BARLETTA – “La cosa che più mi ha colpito è il numero di persone interessate alle ragioni della protesta.
Sabato scorso, alla nostra prima riunione, eravamo in dieci ieri sera invece eravamo più di duecento, tra cui semplici cittadini.
Venerdì prossimo, nel rispetto della città e nella legalità, faremo un corteo per ricordare che l’agricoltura è parte fondamentale della nostra storia oltre che della nostra economia”.
Così, Ruggiero Tanzi spiega all’ANSA perché il prossimo 15 febbraio a Barletta, gli agricoltori a bordo dei loro trattori hanno deciso di sfilare per le strade della città.
Lui è l’anima di un gruppo whatsapp “chiamato – dice – Barletta farmer forever di cui fanno parte 700 persone” che ha portato alla nascita della sigla ‘Liberi agricoltori barlettani’ organizzatrice della manifestazione.
“Partiremo alle 5 del mattino e percorreremo – aggiunge – tutta la città, poi una nostra delegazione andrà in prefettura per spiegare i motivi della protesta che sono ormai chiari a tutti: dalla necessaria detassazione per il comparto alla riprogrammazione del green deal, passando per il no ai cibi sintetici e alla richiesta di abolizione dei limiti produttivi dell’uva da vino per ettaro”.
Tanzi è convinto quando sostiene che “l’Europa deve comprendere che il nostro modo di lavorare è diverso da quello del Nord Italia e del resto dei Paesi comunitari perché qui, per esempio coltiviamo l’uva con i tendoni per il clima che in altre zone è decisamente differente”.
L’obiettivo è “tutelare un comparto che spesso viene maltrattato”, continua Tanzi e conclude: “Sentiamo la vicinanza dei cittadini perché anche loro hanno l’impressione che le loro radici stiano per essere tranciate”.