BARLETTA, 10 maggio – Un’area di oltre quattro ettari è stata trasformata in una discarica abusiva di rifiuti speciali, principalmente scarti e materiali inerti provenienti da attività di demolizione.
È quanto hanno scoperto i finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Barletta in collaborazione con i colleghi del nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale di Bari. Durante l’operazione è stata eseguita una misura di sequestro impeditivo e reale nei confronti di un’impresa di Barletta specializzata nel recupero di materiali di scarto da demolizione, ritenuta responsabile dello stoccaggio illecito dei rifiuti. Nel complesso, durante il periodo compreso tra il 2019 e il 2021, sarebbero state depositate più di 28.000 tonnellate di rifiuti.
I sigilli sono stati apposti sull’intera struttura aziendale, e il valore complessivo dei beni sequestrati supera i 500.000 euro.
Inoltre, sono state bloccate risorse finanziarie per un ammontare equivalente, riconducibili all’amministratore dell’impresa oggetto delle indagini. Gli investigatori hanno specificato che sono stati posti “vincoli reali” su diversi conti bancari intestati alla società e al suo amministratore, quote societarie, l’intera struttura aziendale e la discarica abusiva.
Dalle indagini condotte dai militari, in coordinamento con la procura di Trani, che sta investigando per la realizzazione e la gestione di una discarica abusiva e illecito amministrativo, è emerso che i rifiuti provenienti dalla provincia di Barletta-Andria-Trani venivano trasportati su mezzi non autorizzati e non registrati nell’albo dei gestori ambientali.
Questi mezzi raggiungevano la sede dell’impresa con un carico che superava di 22 volte la capacità massima consentita secondo l’autorizzazione provinciale. Successivamente, i rifiuti venivano stoccati su terreni non autorizzati utilizzati come discariche, per poi essere avviati al recupero. Inoltre, l’impresa avrebbe occupato illegalmente suoli di proprietà dell’Erario, che erano sotto la giurisdizione del Comune di Barletta. (ANSA)