FOGGIA – L’estate entra nel vivo e la vita in Italia diventa più cara. Stando all’Istat, nel mese di luglio l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, è cresciuto dello 0,4% su base mensile e dell’1,3% su base annua e +0,8% rispetto al mese precedente (con un +1% come dato acquisito per il 2024).
In Puglia (1%), rispetto a giugno, si sfiora il raddoppio e il capoluogo di Regione, pur essendo al di sotto della media nazionale (pari come detto all’1,3%), è alla stessa stregua di Torino (0,9) e addirittura al di sopra di Firenze (0,8), città che presenta un indice NIC uguale a quello di Potenza.
A guidare la graduatoria però è forse la città in cui il tessuto economico è più spostato verso il turismo e cioè Rimini (2,1%).
Cosa c’entra il turismo?
Parecchio a giudicare da quanto spiega l’economista barese Michele Capriati: «A luglio aumentano prima di tutto perché c’è un fattore legato al turismo.
Lo dimostrano proprio i dati diffusi dall’Istat che mettono in evidenza i prezzi dei servizi legati al turismo, incluso quello dei trasporti.
Quindi sicuramente a luglio c’è stato un impatto e ad agosto sarà peggio». In effetti, l’Istituto nazionale di statistica mostra come, al netto dell’accelerazione degli energetici, a livello congiunturale (cioè mettendo a confronto il mese di luglio con quello di giugno) per ricreazione, spettacoli e cultura la variazione è del +0,9%, quella per alloggi e ristorazione e +0,5, per altri beni e servizi +0,1, per i trasporti +0,5%.
Le variazioni percentuali tendenziali (luglio 2024/luglio 2023) ci dicono che a luglio l’indice dei prezzi al consumo per servizi ricettivi e ristorazione segna un +4,3%, per bevande alcoliche e tabacchi +2,4, per altri beni e servizi 2,3, per ricreazione, spettacoli e cultura 2, per i trasporti +1,5.
Ditelo al signor Nobiletti, sindaco di Vieste. Ognuno raccoglie quanto semina, prezzi altissimi e servizi medi, di conseguenza calo meritato.
Servizio negativo negli alberghi, non parliamo di ristoranti e bar, una vera rapina. Per non parlare dell’ igiene e della cafonaggine diffusa. Gargano da cancellare dalle rotte turistiche.