Il Movimento 5 Stelle si trova in un momento di profonda crisi, con una battaglia interna che sembra tutt’altro che risolta. L’ex Garante, Beppe Grillo, nonostante la doppia sconfitta nell’elezione dell’Assemblea Costituente, non appare disposto a ritirarsi, ma piuttosto pronto a rilanciare la sua sfida. Il destino del Movimento resta in bilico, tra tensioni crescenti e possibili nuovi scenari.
Grillo e la “svolta” che nasconde una nuova battaglia
Costretto a lasciare la guida del Movimento, Grillo non sembra intenzionato a fare un passo indietro. I 46.747 voti contrari registrati nelle recenti consultazioni interne rappresentano un segnale forte e preludono a un lungo conflitto. Già nei giorni precedenti, Grillo aveva lasciato intendere il suo dissenso, invitando i militanti ad astenersi dal voto. Dopo la sconfitta, l’ex comico ha lanciato frecciate al rivale Giuseppe Conte, ironizzando sulla popolarità raggiunta dall’ex premier e facendo trapelare la possibilità di una controffensiva.
La disputa sul simbolo: una questione centrale
Uno dei punti più delicati dello scontro riguarda il controllo del simbolo del Movimento, che Grillo intende rivendicare con forza: “Adesso mi riprendo il simbolo,” ha dichiarato. Le opzioni sul tavolo includono un’azione legale o la richiesta di invalidare il voto che ha sancito la leadership di Conte. Secondo l’avvocato Lorenzo Borrè, Grillo potrebbe avvalersi dell’attuale statuto per proporre una terza votazione online. Il ruolo del Garante, previsto dallo statuto, sarà infatti eliminato solo dopo l’approvazione del nuovo testo, offrendo a Grillo un margine di manovra.
Nuovi scenari politici: liste locali e ritorno alle origini
Tra le ipotesi più discusse vi è quella della creazione di liste locali indipendenti, che potrebbero sfidare direttamente il M5S nelle elezioni regionali e comunali. L’idea punta a offrire agli elettori una scelta tra “l’originale” rappresentato da Grillo e quella che lui definisce “una deriva senza colore”. Questa strategia potrebbe però complicare ulteriormente le alleanze del Campo Largo, rischiando di frammentare il consenso.
Un’altra possibilità è il ritorno al modello delle origini, con una struttura politica ispirata agli “Amici di Beppe Grillo”. In questo scenario, il simbolo potrebbe persino riportare il volto del fondatore, un richiamo nostalgico che affascina una parte del Movimento ma che rischia di creare ulteriori divisioni.
Il futuro del Movimento: divisioni e incertezze
Mentre Grillo prepara le sue mosse, altre figure chiave del Movimento prendono le distanze. Alessandro Di Battista ha escluso un ritorno al fianco del fondatore, mentre Virginia Raggi ha negato il coinvolgimento in iniziative riconducibili a lui. Tuttavia, in un clima di instabilità, il futuro del M5S resta un’incognita, con il rischio di un logoramento che potrebbe compromettere ulteriormente l’unità interna e la sua rilevanza politica.
Lo riporta Tgcom24.mediaset.it
