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“Criminalità andriese sempre più vicina alla mafia cerignolana e del Gargano (droga)” (III)

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
13 Aprile 2023
Andria // Barletta //

(III – continua). “A Barletta, l’efficacia dell’azione repressiva sviluppata negli anni dalle Forze di Polizia e dalla Magistratura avrebbe ridimensionato il clan CANNITO-LATTANZIO. Non emergerebbero, allo stato, segnali di ripresa riferibili alle rilevanti attività criminali sebbene, come evidenziato nella sentenza del processo “Nabucodonosor” (2019), nella cittadina pugliese sembrerebbero operare 4 gruppi, alcuni elementi dei quali già sottoposti a detenzione domiciliare”.

Così dalla relazione del Ministro dell’Interno al Parlamento sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia, periodo Gennaio – Giugno 2022.

“Significativa nel semestre in questione risulta anche la sentenza definitiva di condanna71, connessa con il procedimento “Red Eagle” (2016), che il 15 febbraio 2022 ha portato all’esecuzione di 11 ordini di carcerazione emessi nei confronti di altrettanti responsabili di associazione per delinquere armata finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti”.

“Iniziative di prevenzione e contrasto ad ogni forma di infiltrazione nell’economia da parte
della criminalità organizzata sono state adottate anche nell’ambito del Comune barlettano”.

“È del 9 marzo 2022 la sottoscrizione del protocollo di legalità tra il Prefetto di Barletta-Andria-Trani, Maurizio VALIANTE, e il Commissario Straordinario per la gestione del Comune di Barletta, Francesco ALECCI. L’intesa prevede il rafforzamento delle misure di prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata negli affidamenti pubblici, nelle concessioni e nelle procedure concorsuali, con particolare riguardo alle risorse che saranno trasferite agli enti locali nell’ambito del noto Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.

Nello scenario criminale andriese continuerebbe a registrarsi la presenza di elementi di spicco dell’ex clan PASTORE-CAMPANALE e l’attività del sodalizio PISTILLO-PESCE, contiguo agli STRISCIUGLIO di Bari. La criminalità locale sembrerebbe in rapporti anche con la malavita cerignolana, per quanto concerne la commissione di reati predatori, nonché con quella garganica relativamente agli stupefacenti. Non si segnala, allo stato, l’operatività del gruppo GRINER-CAPOGNA e del clan LAPENNA”.

“Nel mese di febbraio 2022 sono state eseguite due misure di prevenzione patrimoniale a carico di 2 pregiudicati andriesi coinvolti in importanti operazioni di polizia giudiziaria tra cui l’indagine “Via Trani” del 2015 che aveva consentito di disarticolare un sodalizio attivo nel Comune di Andria e dedito ad una ramificata e consolidata attività di spaccio di sostanze stupefacenti””.

“Sempre con riferimento al contesto territoriale di Andria e Minervino Murge (BT) rileva la
confisca, per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro, eseguita dalla DIA nei confronti di un pluripregiudicato andriese il quale, attinto da Ordinanza di custodia cautelare in carcere nel giugno del 2017 nell’ambito dell’operazione “Odissea Bancomat”, era dedito principalmente a furti e rapine di ingentissimo valore consumate anche in nord Italia”.

“Il provvedimento ha consolidato in forma pressoché speculare il sequestro operato nei confronti del medesimo nell’ottobre del 2019, scaturito dalla proposta di applicazione della misura di prevenzione formulata dalla DIA il 2 aprile 2019”. (III – continua).

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