Manfredonia, 15 novembre 2024 – In un momento cruciale per l’amministrazione comunale, il Consigliere Libero Palumbo della lista civica Città Protagonista torna a farsi sentire con forza, rivolgendo al Sindaco una lettera aperta che mette in luce questioni spinose legate alla gestione amministrativa e alla trasparenza. Al centro del dibattito: il rispetto delle prerogative dei consiglieri comunali, l’efficacia nella gestione del personale, e la necessità di un controllo politico-amministrativo rigoroso.
In una nota accorata e dettagliata, Palumbo si è rivolto al Sindaco di Manfredonia, evidenziando come il suo recente intervento, in qualità di consigliere di minoranza, sia stato interpretato come una violazione del regolamento consiliare. “Invito il Sindaco a rileggere le norme alla luce dell’art. 14 dello Statuto comunale, in particolare il comma 2 e l’art. 15, comma 2, che garantiscono le prerogative delle minoranze consiliari,” ha dichiarato Palumbo, sottolineando la legittimità delle sue interrogazioni.
La questione centrale sollevata da Palumbo riguarda l’uso delle risorse umane e finanziarie dell’ente, con particolare riferimento alla gestione dell’Ufficio del Giudice di Pace. “Ammettere errori solo dei predecessori, inclusa la gestione commissariale, senza riconoscere la continuità amministrativa, è un atto che non fa onore alla buona fede di chi guida l’amministrazione,” ha commentato il consigliere, aggiungendo che la stessa maggioranza, nelle sedute della commissione permanente “Affari generali”, aveva rilevato criticità nella gestione del personale.
Palumbo ha poi evidenziato l’attività della commissione consiliare, che si è mossa attivamente per affrontare queste problematiche, visitando gli uffici comunali e interpellando il Collegio dei Revisori dei Conti. “Questa non è forse una richiesta di trasparenza amministrativa?” ha chiesto retoricamente, mettendo in discussione la risposta del Sindaco alla sua legittima preoccupazione per un possibile danno erariale.
Il consigliere ha ricordato il valore del Consiglio comunale come “luogo principe della democrazia partecipata,” citando l’art. 10 comma 5 dello Statuto comunale che disciplina il controllo politico-amministrativo. Palumbo ha affermato di non comprendere le motivazioni dietro la reazione del Sindaco, che ha ritenuto opportuno intervenire con una missiva anziché con un confronto aperto e costruttivo in aula.
“Quando un consigliere comunale, eletto dai cittadini per rappresentarli, solleva una criticità amministrativa, l’amministrazione non dovrebbe rispondere con una lettera personale, ma con un’azione concreta e un dialogo trasparente,” ha concluso Palumbo. La sua richiesta finale è un appello alla tempestiva risoluzione della situazione del personale presso l’Ufficio del Giudice di Pace, per garantire il buon funzionamento dell’istituzione.
Il messaggio di Palumbo è chiaro: la trasparenza e la legalità non devono rimanere solo slogan, ma devono trasformarsi in azioni concrete, in rispetto e ascolto verso le istanze dei rappresentanti eletti. Rimane ora da vedere quale sarà la risposta dell’amministrazione e se questa vicenda porterà a un dialogo più aperto e collaborativo tra le diverse componenti politiche di Manfredonia.