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Frutti di mare contaminati da diossine e PCB nel Mar Piccolo di Taranto

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
14 Gennaio 2011
Cronaca //

Citro Mar Piccolo di Taranto (it.wikipedia.org)
Taranto – IL 14 gennaio 2010 a Taranto si è svolta alle ore 12 presso l’Istituto Cabrini la conferenza stampa per la presentazione delle analisi commissionate dal Fondo Antidiossina Taranto ONLUS.

FONDO ANTIDIOSSINA E PEACELINK ASSIEME – La conferenza stampa è stata organizzata dal Fondo Antidiossina Taranto con la collaborazione di PeaceLink. Per le due associazioni hanno partecipato i rispettivi presidenti: Fabio Matacchiera e Alessandro Marescotti. Il Fondo Antidiossina Taranto è una onlus che in questi mesi ha raccolto donazioni per monitorare l’inquinamento da diossina. Dopo aver fatto analizzare il latte materno (indagine ancora in corso) e le lumache locale, il Fondo Antidiossina si è rivolta al mare.

LE ANALISI – Il Fondo Antidiossina Taranto ha fatto analizzare alcuni molluschi del Mar Piccolo presso il laboratorio INCA (Consorzio Interuniversitario Nazionale di Chimica per l’Ambiente) di Venezia, un centro altamente specializzato, con una lunga tradizione nel campo delle diossine. Le analisi hanno riguardato i frutti di mare e hanno evidenziato un superamento dei valori di legge per le diossine e i policlorobifenili (PCB).

L’AMBITO DI INDAGINE – E’ bene precisare che si tratta di prelievi di frutti di mare da fondali nel Mar Piccolo di Taranto. Le analisi quindi non riguardano i mitili di allevamento su palo e su gallegiante long-line che godono di una situazione presumibilmente migliore, in quanto non poggiano sul fondale. La diossina non è idrosolubile. Può essere assorbita dai molluschi se i fondali inquinati vengono smossi, essendo organismi filtratori di acque torbide capaci di trattenere il particolato in sospensione nell’acqua.

I MOLLUSCHI – I frutti di mare analizzati sono: ostriche, cozze San Giacomo, cozze di fondale e “cozze pelose”

I RISULTATI – I valori emersi superano i limiti di legge. Infatti diossine e PCB raggiungono i 13,5 picogrammi per grammo quando la legge fissa un limite di 8. C’è uno sforamento quindi del +69%.

FRUTTI DI MARE BATTONO PECORINO – Nella conferenza stampa è stato compiuto un raffronto fra i “frutti di mare alla diossina” (del Fondo) e il “pecorino alla diossina” (di PeaceLink). Nel marzo del 2008 PeaceLink scoprì in un pecorino locale valori di diossine e PCB superiori ai limiti di legge (19,5 picogrammi per grammo di materia grassa, quando il limite è 6). Il raffronto fra pecorino e frutti di mare di fondale ha evidenziato una maggiore contaminazione dei frutti di mare presi dal fondale del Mar Piccolo, in quel sito.

PECORINO – Pecorino di PeaceLink: quantitativo di diossine e PCB pari a 975 picogrammi per 100 grammi di formaggio. Si superava la dose tollerabile giornaliera di quasi 7 volte per un uomo di 70 chili e di quasi 10 volte per una donna di 50 chili.

FRUTTI DI MARE – Nel campione di frutti di mare si va ben oltre raggiungendo addirittura 1314 picogrammi di diossine e PCB per 100 grammi. Mangiando 100 grammi di questi molluschi si supera di 9 volte la dose tollerabile giornaliera di diossine e PCB se consideriamo una persona del peso di 70 chili. Una donna di 50 chili invece supera di 13 volte la dose tollerabile giornaliera”.

I PERICOLI – Queste sostanze si bioaccumulano nell’organismo, costituendo un rischio non solo cancerogeno ma anche genotossico. Hanno cioè il potere di modificare il Dna che viene trasferito ai figli. Diossine e PCB dei mitili possono passare alle orate e ai saraghi si nutrono delle cozze del fondale. Il passaggio da un organismo all’altro è il fenomeno della “biomagnificazione”. Si affianca a quello di bioaccumulazione nell’uomo, per ciò che ci riguarda.

TUTELARE I MITILICOLTORI – I relatori hanno evidenziato che lo scopo delle indagini svolte è quello di puntare alla tutela del mare e non di penalizzare i mitilicoltori, che invece vanno supportati adeguatamente perché possano svolgere le loro attività in un ecosistema non inquinato e non contaminato.

MAPPARE PER TUTELARE – Strategica è pertanto l’informazione in modo che possa essere mappato il fondale, individuando aree di sofferenza e fonti di inquinameno.

INDENNIZZARE – I mitilicoltori vanno inoltre indennizzati economicamente per i danni subiti, portando a Taranto gli interventi di sostegno economico del governo previsti per la mozzarella di bufala. La diossina è “calamità” che deve trovare alleati gli allevatori di pecore e capre e gli allevatori di frutti di mare. La politica deve fare la sua parte come pure lo Stato.

POSITIVITA’ DELL’INIZIATIVA – I dati sono stati presentati non con lo scopo di creare allarme ma di fornire alle autorità competenti, in primo luogo Arpa e Asl, uno stimolo perché svolgano indagini ancora più approfondite. Abbiamo appreso che La Procura della Repubblica di Taranto, già nelle ore scorse, ha incaricato la Capitaneria di Porto di raccogliere informazioni. Non è esclusa l’apertura di un nuovo fascicolo per inquinamento ambientale.

NUOVO APPUNTAMENTO – Il Fondo Antidiossina Taranto ha annunciato che mercoledì prossimo convocherà una conferenza in cui interverrà il dottor Stefano Raccanelli, Direttore Laboratori Microinquinanti Organici del Consorzio Interuniversitario Nazionale di Venezia, uno dei massimi esperti italiani nel settore. “La conferenza potrà essere seguita in tempo reale e da tutti in streaming tv, tramite la rete Internet”, dicono Fabio Matacchiera Presidente Fondo Amtidiossina Taranto e Alessandro Marescotti Presidente di PeaceLink


Mitili e diossina: nessun allarmismo, si procede con il monitoraggio
– Istituire una cabina di regia permanente, allargata alle più varie competenze, con l’obiettivo di valutare gli eventuali provvedimenti da adottare per tutelare la salute pubblica e continuare nel lavoro di monitoraggio della diossina da parte del tavolo tecnico permanente istituito un anno e mezzo fa. Queste le decisioni al termine dell’incontro di questa sera convocato dal Presidente Vendola per fare il punto sulle notizie allarmistiche comparse sui quotidiani di oggi in merito alla presenza di diossina, a dosi al di sopra dei limiti di legge, nei mitili tarantini.Al tavolo tecnico hanno partecipato gli Assessori regionali Fiore e Nicastro, i rappresentanti degli enti locali (comune e provincia di Taranto), della Asl e dell’Arpa.

Nel corso dell’incontro sono stati anche diffusi i dati ufficiali in possesso della Regione Puglia, trasmessi dall’ASL di Taranto, dai quali risulta che i parametri analizzati (PCB e diossine) sono inferiori ai limiti previsti nel regolamento (CE) n. 1881/2006 per la commercializzazione.“Anche per quanto riguarda i mitili – ha ricordato l’Assessore Fiore – esiste una attività di controllo del materiale prodotto per alimentazione umana. Il report su questo punto è stato prodotto il 28 di dicembre e sarà pubblicato sul sito istituzionale della Regione Puglia con lo storico di tutti i controlli effettuati, non perché allarmati da ciò che è uscito sui giornali, ma perché già previsto precedentemente”.
Oggi sono stati effettuati nuovi prelievi e, prosegue Fiore “non appena avremo i risultati che, voglio ricordare, sono effettuati da laboratori certificati, noi li metteremo nel sistema informatico della regione”.
Nell’ambito delle competenze regionali si è stabilito, tra l’altro, di considerare attentamente la situazione alla luce delle criticità evidenziate, per garantire ogni utile intervento di rimozione delle fonti di contaminazione e di costante monitoraggio della presenza di diossina nei pesci e nei mitili. “Qualora emergessero – ha concluso Fiore – dai dati futuri elementi di preoccupazione per la salute umana ovviamente interverremo. Mi permetto di ricordare che ieri a Taranto sono stati sequestrati 500 tonnellate di cibi avariati pronti ad essere immessi sul mercato dell’alimentazione. Le attività del Dipartimento di Prevenzione delle Asl, quindi, sono continue nell’ambito della difesa della salute”.
Pertanto, ha concluso infine Nicastro “nessun allarmismo per i dati diffusi quest’oggi”.

Redazione Stato

2 commenti su "Frutti di mare contaminati da diossine e PCB nel Mar Piccolo di Taranto"

  1. Incontro Regione Ilva. Avvio del campionamento in continuo delle diossine.

    Si è svolto oggi, presso la presidenza della Regione Puglia ed alla presenza del presidente della regione Puglia Nichi Vendola e di Claudio Riva, un incontro tra i vertici della regione e quelli di ILVA. Durante l’incontro si è discusso, tra le altre cose, del campionamento in continuo delle diossine.

    La società ha preliminarmente comunicato l’avvio dell’esercizio dell’impianto a carboni attivi che consentirà il raggiungimento del valore di 0.4 (nanogrammi/normal metro cubo) previsto dalla legge regionale. Regione ed ILVA hanno inoltre condiviso e stabilito di avviare quanto prima un tavolo tecnico che verifichi, in tempi ragionevoli, la fattibilità del campionamento in continuo.
    Per quel che riguarda le attuali modalità di verifica dei livelli emissivi, la società ha garantito ogni necessario supporto affinchè ARPA Puglia possa in qualsiasi momento e senza alcun preavviso, effettuare operazioni di campionamento e monitoraggio della diossina al fine di accertare le condizioni di esercizio dell’impianto e garantire così la migliore tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini.

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