Lucera. Beffardo “Pesce d’Aprile” per i lavoratori del servizio di manutenzione del verde pubblico di Lucera. Quel venerdì i dipendenti che da tempo attendevano l’espletamento del bando di gara e l’aggiudicazione del servizio ad una delle tre ditte partecipanti si sono presentati al lavoro ma, dopo aver atteso invano del tempo, si sono visti costretti a chiedere al funzionario del Comune di Lucera come mai la sede di viale Lastaria fosse chiusa né si presentassero i nuovi titolari del servizio. Sorpresa e scoramento quando si sono sentiti rispondere che, proprio nel giorno in cui scattava il passaggio di consegne alla ditta subentrante aggiudicataria del bando (che aveva presentato un’offerta economicamente vantaggiosa) questa comunicava un ripensamento che avrebbe portato alla rinuncia. La vicenda è da tempo monitorata dalla UIL di Lucera coordinata da Ennio Festa e la preoccupazione circa la perdita del diritto alla clausola sociale – dopo il licenziamento operato dalla ditta uscente – si è prontamente riaffacciata, soprattutto al pensiero che nel caso di rinuncia sia della seconda che della terza azienda che hanno risposto al bando si andrebbe a riformulare ancora una volta la gara d’appalto. «Già il fatto che i lavoratori si sono visti ridurre l’orario di lavoro dalle 6 ore precedenti alle 3 ore e 40 minuti giornalieri dal lunedì al sabato – ha sottolineato Festa – ha creato non poche difficoltà ai 13 dipendenti, diversi dei quali si erano mostrati alquanto restii ad accettare questa rimodulazione contrattuale. Ora, gli ostacoli aumenterebbero – e con essi la tensione – maggiormente in virtù del fatto che l’eventuale aggiudicazione alla seconda o peggio alla terza comporterebbe un monte ore davvero risicato per il ribasso operato».
Ribasso che sarebbe stato determinato dalla rivisitazione da parte dell’ente delle zone a verde pubblico su cui intervenire e che, secondo il Comune di Lucera, sarebbero diminuite. «Anche su questo punto – ha aggiunto il coordinatore della UIL locale – non è chiaro che sia potuto avvenire da un giorno all’altro questa sorta di “restringimento” delle aree che ha portato alla riduzione dell’importo posto a base d’asta, fatto che ha provocato una spalmatura delle 950 ore sulle 13 unità lavorative con un taglio quindi di circa il 50%».
La UIL ora attende di conoscere le sorti di questa vicenda, «anche perché – afferma Ennio Festa – non risulta in atti che la ditta aggiudicataria abbia formalizzato per iscritto quella presunta rinuncia. Sta di fatto che il servizio doveva ripartire lo scorso venerdì 1º aprile ed una settimana dopo ancora non si sa nulla». A ciò si aggiunga che i tempi si allungherebbero ulteriormente in virtù del fatto che, se dovesse essere formalizzata quella rinuncia, dovrà essere la Stazione Unica Appaltante della Provincia di Foggia e non il Comune di Lucera a chiamare in causa la seconda ed eventualmente la terza nella graduatoria del bando per conoscere le relative intenzioni.
«Il fatto certo – conclude Festa – è che i lavoratori sono molto tesi, specie perché intanto aumentano giorno dopo giorno le difficoltà economiche da fronteggiare con relative famiglie». Senza dimenticare che «nel frattempo il verde pubblico a Lucera versa in uno stato di incuria visto che manca la manutenzione». Di qui l’auspicio «ad un’immediata via d’uscita».
UIL – Sede di Lucera