elevato ed essere al centro dell’attenzione, ma sii come Salomone quando gli fu affidato il popolo d’Israele,non chiedendo né ricchezza, né lunga vita,ne morte per i suoi nemici,ma un cuore saggio e intelligente, praticando con umiltà la giustizia e discernere il bene dal male.
Dio per questa umile richiesta lo esaudì dandogli anche ricchezza e fama.
1 RE 3:9-13
Illiceto…chi era costui?