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Covid, i medici rivogliono il bollettino: “Non insabbiare”

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
13 Settembre 2023
Covid-19 // Stato prima //

FOGGIA – “I bollettini servono soprattutto per gli addetti ai lavori, perché conoscere come si muove il virus ci aiuta a comprendere cosa fare. Ma sono del parere che la trasparenza è sempre la cosa migliore: conoscere è meglio di insabbiare e più si conosce e meglio è. Quindi non credo che questi dati dovrebbero essere conosciuti solo da pochi“.

Così all’agenzia Dire il presidente della Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri), Filippo Anelli, a proposito di una maggiore diffusione dei bollettini sui casi Covid in Italia.

 

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ANELLI: “SERVONO REGOLE CHIARE PER SCUOLE, OSPEDALI E RSA“

 

“Oggi non ci sono imposizioni di nessun genere, quindi senza isolamento obbligatorio il senso di responsabilità dei cittadini diventa la chiave di volta del sistema. Ma soprattutto nelle scuole e negli ospedali, così come nelle Rsa, il governo dovrebbe chiarire cosa fare“, spiega Anelli.

 

Se positivi, i cittadini dovrebbero rimanere a casa, usare la mascherina ed evitare di infettare le persone più fragili. Il problema importante che si pone è quello di ospedali ed Rsa, dove oggi non è ben chiaro cosa può fare un positivo asintomatico: se sono un operatore socio-sanitario e sono positivo ma asintomatico, non ho obbligo di isolamento.

 

Ma questo può significare un rischio di diffusione del virus nelle Rsa– ha spiegato Anelli all’agenzia Dire- è vero che questa variante del virus si ferma soprattutto nelle vie aeree superiori, ma noi medici abbiamo la necessità di comprendere come evolve questa situazione. Se la mortalità dovesse aumentare, a quel punto chiediamo al ministero di intervenire”.

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In assenza di indicazioni definite, Anelli suggerisce comunque di adottare alcune misure, come ad esempio evitare la presenza in classe per gli studenti sintomatici (anche solo con raffreddore) e l’isolamento per i positivi che lavorano a contatto con soggetti fragili. “Oggi la valutazione è rimessa al senso di responsabilità dei cittadini, anche sul termine dell’isolamento: non è previsto un certificato, quindi si può rientrare anche se si hanno ancora i sintomi, perchè un raffreddore non rappresenta un’inabilità al lavoro.

 

Ma secondo me c’è bisogno di indicazioni chiare, anche dall’Inps, soprattutto per la scuola e per chi lavora in ambienti sanitari”.

 

Attualmente, per il presidente della Fnomceo, la situazione è ancora sotto controllo. “Oggi il virus non ci spaventa, non abbiamo grandi numeri, ma siamo sempre preoccupati perchè la mortalità è in aumento. Parliamo sempre di numeri bassi, ma un aumento c’è, e per noi medici questo tema suscita sempre particolare attenzione”. Lo riporta l’agenzia DIRE (www.dire.it)

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