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TREMITI La Medaglia della posa della prima pietra: un tesoro nascosto della storia borbonica

181 anni fa, l'Isola di Tremiti, 12 novembre 1843

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
12 Novembre 2024
Cronaca // Gargano //

Era il 12 novembre 1843 quando, sull’Isola di Tremiti, precisamente nell’isola di San Nicolò, si celebrava un evento che avrebbe segnato per sempre la storia della colonia penale borbonica. Alle 16:00 in punto, in una cerimonia solenne, veniva posata la prima pietra che avrebbe dato avvio alla costruzione di quella che sarebbe stata una delle più controverse e significative opere del Regno delle Due Sicilie.

Ma c’era di più. Non si trattava semplicemente di un gesto simbolico, di una pietra destinata a sostenere le fondamenta di un edificio. No, la pietra nascondeva un segreto, un frammento di storia, un simbolo del potere che regnava in quelle terre. Sotto quella pietra, infatti, venne seppellita una medaglia tonda d’argento, dal peso di circa 60 grammi, un pezzo raro e prezioso, che raccontava la potenza di un impero e la volontà di lasciare un’impronta nel tempo. La medaglia, larga due once e un quarto, recava da un lato il mezzo busto del re Ferdinando II, mentre dall’altro l’immagine del sovrano circondato da statue rappresentanti la Religione e la Giustizia, con l’epigrafe “Pietas et Justitia” — un messaggio di speranza e ordine che attraversava il secolo.

Accanto alla medaglia, un’iscrizione incisa su una lastra di marmo, lunga 1,30 metri e larga 0,59, celebrava l’evento in tutta la sua magnificenza. Un’eredità tangibile di un’epoca, una testimonianza da non dimenticare. Questo reperto, se riesumato, rappresenterebbe una chiave per comprendere meglio le aspirazioni e le sfide di un regno che oggi vive nei ricordi, ma che ha lasciato segni indelebili nel cuore del Mediterraneo.

Dove si trova oggi quella medaglia?

Una domanda che, da oltre 181 anni, resta senza risposta. Forse è ancora sepolta sotto le fondamenta, nascosta dal tempo e dall’oblio. Eppure, quella medaglia e la sua lapide non sono solo un pezzo di metallo e pietra, ma un simbolo che racchiude in sé la storia di un’intera era, di un sogno imperiale e della speranza di un popolo. Un tesoro di inestimabile valore che merita di essere ritrovato, restaurato e, finalmente, esposto per le generazioni future.
Il verbale originale della cerimonia, che è giunto fino a noi, è una testimonianza di ineguagliabile valore. Descrive con dovizia di particolari l’atto di sepoltura della medaglia, accompagnato dalla solenne elevazione della bandiera reale, salutata da una salva di 21 colpi di cannone, segno del rispetto e della grandezza della monarchia borbonica. Una cerimonia pomposa, un evento che doveva essere celebrato in ogni angolo del regno.
Un’occasione unica per riscoprire la nostra storia
Questa scoperta, avvenuta decenni fa, è una delle più affascinanti e ricche di mistero che possa riguardare l’isola di San Nicolò e l’intero contesto storico delle Tremiti. La medaglia e la lapide sono testimoni di un passato che è stato messo in ombra, ma che merita di essere riportato alla luce. Non solo per il valore materiale, ma anche per il messaggio che porta con sé: la continuità, la forza, la speranza di un regno che, purtroppo, è caduto, ma che ci ha lasciato un’eredità di cultura, arte e memoria.
Un appello alla memoria storica
Oggi, la ricerca di quel prezioso cimelio diventa un dovere verso le future generazioni. Dove si trova quella medaglia, quella lapide, quel segno di un tempo che, pur nel suo splendore, ci racconta di un’epoca lontana ma ancora viva nel nostro ricordo? La mia proposta è chiara: è il momento di ritrovare quel tesoro nascosto, di restaurarlo e di esporlo affinché tutti possano ammirarlo e comprenderne il valore. Non solo come monito del passato, ma come testimonianza di una storia che, pur nel suo declino, ha segnato profondamente la nostra identità.
Io so dove cercare. E un giorno, vi racconterò il luogo preciso in cui la medaglia del re potrebbe trovarsi ancora oggi, custodita nel cuore di San Nicolò, in attesa di essere riscoperta.
In data 27 agosto 2024 è stata inviata una pec all’amministrazione tremitese ed esattamente al Presidente del Consiglio, a tutti i consiglieri, alla sig.ra sindaca e all’ufficio tecnico, dove informavo della scoperta inedita e della sua importanza.
Ad oggi nessuna risposta, si spera in futuro!
Michelangelo De Meo
Ingegnere e ricercatore della storia locale

1 commenti su "La Medaglia della posa della prima pietra: un tesoro nascosto della storia borbonica"

  1. Tante meraviglie borboniche sono state nascoste dai “SaBoia”, dopo la conquista della penisola fatta passare per “unità d’italia” (volutamente in piccolo)

    #SudColoniaInterna #Dal1861FratelliDiNessuno

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