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Truffa “schema Ponzi”, in carcere il “Madoff lusitano”

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
14 Settembre 2017
Regione-Territorio // Stato prima //

Roma. Le “vittime” sino ad ora individuate dalle Fiamme Gialle Trentine sono albergatori, ristoratori, commercianti, ingegneri, dipendenti di imprese edili, di impianti di risalita, di enti locali, ma anche estetiste, parrucchieri, idraulici, dipendenti di supermercati, pensionati, promotori finanziari, tutti convinti, in buona fede, di fare un buon affare.

L’ ideatore del raggiro è un distinto signore di nazionalità portoghese (S.D.Q. J.A.), conosciuto anche come il “Madoff lusitano” che, con la complicità di una trentaduenne portoghese (B.D.S. M.L.A.), di un quarantanovenne neozelandese (C. B.W.H.) e di un quarantacinquenne inglese (B.I.A.), ha attuato una classica truffa piramidale, il c.d. “schema Ponzi”, basata sulla promessa di allettanti interessi in tempi brevi; ottenuto il denaro, corrisposti i primi lauti interessi promessi, carpita la fiducia degli investitori, il truffatore spariva col “bottino” raccolto.

L’indagine, innescata dall’analisi di quattro segnalazioni di operazioni sospette, sviluppata dal Nucleo di polizia tributaria di Trento e coordinata dalla Procura della Repubblica di Trento, ha consentito di individuare e smantellare un’organizzazione criminale transnazionale che proponeva investimenti in 6 società con sede in U.S.A., Nuova Zelanda, Gibilterra (GB), Svizzera e Italia, titolari di siti online di scommesse sportive, che garantivano, tramite l’utilizzo di algoritmi, vincite “sicure” ed interessi mensili pari all’8% – 10% del capitale investito.

Sequestrati dai finanzieri beni per un controvalore di 2,4 milioni di euro


Ad oggi sono state individuate 77 vittime italiane (residenti per lo più in Trentino-Alto Adige, in Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna) che, a decorrere dal 2010, hanno versato, a titolo di investimento, sui conti correnti esteri intestati alle società, di volta in volta indicate dal sodalizio criminoso, somme variabili, da un minimo di 2.000 sino ad un massimo di 300.000 euro.

Per adescare gli ignari investitori, l’associazione truffaldina ha reclutato tra le proprie fila tre complici trentini: un cinquantasettenne immobiliarista (F. G.), un quarantasettenne ex direttore di banca (A. M.) e un sessantunenne promotore finanziario (S. L.), incaricati di organizzare conferenze e riunioni in famosi Hotel del Trentino, al fine di convincere i malcapitati investitori della bontà delle proposte d’investimento.

Le indagini di P.G, svolte anche in cooperazione con i colleghi della polizia portoghese e francese, sviluppate anche tramite accertamenti bancari e patrimoniali, hanno permesso di ricostruire i flussi di denaro movimentati dalla banda di truffatori, quantificati in complessivi 2,5 milioni di euro.

I 7 soggetti promotori dell’attività criminosa, sono indagati dalla Procura di Trento


I 7 soggetti promotori dell’attività criminosa, sono indagati dalla Procura di Trento, per reati di truffa, abusivismo finanziario, il tutto aggravato dal fatto di aver compiuto tali illeciti in più paesi esteri; nei confronti dei tre indagati italiani è stato eseguito il sequestro preventivo per equivalente di una villa, una palazzina, un box auto, quattro terreni, quattro autovetture, una moto, le quote sociali di 5 società e circa 65.000,00 euro giacenti sui conti correnti a loro intestati, per un controvalore complessivo pari ad oltre 2.410.000,00 euro. L’ideatore e responsabile principale è stato arrestato dalla polizia francese.

In attesa di ulteriori riscontri investigativi dai Paesi esteri, le indagini proseguono per stabilire la presenza di possibili altri soggetti truffati ed ulteriori illeciti profitti.

REDAZIONE STATOQUOTIDIANO.IT

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