Foggia, 13 giugno 2017. Studiare a Foggia e sentirsi cittadini del mondo. Nell’universo globale della rete, delle comunicazioni senza confini e dei social media è diventata molto più che una possibilità, ciò nonostante l’Università di Foggia sta lavorando per offrire ai suoi iscritti l’occasione per interpretare concretamente e alla lettera l’headline della campagna di comunicazione dell’anno accademico 2017/18 (“Studia con noi. Abita nel mondo”).
La presentazione del CdL in Scienze e Tecnologie Biomolecolari. Stamattina – presso il laboratorio di Biochimica, situato nel plesso centrale del Polo biomedico “Emanuele Altomare”, in via Napoli a Foggia – è stato presentato il nuovo corso di laurea internazionale in Scienze e Tecnologie Biomolecolari: un corso internazionale innanzi tutto perché garantirà almeno al 20% degli studenti che si iscriveranno un’esperienza formativa all’estero, per studio e/o tirocinio; in secondo luogo perché, a partire dal terzo anno di corso, sarà possibile seguire lezioni e sostenere esami nel Regno Unito, esattamente presso la Wolverhampton University. «Questa opportunità consentirà ai nostri studenti – ha spiegato la coordinatrice scientifica del corso di laurea, prof.ssa Claudia Piccoli – di cogliere un’altra chance, ottenendo il doppio titolo di laurea. Si tratta dell’unico corso di laurea che in Italia offre questi vantaggi e assicura questa competitività didattica e scientifica a chi lo frequenterà». Difatti l’unico corso che potrebbe essere ritenuto similare, a quello proposto dall’Università di Foggia, è quello in Biotecnologie promosso dall’Università di Camerino (tutto in lingua inglese). «Il nostro corso invece – ha aggiunto la prof.ssa Piccoli, che tiene particolarmente all’argomento anche perché delegata del Rettore all’Internazionalizzazione e alle Relazioni internazionali – si distingue perché sostanzialmente in lingua italiana, ma caratterizzato dall’opportunità di seguire corsi in inglese e di sostenere esami in lingua inglese, col grande valore aggiunto di garantire almeno al 20% dei suoi iscritti di acquisire CFU (Crediti formativi universitari, NdR) all’estero, grazie a borse di studio dedicate che saranno erogate dall’Università di Foggia impiegando fondi comunitari e ministeriali. Una proposta veramente innovativa per Foggia: studiando qui ci si può sentire cittadini del mondo, conseguendo nel frattempo una delle specializzazioni cherisulteranno più utili e più richieste nell’immediato futuro».
Cosa si può fare dopo la laurea? Inserito nell’Offerta formativa dell’anno accademico 2017/18, il nuovo corso di laurea in Scienze e Tecnologie Biomolecolari prevede 50 immatricolazioni (al massimo) per anno accademico: si accederà unicamente attraverso test di ingresso, chi conseguirà il titolo di laurea potrà essere impiegato come tecnico in centri di ricerca sia pubblici che privati. «Il corso prepara, a sua volta, all’accesso ad un corso di laurea magistrale in Biotecnologie o scienze biologiche – ha completato il direttore del Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale, prof. Lorenzo Lo Muzio – poiché, con il conseguimento della laurea di II° livello, i biotecnologi sono equiparati ai biologi: ovvero hanno accesso alle scuole di specializzazione per biologi, possono lavorare in campo sanitario, nei laboratori di analisi o continuare nel campo della ricerca presso Università, CNR, industrie farmaceutiche, tossicologiche e altri centri di ricerca di varia natura». Infine la dimensione internazionale del nuovo corso è restituita, anche, dalla concreta possibilità di effettuare tirocini all’estero, a partire dal primo anno di studio. Già, ma chi paga? «Saranno interamente a spese dell’Università di Foggia – ha puntualizzato la prof.ssa Piccoli, rispondendo a qualche domanda dei presenti all’incontro – che eroga borse di studio tra le più alte di tutte le Università italiane, con un’ampia scelta delle sedi grazie alle numerose collaborazioni che l’Università di Foggia ha instaurato con aziende pubbliche e private anche estere».
L’ottima valutazione al nuovo CdL espressa dall’ANVUR. Alla conferenza di questa mattina, oltre ai proff. Claudia Piccoli e Lorenzo Lo Muzio, hanno preso parte anche uno studente (Carlo Caponio del corso di laurea in Odontoiatria e protesi dentaria, che ha raccontato la sua personale esperienza come studente di un Ateneo del Mezzogiorno inserito in una rete globale di contatti e opportunità) e il Rettore dell’Università di Foggia prof. Maurizio Ricci. «Abbiamo fortemente creduto in questo corso – ha concluso il Rettore – poiché siamo convinti che la preparazione didattica e scientifica che riuscirà a garantire ai suoi studenti, sarà all’altezza dei migliori corsi di laurea d’area medica sia a livello nazionale che internazionale. Avevamo in mente un corso di laurea altamente specialistico, che ci desse la possibilità di rispondere alla domanda sempre più specifica e settoriale dei nostri studenti ma al tempo stesso che ci offrisse occasione di mettere a frutto tutto il know-how dei nostri Dipartimenti di Area medica. I miei complimenti, espressi a nome di tutta la Comunità accademica che rappresento, vanno alla coordinatrice del corso prof.ssa Claudia Piccoli, e a tutti coloro che hanno collaborato all’attivazione di un corso molto ben valutato dall’ANVUR (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, NdR) che ha rilevato numerosi punti di forza, giudicandone ottime la struttura e la progettazione. Siamo consapevoli che sarà un’avventura dura ma molto avvincente».
Medicina clinica e sperimentale, Dipartimento ritenuto dal MIUR di “Eccellenza”. Ma oltre alle opportunità estere e all’elevata specificità del corso di laurea, uno degli aspetti tecnici che tengono a evidenziare i proff. Piccoli e Lo Muzio è quello delle competenze. «Abbiamo competenze e strutture per garantire un corso di laurea di elevata qualità. Abbiamo il Polo Biomedico, una struttura nuova con aule e laboratori di ricerca dotati delle più sofisticate attrezzature. Stiamo allestendo anche i laboratori didattici dedicati e riservati agli studenti, inoltre i docenti di Area medica hanno ottenuto eccellenti valutazioni dei prodotti della ricerca (nell’ambito dell’ultima VqR molti settori sono stati valutati ai primi posti, NdR) e quindi sono altamente qualificati, requisito di garanzia molto importante per una formazione di qualità nel campo delle scienze di base. Infine il Dipartimento di Medicina Clinica sperimentale è stato recentemente riconosciuto “Eccellente” per la ri cerca. Esistono tutte le condizioni per poterlo sostenere, sia dal punto di vista logistico-strutturale sia dal punto di vista didattico-scientifico. Ecco perché crediamo – concludono i proff. Piccoli e Lo Muzio – che ci siano tutti i presupposti per un grande successo».
La scheda del corso di laurea in “Scienze e tecnologie biomolecolari” • STRUTTURA REFERENTE Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell’Università di Foggia. • TIPO DI LAUREA Corso di laurea triennale. • CLASSE DI LAUREA L-2 – Biotecnologie. • TIPO DI ACCESSO Accesso con superamento di prova concorsuale (50 immatricolazioni per anno accademico). • DURATA 3 (tre) anni. • OBIETTIVI FORMATIVI Il corso è svolto in collaborazione con l’Università di Wolverhampton (UK): intende fornire ai laureati gli strumenti necessari a realizzare un approccio conoscitivo integrato ai sistemi biologici. Con questo termine si indica un approccio indirizzato allo studio dell’insieme dei componenti molecolari, dei parametri biologici/fisiologici e delle loro interazioni nei sistemi complessi. • ATTIVITA’ FORMATIVE Ai fini indicati, il corso comprende attività formative che permettono: di acquisire conoscenze approfondite dei componenti strutturali della cellula, del loro ruolo nel mantenimento dell’integrità cellulare, nella comunicazione cellulare e nella regolazione del metabolismo; di conoscere e di comprendere le tecnologie utilizzate per la manipolazione genetica; di acquisire adeguate competenze di chimica e di fisica, in particolare di integrare i fondamenti scientifici delle metodologie di analisi che caratterizzano le tecnologie biomolecolari; di acquisire adeguate competenze di matematica, di statistica e di informatica, in particolare quelle rivolte all’analisi dei dati; di saper utilizzare tutte le informazioni derivanti delle moderne piattaforme biotecnologiche e di applicarle in situazioni concrete per analizzare e comprendere i fenomeni biologici; di acquisire adeguate conoscenze delle normative giuridiche e deontologiche e delle problematiche bioetiche; di acquisire competenze in management. L’ammissione al Corso di Laurea prevede che lo studente abbia superato il test di ammissione locale, basato su quesiti a scelta multipla. La selezione viene effettuata annualmente, nel mese di settembre. • LOGISTICA DEL CORSO Gli studenti frequentano le lezioni ed i laboratori di ricerca situati presso il Polo Biomedico Universitario “Emanuele Altomare”.
I reparti e servizi clinici universitari sono all’interno dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Ospedali Riuniti” di Foggia. • SBOCCHI PROFESSIONALI Il corso prepara alla professione di Tecnico nell’industria farmaceutica, cosmetica e alimentare; Tecnico in Università ed altri istituti ed enti pubblici o privati di ricerca biomedica, farmaceutica e biotecnologica; Consulente per piccole e medie imprese nel settore della qualità ambientale e dell’igiene sui posti di lavoro; Informatore scientifico. • ESAMI IN INGLESE A completa discrezione dello studente, possono essere sostenuti fin dal primo anno senza alcun limite, né di disciplina né di riscontro effettivo in CFU. Gli esami potranno essere sostenuti anche con l’ausilio di visiting professor. • STAGE, TIROCINII E BORSE DI STUDIO Secondo l’ultima classifica de Il Sole 24 Ore, sulla Qualità degli Atenei italiani, l’Università di Foggia è risultata prima in assoluto per numero di borse di studio erogate e per ammontare delle stesse. Naturalmente, le stesse cure e le stesse attenzioni adottate per gli altri corsi di laurea UniFg, a maggior ragione verranno osservati per il corso di laurea internazionale in Scienze e tecnologie biomolecolari.