Il nuovo codice della strada ha ottenuto l’approvazione definitiva da parte di Camera e Senato, superando senza difficoltà le numerose proposte di modifica avanzate dalle opposizioni. Ora si attende solo la firma del Presidente della Repubblica per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, dopodiché entrerà in vigore dopo 15 giorni.
Questa riforma, fortemente voluta dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, introduce numerose novità incentrate sul tema della sicurezza stradale. Tra i punti principali vi sono misure più severe sull’uso dei cellulari alla guida, nuove regole per i monopattini, limiti di velocità e sanzioni più rigide per la guida in stato di alterazione psicofisica, come previsto dall’articolo 187 del codice della strada.
Le principali novità del nuovo codice
Le modifiche includono interventi mirati, come:
- Uso dei monopattini: maggiore regolamentazione per garantire la sicurezza.
- Limiti per i neopatentati: restrizioni per l’utilizzo di auto potenti.
- Abbandono di animali: pene inasprite, fino alla sospensione della patente e la reclusione, se l’abbandono provoca incidenti con feriti o vittime.
- Misure tecniche per i veicoli: obbligo di dispositivi come l’alcol kit per i recidivi.
Anche se l’obiettivo dichiarato è migliorare la sicurezza stradale e l’educazione alla guida, alcuni aspetti della riforma suscitano perplessità. L’ISTAT riporta che le principali cause degli incidenti stradali restano la distrazione (40%), il mancato rispetto della precedenza e la velocità eccessiva. Nel primo trimestre del 2024, su 200.000 controlli con l’etilometro, 5.000 persone sono risultate in stato di ebbrezza e 500 in stato di alterazione psicofisica. Tuttavia, il problema dell’abuso di alcol sembra ricevere meno attenzione rispetto all’uso di sostanze stupefacenti.
Guida sotto effetto di droghe: norme più dure
Le nuove disposizioni inaspriscono le sanzioni per chi guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. L’articolo 187 del codice è stato rivisto: la definizione di “alterazione psicofisica” è sostituita dal concetto più ampio di “positività”. Questo implica che la revoca della patente scatti automaticamente anche in caso di rilevamento di tracce minime di droga, indipendentemente dall’effettiva alterazione del conducente al momento del controllo.
Gli agenti di polizia saranno autorizzati a eseguire test salivari sul posto; in caso di positività preliminare, la patente potrà essere ritirata in via cautelare. Questo approccio solleva dubbi sulla precisione scientifica del test salivare e sull’equità del provvedimento, considerando che le sostanze possono rimanere nel corpo per giorni senza influenzare la capacità di guida.
Criticità giuridiche e rischi di congestione amministrativa
La giurisprudenza ha sottolineato che per configurare il reato di guida sotto effetto di stupefacenti è necessario dimostrare un’effettiva alterazione psicofisica attraverso elementi sintomatici o accertamenti medici, non solo un test positivo. Il nuovo testo potrebbe quindi generare ambiguità, causando un aumento di contenziosi legali e aggravando il carico di lavoro di uffici giudiziari e prefetture.
Educazione stradale: la vera chiave per il cambiamento
Mentre il nuovo codice punta su un approccio punitivo, esperti e associazioni ribadiscono l’importanza di un’educazione stradale più capillare, da integrare nei programmi scolastici. Solo promuovendo una cultura condivisa del rispetto delle regole si potrà davvero ridurre il numero di incidenti e migliorare la convivenza sulle strade.
Lo riporta Antigone Onlus.