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RUTIGLIANO La storia di Teresa, così la vigna pugliese sbarca oltreoceano

Imprenditrice di Rutigliano guida azienda premiata da Coldiretti

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
13 Novembre 2024
Attualità // Bari //

Grazie alla sua tenacia e alla sua squadra di 35 collaboratrici, per lo più donne, continua a promuovere il made in Italy all’estero, non solo con il prodotto ma anche con i valori della terra che rappresenta. Teresa Diomede, 52 anni, imprenditrice agricola di Rutigliano (Bari), è una delle protagoniste di storie di innovazione e resilienza che ha ricevuto da Coldiretti il Premio “Amiche della terra, storie di donne che nutrono il mondo”. Teresa, vincitrice della categoria ‘Donne e Made in Italy nel Mondo’, circa venti anni fa ha preso in mano le redini di parte dell’azienda agricola di famiglia per renderla più performante, sia dal punto di vista delle varietà delle colture, sia dal punto di vista economico.

Attenta alla tradizione e alle varietà storiche che da oltre un secolo fanno di Rutigliano, paese agricolo in provincia di Bari, ha voluto continuare e migliorare la produzione della nota varietà ‘Italia’, ma ha aperto l’azienda a nuove varietà interessanti per i consumatori e per il mercato, come la Red Globe. Grazie a un’intensa ricerca e sperimentazione, Teresa ha avviato la coltivazione della varietà senza semi Regal, da uva bianca, e il fiore all’occhiello dell’azienda: la varietà Crimson, un’uva a bacca rossa dolcissima.

L’azienda Racemus esporta 6mila quintali di uva da tavola in Olanda, Germania, Francia, Portogallo, Spagna, Polonia, Arabia Saudita, Libia, Martinica, Kuwait, Senegal, Guatemala e altri paesi ancora. Forse questo successo nell’export viene anche dalla particolare capacità che ha Teresa di comunicare la passione per la sua terra e per la sua uva, capacità attestata anche da una laurea honoris causa in comunicazione. Teresa è un’imprenditrice di successo che ha passato tutta la sua vita tra i filari.

“Per una donna – spiega Coldiretti – essere ai vertici di una grande azienda non è ancora così scontato e per questo la cosa di cui Teresa va più orgogliosa, pensando al suo percorso, è il fatto di essere diventata un esempio per le donne del suo territorio, con la speranza che sempre più donne abbiano la possibilità, quando lo vogliono, di prendere in mano e portare al successo una grande azienda, proprio come ha fatto lei”.

Lo riporta l’ANSA

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“Ci sono quelli che hanno il Babbo e il Natale, come pure quegli altri che hanno solo il Babbo o solo il Natale, e addirittura anche gli orfani poveri e abbandonati che non hanno né il Babbo né il Natale.” Jean-Paul Malfatti

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