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CASSAZIONE Ex Ilva: Cassazione, licenziamento per post su Fb fu illegittimo

La Corte di Cassazione ha confermato quanto era stato deciso nei precedenti gradi di giudizio dal Giudice del Lavoro di Taranto e dalla Corte d'Appello di Lecce

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
10 Novembre 2024
Cronaca // Focus //

ANSA. La Corte di Cassazione ha confermato quanto era stato deciso nei precedenti gradi di giudizio dal Giudice del Lavoro di Taranto e dalla Corte d’Appello di Lecce (sezione distaccata di Taranto), e quindi l’illegittimità del licenziamento avvenuto nell’aprile del 2021 di Riccardo Cristello, il tecnico di controllo costi dello stabilimento siderurgico ex Ilva (all’epoca dei fatti ArcelorMittal) che aveva condiviso su Facebook uno screenshot che invitava alla visione della fiction “Svegliati amore mio”, che affrontava il tema delle conseguenze sanitarie e ambientali di un’acciaieria.

Il ricorso del lavoratore aveva dato avvio alla fase sommaria del processo di primo grado, conclusosi poi nel luglio 2021 con la declaratoria di illegittimità del licenziamento e l’ordine di reintegro del dipendente nel suo posto di lavoro, sul presupposto che il post contestato non conteneva “nessun riferimento né diretto né indiretto … al suo attuale datore di lavoro”.

ArcelorMittal, nel frattempo divenuta Acciaierie d’Italia spa, si era poi opposta all’esito di quell’ordinanza, presentando ricorso e aprendo la fase a cognizione piena del processo.

Nuova conferma per il lavoratore con la sentenza del marzo 2022 che dichiarava l’insussistenza delle basi su cui si poggiava il licenziamento.

Acciaierie d’Italia Spa aveva quindi proposto reclamo avverso la sentenza di primo grado, cui fece seguito la decisione della Corte d’Appello (giugno 2022) che rigettava il reclamo della società.

“Con la pronuncia della Cassazione – ha dichiarato Francesco Rizzo dell’Esecutivo confederale Usb – si mette una pietra tombale sulla tristissima vicenda Cristello che racconta tanto della gestione Arcelormittal dello stabilimento siderurgico. Un momento, quello che ha visto nella fabbrica la multinazionale franco-indiana, in cui è stato addirittura messo in discussione un diritto fondamentale come quello di esprimere la propria opinione”.
Nella fiction Mediaset Sabrina Ferilli interpreta la madre di una bambina che si ammalò di leucemia a causa dei veleni che provenivano da un’acciaieria.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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