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Maltempo, a Livorno sei morti e due dispersi

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
10 Settembre 2017
Regione-Territorio // Stato prima //

Livorno. TRAGEDIA a Livorno: a causa dell’ondata di maltempo che ha colpito la zona sei persone hanno perso la vita e due sono attualmente disperse. A renderlo noto i vigili del fuoco della città toscana. “Quattro corpi sono stati trovati in un appartamento seminterrato di via Nazario Sauro a Livorno sarebbero i componenti di una intera famiglia: padre, madre un bambino di quattro anni ed il nonno”. Lo riporta l’Ansa.

Dati 3bmeteo.com

SITUAZIONE CRITICA ANCHE NEL LAZIO, NUBIFRAGIO A ROMA – Il maltempo sta colpendo con forza anche il Lazio dove sono in atto forti piogge e temporali, localmente a carattere di nubifragio. Già picchi di oltre 100mm sul litorale romano, fino a 124mm sui Castelli ma la situazione è critica anche a Roma dove sono caduti fino a 70-80mm e piove ancora: nubifragi con blackout elettrici. Si segnalano chiusure di diverse strade e anche alcuni tratti della metropolitana: chiusa per danni da maltempo la fermata della metro A Lepanto, Ottaviano e Repubblica. Sbarrati anche alcuni ingressi delle stazioni metro di Colli Albani, Arco di Travertino e Furio Camillo. Maggiori dettagli sulla cronaca locale qui.

FORTI PIOGGE E ALLAGAMENTI ANCHE IN LIGURIA, NEVE SULLE ALPI – Il maltempo ha colpito duro anche in Liguria con punte di oltre 60-70mm da ieri sera e locali allagamenti e disagi. In particolare tra Portofino e Rapallo sono caduti fino a 50mm in mezz’ora, mentre l’Arpal ha registrato circa 3500 fulmini in 6 ore. Anche qui i temporali sono stati accompagnati da venti localmente violenti, con raffiche di oltre 70-80km/h. Nel frattempo è tornato a nevicare fin sotto i 2000m sulle Alpi di confine, neve anche a Livigno. In queste ore piogge e temporali intensi stanno avanzando anche su Umbria e Lazio, oltre che sul Nordest.

1 commenti su "Maltempo, a Livorno sei morti e due dispersi"

  1. Comunicato stampa
    Allarme maltempo, i geologi: urge corretto governo del territorio per fare prevenzione
    Fabio Tortorici, Presidente Fondazione Centro Studi CNG: tra le cause principali, la spiccata antropizzazione, la cementificazione e i cambiamenti climatici
    “In una nazione in cui il 3.2 per cento della popolazione è residente in aree ad elevata pericolosità idraulica, il 10 per cento in aree a media pericolosità e il 15 per cento in aree con scarsa probabilità di alluvioni, è necessaria una svolta per un corretto governo del territorio”. Lo dichiara Fabio Tortorici, Presidente della Fondazione Centro Studi del Consiglio Nazionale dei Geologi a proposito dell’allarme maltempo che ha colpito il Centro Italia.
    “Sulle cause degli eventi disastrosi delle ultime ore – denuncia Tortorici – punto il dito innanzitutto sulla spiccata antropizzazione e cementificazione, che impedisce alle acque piovane di infiltrarsi nel sottosuolo, facendole invece scorrere rovinosamente in superficie. Negli anni ’50, il consumo di suolo era pari al 2.7 per cento, oggi si è passatial 7.6 per cento; in altre parole, nel nostro Paese ogni secondo si consumano circa 3 metri quadrati di suolo”.
    Il Presidente della Fondazione Centro Studi CNG prosegue: “Un’altra importante concausa del dissesto idrogeologico è il cambiamento climatico. Da oltre un decennio, infatti, si verificano fenomeni meteorici tali da concentrare in poche ore quantità di pioggia che mediamente dovrebbe precipitare in tempi molto più lunghi. A Livorno in poche decine di minuti sono caduti oltre 250 mm di pioggia: questo è un dato eccezionale, ma altrettanto anomalo è che, nella Commissione Edilizia dello stesso Comune, sia stata assente la figura del geologo dal 2006 al 2014, anni in cui l’urbanizzazione si è molto sviluppata”.
    “Per mettere efficacemente in sicurezza il nostro Paese – continua il geologo -, non sono sufficienti ‘finanziamenti a pioggia’, ma è necessaria una programmazione a vari livelli: innanzitutto serve un approccio tecnico-scientifico al dissesto idrogeologico, passando attraverso la manutenzione degli alvei e il monitoraggio geo-ambientale per verificare l’imminenza di un evento, potenziando i sistemi di informazione e di allarme della popolazione. Un altro fondamentale elemento da mettere in campo è rappresentato dal continuo aggiornamento delle carte che rappresentano le aree a pericolosità e rischio, in atto o potenziale.
    Infine, è basilare investire sull’educazione della cittadinanza, che dovrebbe conoscere i comportamenti da assumere durante, prima e dopo un evento atteso o di una emergenza. Vanno implementati gli insegnamenti atti a sviluppare nei bambini il rispetto e la sensibilità alla tutela del territorio”.
    “È ora – conclude Tortorici – che si prenda coscienza dell’importante ruolo svolto dal geologo nella prevenzione dai rischi naturali, in un Paese in cui si passa da una emergenza all’altra: terremoti, frane, siccità, alluvioni, con ritmi sempre più incalzanti”.
    Fabio Tortorici
    Presidente Fondazione Centro Studi del Consiglio Nazionale dei Geologi

    Fabio TORTORICI, Presidente Fondazione Centro Studi del Consiglio Nazionale dei Geologi

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Se le persone che amiamo ci vengono tolte, il modo per farle vivere è non smettere di amarle (James O’Barr)

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