FOGGIA – Non ci fermiamo. Dopo la manifestazione di ieri, a Foggia, con più di 300 cerealicoltori, il 20 luglio saremo a Roma per incontrare Francesco Lollobrigida.
Il ministro dell’Agricoltura vuole discutere con noi le nostre proposte per una ritrovata sovranità e un rilancio della cerealicoltura italiana”.
Annuncia, così, Gennaro Sicolo, presidente di Cia Puglia e vicepresidente nazionale, la prossima tappa della battaglia nazionale “salva-grano” italiano, che anche davanti alla Camera di Commercio del capoluogo di Provincia, ha voluto ribadire il suo appello affinché si fermi l’attacco ingiustificato al settore, il caro prezzi e le speculazioni, una mannaia per i produttori di grano, ma anche per la pasta Made in Italy.
“É il segno che la straordinaria mobilitazione di Cia, con oltre 50mila firme raccolte su change.org, l’adesione dell’Anci Puglia e dei comuni pugliesi, quella di diverse associazioni di consumatori, sta iniziando a smuovere qualcosa -continua Sicolo a margine dell’iniziativa dal luogo simbolo della cerealicoltura e granaio d’Italia con le sue 4950 imprese del comparto-.
La mobilitazione continua, perché il prezzo del grano duro italiano e il lassismo sui controlli delle importazioni sono un insulto per migliaia di produttori cerealicoli.
Occorre redistribuire più equamente la catena del valore lungo la filiera. Il primo anello, la base del Made in Italy e della filiera grano-pasta siamo noi. E siamo i più bastonati e penalizzati”.
DONATO PENTASSUGLIA – A Foggia, in un giorno lavorativo e sotto un sole cocente con i suoi 40 gradi, c’era davvero tutta la Puglia: sono stati oltre 300 i cerealicoltori arrivati da ogni parte della Capitanata, ma anche da Brindisi, Lecce, Taranto, in tanti dall’area metropolitana di Bari e dalla provincia di Barletta-Andria-Trani.
A intervenire, anche l’assessore regionale all’Agricoltura.
Donato Pentassuglia ha parlato con i cerealicoltori, ne ha ascoltato e condiviso le ragioni, spiegando che anche la Regione Puglia intende sostenere le loro istanze sia impegnandosi direttamente sia facendosene portavoce presso Governo e Unione Europea.
ANCI, SINDACI E CONFALONI – Con delegati, sindaci e organi commissariali, alcuni presenti anche con i loro gonfaloni, hanno partecipato alla manifestazione, dando sostegno agli agricoltori, anche l’Anci Puglia e 30 comuni che hanno già deliberato (sono già 25) o stanno per farlo la propria adesione alla campagna Cia in difesa dei cerealicoltori italiani e dei diritti dei consumatori a una filiera grano-pasta autenticamente italiana, salubre, di qualità, che si attiene a standard e a modalità produttive attente alla sicurezza alimentare. Diverse anche le associazioni dei consumatori che hanno espresso ufficialmente la loro adesione.
LA CARICA DEI 500MILA – Complessivamente, considerando l’adesione dei Comuni, di diverse associazioni dei consumatori e le 50mila firme raccolte, la campagna di Cia per la difesa della filiera grano-pasta italiani è arrivata a coinvolgere e ad avere il sostegno di 500 mila cittadini. Le ragioni e le richieste di questa grande mobilitazione sono chiare: stoppare le speculazioni commerciali sulla pelle dei produttori e dei consumatori; fermare chi spaccia grano estero piazzandolo come italiano; porre dei limiti all’arrivo indiscriminato sul territorio italiano di grani stranieri.
Un fermo “NO” a chi non vuole riconoscere i costi minimi di produzione ai cerealicoltori e alle frodi che rovinano l’immagine di un prodotto simbolo dell’Italia. Servono, dunque, maggiori controlli sull’etichettatura; bisogna istituire la CUN (Commissione Unica Nazionale) del grano duro per una maggiore trasparenza dei prezzi; è necessario potenziare i contratti di filiera tra agricoltori e industria; SI infine al Registro Telematico dei Cereali con avvio immediato.
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