Manfredonia, 14 giugno 2021. “Qualche settimana fa con la proposta di utilizzare un bene comune della nostra città, ovvero le ex Fabbriche di San Francesco, al fine di creare un Centro Giovanile che abbiamo immaginato di chiamare C.A.S.A. M.I.A., avevamo anche menzionato la possibilità e la necessità per il nostro Ente di regolamentare il tema della gestione condivisa dei beni comuni.
Infatti, dovrebbe essere interesse della prossima Amministrazione Comunale dotarsi di strumenti innovativi e applicare modelli sperimentali al fine di rendere effettiva la partecipazione e la collaborazione tra cittadini ed Ente Pubblico al fine di rigenerare, riqualificare e recuperare spazi e beni pubblici, oggi inutilizzati, e che si trovano in uno stato di completo abbandono e degrado.
Si tratta di una esigenza particolarmente avvertita anche al fine di dare piena attuazione al principio di sussidiarietà enunciato nel quarto comma dell’art. 118 della nostra Costituzione, in virtù del quale: “Stato, Regioni, Città Metropolitane, Province e Comuni, favoriscano l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale sulla basi del principio di sussidiarietà”.
Questa esigenza dovrebbe essere avvertita con maggiore attenzione dalla futura Amministrazione della nostra città, la quale, com’è noto, si trova in una situazione economica -finanziaria deficitaria che impedisce la valorizzazione di numerosi spasi e beni comuni presenti nella nostra Comunità.
Dunque, al fine di sensibilizzare, promuovere e favorire la partecipazione dei cittadini alla res pubblica, nonché aumentare il senso civico della nostra Comunità, Noi di Molo 21, riteniamo indispensabile che il nostro Ente adotti un regolamento per la gestione condivisa dei numerosi spazi e beni comuni presenti in città.
Attraverso i patti di collaborazione per la gestione condivisa dei beni comuni, Noi di Molo 21 immaginiamo che si possano realizzare importanti progettualità per la nostra comunità: rigenerazione di alcuni beni comuni per creare piccoli centri ludici e sportivi, creazione di aree attrezzate per i nostri amici a quattro zampe, aree verdi da attrezzare per lo sport, sono solo alcuni esempi.
Tanti sono gli esempi virtuosi in Italia e tra questi merita di essere menzionato il modello di regolamento dell’associazione LABSUS (Il laboratorio per la sussidiarietà) già introdotto da oltre 210 Comuni in Italia.
Tale regolamento prevede due tipi di patti di collaborazione tra pubblico e privato che si differenziano in base al grado di complessità della progettualità e alla loro durata:
– un Patto di Collaborazione ordinaria, che ha ad oggetto interventi di cura di modeste entità, come ad esempio la pulizia, l’imbiancatura, la piccola manutenzione ordinaria o attività culturali e formativa;
– un Patto di Collaborazione Complesso, che ha ad oggetto interventi di cura o rigenerazione su spazi o beni comuni, che implicano l’esecuzione di attività complesse e\o innovative tese, più semplicemente, al loro recupero, trasformazione e\o gestione continua nel tempo.
A seconda del grado di complessità dell’attività da svolgere, Noi di Molo 21 immaginiamo altresì la possibilità di introdurre un sistema di premialità tra cui ad esempio: l’uso a titolo gratuito di immobili di proprietà comunale o l’attribuzione all’amministrazione di spese relative alle utenze o manutenzione, oppure esenzioni ed agevolazioni in materia di canoni e tributi locali, come l’esclusione dall’applicazione del canone del regolamento C.O.S.A.P. ovvero, nei casi in cui la progettualità richieda uno sforzo economico importante da parte del privato, anche la concessione del bene per intraprendere un’iniziativa economica, salvo in ogni caso la possibilità di consentire alla comunità di accedervi in modo gratuito e regolamentato).
I vantaggi che si potrebbero ottenere sono molteplici: un bene comune rigenerato acquisisce indubbiamente un valore maggiore creando esternalità positive per tutti coloro i quali risiedono e/o hanno un’attività nella zona.
Avvertiamo la necessità e l’urgenza di cambiare il trend di degrado e abbandono in cui versa la nostra città anche in virtù della grave situazione economica-finanziaria in cui versa il nostro Ente che impedisce la cura e la manutenzione dei beni comuni ivi presenti.
Con passione, competenza e spirito di servizio possiamo uscire da questa situazione di difficoltà a una condizione: sentirsi e comportarsi come una vera Comunità.
Cambiamo Rotta, insieme!”
Matteo Trotta – Componente Molo 21
Un ex sindaco, ora consigliere Consigliere…., soleva dire ai volontari che gestivano delle aree pubbliche che non spettava loro farlo in quanto vi erano le COOPERTATIVE convenzionate col Comune e quindi logicamente pagate coi soldi pubblici…le COOPERATIVE.
Si scoprì, in altri siti, il sistema delle Coop. Rosse, che ricevevano appalti e davano sostegno votandoli.
Finita l’esperienza “Volontari” le aree da verdeggianti prati, sono ritornati ad essere gialle “Savane”, ma più di tutto è stato mortificato l’art. 118 della Costituzione….redatta da gente lungimirante e men meno che non affaristi.