ANSA. “Due anni di assenza sono tanti e dopo una prima pausa, durante la quale mi sono un po’ allontanato, ho ripreso a lavorare.
Il lavoro è stato anche mentale, simulando di essere in campo: diciamo che nell’ultimo anno ho lavorato in smart working”.
Un primo giudizio sul Lecce: “Non l’ho visto dal vivo, l’ho visto – ammette il tecnico – in tv durante il campionato e l’ho rivisto in maniera dettagliata in questi giorni. Prima di dare un’opinione ho bisogno di allenare. Ho grande voglia di allenare, ho entusiasmo, come se iniziassi oggi. E’ necessario conoscere i calciatori, devo entrare in un ambiente nuovo per me, e ho necessità di capire il prima possibile”.
Nell’attuale rosa ritrova Ante Rebic, che sotto la sua guida potrebbe trovare spazio e rilancio: “L’ho allenato forse un mese al Milan, ed arrivò l’ultimo giorno di mercato. All’epoca – ricorda – la squadra giocava in un modo poco congeniale alle sue caratteristiche, e lo ricordo come un ragazzo determinato, anche tignoso, ‘sporco e cattivo’. A Lecce lo ritrovo molto volentieri”.
Ed ancora: “Ci sono tantissime ali e due prime punte, considerando tale anche Rebic. Lui – prosegue Giampaolo – deve essere una risorsa per la squadra, così come Krstovic e Burnete.”
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