Orta Nova, 11 gennaio 2020. “È arrivato il momento della scelta. Abbiamo bisogno di capire se siete tutti e tutte con noi.” Le parole del sindaco di Orta Nova dalla sua pagina Facebook dopo i fatti di questa mattina.
Un boato fortissimo alle prime luci dell’alba aveva portato un amaro risveglio ai proprietari dell’esercizio commerciale “La Boutique dell’Intimo”, colpito da una bomba carta. Danni: una saracinesca ed una porta d’ingresso del negozio semidistrutti. Paura, tanta. Perché la vera notizia è stata scoprire che la proprietaria della Boutique, Marianna Borea, è anche sorella del presidente del consiglio comunale di Orta Nova. Paolo Borea.
Perché già l’auto del presidente era stata interessata da un incendio, probabilmente doloso, qualche settimana fa. Potrebbe essere stato Paolo Borea, dunque, nel mirino di coloro che avrebbero lasciato esplodere la bomba carta la scorsa notte?
Gli inquirenti indagano e la preoccupazione dell’autorità è alta.
Anche quella del sindaco Lasorsa che, dalla sua pagina Facebook, ha lanciato il suo grido di allarme: “ Quando ci avete chiamato ad amministrare questo Paese sapevamo che per cambiarlo avremmo dovuto fare delle scelte difficili; sapevamo che avremmo incontrato diversi ostacoli. […]” Ma, aggiunge il medico ortese “se la violenza comincia a colpire i nostri cari, io ho il dovere di preservarli. Come ho il dovere di preservare tutti quei ragazzi e ragazze che per la prima volta si sono affacciati al mondo della politica e che mi stanno supportando”.
Lasorsa chiama i suoi concittadini, quindi, nelle sue parole, ad una scelta: supportare la sua Amministrazione concretamente o rendere chiara, ma non violenta, la volontà che questa arretri e rimetta il mandato. Scrive, infatti “Siamo disposti anche a fare un passo indietro se voi lo vorrete”.
Il sindaco si lascia poi andare a parole che lascerebbero intuire come le ultime settimane sarebbero trascorse tra tensioni “a causa della situazione relativa ai rifiuti e al destino di questo paese”. E annuncia, per tale ragione: “nei prossimi giorni scenderemo in Piazza e vi informeremo su tutto quello che è accaduto. Avvertiamo il bisogno di raccontarvi tutto”.
Rimane intanto un atto che presenterebbe tutti i segni dell’intimidazione. E della violenza.
A cura di Daniela Iannuzzi