BRINDISI – L’imputato è svanito nel nulla. Non è stato possibile notificargli la richiesta di rinvio a giudizio e quindi non essendoci prova che sia a conoscenza di essere sottoposto a procedimento penale, non si può far altro che proscioglierlo.
Per quanto si tratti di un proscioglimento “particolare”, non del tutto definitivo.
Si parla di una presunta violenza sessuale su una minorenne.
Per meglio dire, palpeggiamenti su una ragazzina di 12 anni che sarebbero avvenuti in un villaggio turistico di Alimini, a Otranto, stando alla denuncia, ad opera di un barman di Cuba residente a Milano.
La vittima è una turista di Viterbo.
L’udienza preliminare
Oggi era fissata l’udienza preliminare dinanzi alla gup Anna Paola Capano che però ha dovuto prendere atto dell’irreperibilità dell’imputato e del fatto che i poliziotti della questura di Milano avessero tentato per due volte di notificargli gli atti, senza riuscirci.
I fatti risalgono al 2022. Stando a quanto dichiarato dalla vittima, che aveva confidato tutto ai genitori una volta tornata a casa, l’imputato oggi 27enne avrebbe somministrato alla ragazzina una bevanda alcolica mentre ballavano in discoteca, per poi condurla in bagno e costringerla a subire atti sessuali: palpeggiamenti per lo più.
Naturalmente vietati, considerata l’età della bambina, anche in un ipotetico caso di consenso. Nel chiuso delle mura della toilette, poi, approfittando della sua superiorità fisica e psichica, l’avrebbe molestata baciandola, toccandola nelle parti intime e impedendole di sottrarsi.
Nell’immediatezza dei fatti il giovane aveva potuto dire la sua.
La versione dei fatti fornita era completamente differente da quella contestata: la ragazza, stando a quanto aveva raccontato al suo avvocato, avrebbe messo in piedi la storia per giustificare la sua ubriacatura di quella sera.
Le indagini sono andate avanti. Fino alla chiusura e alla richiesta di rinvio a giudizio.
L’ufficio gip ha fissato la data dell’udienza preliminare e sono partite le notifiche: regolari per le persone offese.
Nulla da fare per il barman e animatore cubano che al suo indirizzo di Milano non risponde al citofono.
Non è presente, non c’è nessuno che lo abbia visto o sappia dire dove si trova.
La sentenza è dunque di non doversi procedere per mancata conoscenza della pendenza del processo da parte dell’imputato. Al contempo è stato dato mandato di proseguire con le ricerche.
Lo riporta quotidianodipuglia.it