Foggia – DI sicuro questa volta non si potrà parlare del classico “specchietto per le allodole”, dato che sono proprio loro: le Alauda arvensis, uccelli appartenenti all’ordine dei passeriformi e della famiglia degli Alaudidi, i protagonisti (purtroppo in negativo) di questa paradossale vicenda.
Un camion con circa 600 allodole, destinate al mercato perugino, è stato infatti bloccato stamane in provincia di Foggia. Due sono state le persone denunciate in stato di libertà “per commercio e detenzione illegale di animali vivi”, mentre sono ancora in corso delle perquisizioni nelle province di Foggia e Perugia. Alla guida del camion un cittadino peruviano ch, in base a quanto accertato, era stato “incaricato” da committenti ignoti di prelevare la fauna nei comuni di Zapponeta e Manfredonia. L’operazione antibracconaggio è stata compiuta dal Nucleo investigativo polizia ambientale forestale (Nipaf) del Comando provinciale di Foggia, insieme a personale del Coordinamento territoriale per l’ambiente (Cta) di Monte Sant’Angelo e al Comando stazione di Mattinata. Gli uccelli erano stati acquistati al prezzo di sei euro ciascuno e dovevano essere trasportati in Umbria per venire impiegati come richiami vivi, per un compenso di circa 30.000 euro (si ricorda che l’allodola è un uccello allevato principalmente a scopo ornamentale, o di richiamo, durante la caccia. Questi uccelli vengono infatti “selezionati” durante l’esercizio venatorio per la loro capacità canterina. Le 600 allodole rinvenute sul camion sono state quasi tutte liberate poichè idonee al volo.
(immagine d’archivio)