BARI – I 297 aspiranti avvocati del distretto di Bari (che comprende anche i fori di Foggia e Trani), con prevalenza di donne, si cimenteranno da oggi nell’esame per ottenere l’abilitazione professionale.
Alle 8, in uno dei padiglioni della Fiera del Levante, i giovani candidati alla toga – 175 donne e 122 uomini, prevalentemente di età compresa tra i 26 e i 31 anni – sono entrati per affrontare la prova scritta: dovranno redigere un atto, dimostrando conoscenze e competenza sul diritto sostanziale e processuale.
Gli elaborati, poi, saranno corretti dalla commissione di Catania, mentre i commissari baresi (presidente e vicepresidente gli avvocati Vincenzo Di Cicco e Carlo Russo Frattasi) correggeranno le prove dei candidati di Salerno.
La prova unica scritta (chi la supererà poi dovrà affrontare l’orale) è una forma mista tra l’esame fatto nel periodo dell’emergenza Covid (solo orale) e quello ante 2019 che prevedeva tre scritti.
Ma oltre al paragone nella organizzazione dell’esame negli ultimi anni, quello che salta agli occhi è il dato numerico. Quello di questa prova d’esame potrebbe essere un record al ribasso con oltre 1.400 candidati in meno rispetto a dieci anni fa.
Nel 2013 a sostenere gli iscritti furono in 1.700. Un numero che è andato progressivamente diminuendo negli anni, passando per i 929 del 2019, i circa 700 del 2021, i 618 del 2022, i 499 di gennaio 2023, per arrivare ai 297 di oggi.
Dati che fanno il paio con l’allarme che da tempo la categoria lancia sul rischio che la professione, soprattutto al sud, sia sempre meno attrattiva per le difficoltà del mercato per i giovani avvocati che, in molti casi, preferiscono tentare la strada più sicura di un concorso pubblico. [isabella maselli]