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Commissariamento Ascoli Satriano, Sarcone: “Tornerò per i miei cittadini”

AUTORE:
Gianluigi Cutillo
PUBBLICATO IL:
11 Marzo 2022
5 Reali Siti // Foggia //

Statoquotidiano.it, Ascoli Satriano (Fg), 11 marzo 2022 – L’amministrazione comunale di Ascoli Satriano è caduta a distanza di soli quattro mesi dalle elezioni. Il sindaco Vincenzo Sarcone era stato rieletto con un’ampia maggioranza ed è costretto a chiudere questa esperienza amministrativa a causa della decisione di sette consiglieri comunali. A mettere la parola fine, ponendo la firma dal notaio, anche tre consiglieri di maggioranza che però provenivano dai banchi dell’opposizione di Sarcone.

L’ex primo cittadino alle ultime elezioni infatti aveva deciso di “aprire” ad ex membri della minoranza, creando una squadra abbastanza trasversale. Purtroppo questa mossa politica, a distanza di pochi mesi, si è rivelata deleteria ed ha portato lo stesso ex Primo Cittadino a fare un “mea culpa” per amore della città.

Quest’ultimo sarebbe già pronto a ricandidarsi, anche se resta comunque l’amaro in bocca per aver lasciato il paese in un momento così delicato. In questo periodo l’Amministrazione avrebbe dovuto gestire fondi importanti per la riqualificazione di Ascoli Satriano, riconducibili al PNRR. L’ex sindaco tiene a sottolineare come fossero numerosi i progetti in cantiere previsti e tanto il lavoro svolto in questo seppur breve periodo.

vincenzo-sarcone
Il sindaco di Ascoli Satriano, Vincenzo Saracone (immagine d’archivio)

 

Intanto a gestire l’ente comunale sarà il commissario prefettizio Angela Barbato, nominata dal prefetto Carmine Esposito, almeno fino al prossimo appuntamento elettorale.

 

 

 

Vincenzo Sarcone, Ascoli Satriano

 

L’ex Sindaco Vincenzo Sarcone ha rilasciato le seguenti dichiarazioni a Statoquotidiano.it:

 

SQ: Cosa è successo Dott. Sarcone?

VS: Non so cosa è successo nello specifico. Qualcuno sostiene che ci fosse un po’ di amarezza nella maggioranza, ma la stessa poteva essere riscontrata nella precedente consigliatura. La cosa strana, però, è la coincidenza che chi si è dimesso faceva parte dell’Amministrazione Danaro, cioè quella che nel 2016 è stata sconfitta dalla lista Sarcone con il 52,27%. Questa volta ho ritenuto opportuno allargare gli orizzonti e fare entrare persone appartenenti a quella lista avversaria, che avevano amministrato dal 2011 al 2016. In particolare mi riferisco a Giusy Sciarappa e Tito Marano (che all’epoca era vicesindaco di Danaro). In vero volevo aprire gli orizzonti per garantire più partecipazione nell’amministrazione di un piccolo paese come Ascoli Satriano. Ho avuto anche delle opposizioni, soprattutto per quanto riguarda Giusy Sciarappa, nessuno dei miei amministratori la voleva, ma mi sono imposto, anche perché era una collega e amica di famiglia. Poi è successo ciò che forse gli altri già si aspettavano: cioè che queste persone non si sono integrate nella mia originaria compagine amministrativa. Forse non si sono trovati bene, non gli piaceva il nostro modus operandi, non so.

SQ: Quindi un ritorno alle origini dei suoi “avversari politici”?

VS: Sono andati via da Enzo Sarcone che era il loro ex avversario. Il nostro modo di amministrare, forse, non era da loro apprezzato. Credo però che sarebbe bastata un po’ di umiltà da parte loro, perché dovevano tener presente che il nostro modo di operare dal 2016 al 2021 è stato apprezzato dagli ascolani. Infatti 8 su 10 concittadini mi hanno votato. Invece il loro modo di operare, cioè quello dell’amministrazione Danaro, è stato bocciato dai cittadini, con la clamorosa sconfitta del 2016. In altre parole andava tenuto presente che se il mio modo di operare è stato apprezzato dagli ascolani in maniera democratica con la riconferma di un secondo mandato, avrebbero dovuto integrarsi loro ed adeguarsi.

SQ: Evidentemente non hanno condiviso questo modo di fare. Quindi lei non ha saputo assolutamente nulla, fino all’ultimo?

VS: Non sapevo assolutamente niente fino all’ultimo momento, fino a domenica. Qualche giorno prima avevamo adottato una delibera di Giunta Municipale con il voto favorevole anche della Vicesindaco. Sicché è infondata la tesi secondo la quale non avrei convocato il consiglio comunale per timore di non avere la maggioranza. Infatti va da se che se la vicesindaco partecipava alle deliberazione dell’organo esecutivo, il suo sostegno alla maggioranza si sarebbe manifestato anche in Consiglio Comunale.

SQ: Prima non avevano mai manifestato dissenso in qualche modo?

VS: Al di là della normale dialettica democratica che è naturale in qualsiasi amministrazione, non hanno mai manifestato dissenso fino all’ultimo. Di ciò prova ne sia la circostanza che domenica scorsa, in occasione dell’ingresso dell’arcivescovo – amministratore apostolico Mons. Capucci, il vicesindaco motivava la sua assenza per un infortunio al piede. Stranamente il giorno dopo è andata a dare le dimissioni davanti al notaio insieme con gli altri consiglieri di maggioranza ed opposizione. Visto che l’appuntamento dal notaio era evidentemente già fissato, presuppongo che la decisione era stata già presa, quanto meno prima di domenica.

SQ: Si erano mai verificati episodi simili in passato?

VS: Ripeto al di là della dialettica politica, nessuno in passato è andato via per motivi personali. Infatti credo che, rispetto agli interessi personali, devono prevalere quelli della collettività. Infatti una corretta azione amministrativa dovrebbe sempre essere rivolta al raggiungimento del bene comune (bonum pubblicum). Gli interessi personali e/o particolari devono sempre essere messi da parte, giacché noi ci siamo presentati agli ascolani con un programma di carattere generale ed astratto e, sulla base di quest’ultimo, siamo stati eletti con una maggioranza “bulgara”. A proposito di programma va precisato che esso doveva essere attuato con l’approvazione di un bilancio previsionale. In vero si è verificato che i tre consiglieri di maggioranza si sono dimessi prima che detto bilancio venisse approvato, rendendo in tal modo impossibile la realizzazione del programma e, quindi, di quanto promesso agli ascolani.

 

Vincenzo Sarcone, Ascoli Satriano

SQ: Cosa ne pensa delle critiche che le vengono fatte?

VS: Se Lei allude alle critiche circa il ritardo nella convocazione del consiglio comunale perché avrei tenuto di non aver la maggioranza, in parte Le ho già risposto. Inoltre si deve tener presente che nei quattro-cinque mesi dalla mia elezione, il consiglio comunale è stato convocato per ben quattro volte. Ultimamente si attendevano alcuni adempimenti propedeutici all’approvazione del bilancio previsionale che doveva essere approvato in consiglio entro il 31 marzo. Infatti uno di questi era il piano triennale delle opere pubbliche, che necessitava di un aggiornamento giornaliero giacché dovevano essere inserite le OO.PP. di cui si intercettavano i finanziamenti del PNRR. Non solo, si è attesa anche l’approvazione del progetto per il servizio di raccolta rifiuti solidi urbani, che avrebbe avuto riflessi strutturali nell’approvazione del prefato bilancio previsionale. Infine voglio evidenziare che, indipendentemente dalla convocazione programmata del consiglio, su richiesta dell’opposizione, lo avevo convocato in via straordinaria per esprimere solidarietà al popolo ucraino.

SQ: Si è trattato solo di un’iniziativa di singoli o legata a qualche partito?

VS: Penso che Lino Santoro, ultimo degli eletti, nella qualità di segretario cittadino del PD, sia l’unico riconducibile ad una precisa area politica. Quindi credo che sia una questione personale e non politica. Non credo, infatti, che il partito a livello provinciale ne fosse a conoscenza. Tra l’altro, avevo dato la disponibilità a candidarmi per le ultime elezioni provinciali nella lista del PD, il partito mi avrebbe dovuto avvisare se fosse stata una questione politica. Anche perché far cadere un sindaco rieletto col 75,83% dei voti dopo cinque mesi, senza nemmeno aver iniziato l’azione amministrativa, è una grande responsabilità. Ma ripeto non credo nelle responsabilità del partito, non credo che fossero stati informati.

SQ: Progetti futuri?

VS: Mi ricandiderò perché devo ritornare per riparare il danno arrecato. Ho commesso l’errore di aver incluso nella mia lista gli ex avversari. Per tanto ho chiesto scusa ai miei elettori.

 

 

 

 

 

 

 

A cura di Gianluigi Cutillo, 11 marzo 2022

 

 

 

 

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“Dunque, s'è detto: il ragionier Fantozzi mette la casa. Io ho portato i liquori, il resto spetta lei. Scusi, eh?” (Gigi Reder - Rag. Filini)

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