Come rendere interessante una domenica d’inverno, ventosa e dal cielo sereno ma molto variabile? Basta avere una buona compagnia, un po’ di curiosità e la consapevolezza che il nostro territorio è ricco di meraviglie da scoprire, conoscere ed ammirare.
Siamo in terra di Messapia, nel cuore del centro storico di Brindisi.
Incastonato tra i vicoli, ecco brillare un gioiello dell’architettura romanica, praticamente unico nel suo genere in quanto è l’edificio che, per la sua forma circolare, risulta essere la replica più fedele della Rotonda dell’Anastasis sita all’interno del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Il Tempio di San Giovanni al Sepolcro, secondo i più antichi documenti esistenti, fu edificato dai Cavalieri del Santo Sepolcro tra 1112 e il 1128, in particolare per volontà di Boemondo d’Altavilla, figlio di Roberto il Guiscardo e Principe di Taranto, di ritorno dalla Prima Crociata.
A dicembre scorso è stato presentato il libro “Il Tempietto”, una guida esplicativa bilingue del monumento per Antonio Mandese Editore, con la consulenza di Angelo De Luca, nostra guida esperta ed appassionata durante la visita.
Delle peculiarità storiche, architettoniche ed artistiche che ci vengono descritte, alcune hanno particolarmente attirato la mia attenzione.
Le pareti interne risultano ampiamente affrescate ma le opere sono gravemente compromesse da umidità, lesioni della muratura e spicconature.
Di nessun Santo raffigurato è pervenuto il nome e non si sono potute fare attribuzioni a causa dei ridottissimi dettagli rilevabili dagli affreschi, fatta eccezione per San Giorgio e il Drago di cui sono visibili due rappresentazioni sovrapposte ma solo delle parti posteriori dei cavalli bianchi che si muovono in direzioni convergenti a formare una insolita composizione.
Sono presenti, inoltre, otto colonne che formano un anello centrale e otto semicolonne addossate alle pareti, tutte di reimpiego e adorne di splendidi capitelli, che costituiscono un sistema strategicamente raccordato: “Guarda il pavimento – mi dice Angelo – a terra ci sono disegnate due impronte a forma di piedi, posizionati lì”. Così, in quel punto esatto, mi stupisco a scorgere un astuto gioco ottico che permette di vedere le due serie di colonne perfettamente allineate.
Spostandoci all’esterno del tempio, attraverso il portale ovest, inizialmente il più importante e oggi divenuto minore, si può ammirare una ricca decorazione degna dei più alti esempi di bestiario medievale e accarezzare numerosi simboli templari incisi sulle pareti per arrivare, infine, in un meraviglioso orto giardino di 500 mq, che dopo anni di abbandono, è stato bonificato e recuperato nel 2017.
Oltre all’orto, è presente una collezione di 30 esemplari di rose HT ibridi di Tea, tutte di colori diversi e vivacissimi. Poi Angelo raccoglie per me delle foglioline da un arbusto aromatico: “Sentine l’odore e dimmi di cosa si tratta”. Il mio olfatto ha lavorato per associazione di idee e chiudendo gli occhi, sono stata inondata dal profumo di incenso che si spande nelle chiese durante le liturgie. Una piccola nuova scoperta botanica: il Plectranthus, la pianta dell’incenso.
Molti altri tesori, curiosità e leggende vi aspettano in questo luogo particolare e misterioso.
E ricordate che “Noi Siamo In Puglia!”.
Eleonora Zaccaria