LE MOBILITAZIONI CITTADINE – Fra le prime a mobilitarsi, per far luce sulla vicenda, le donne di Manfredonia, soprattutto l’associazione ‘Bianca Lancia’ che nel 1988 riuscì a portare il caso della contaminazione di Manfredonia alla Commissione per i Diritti dell’Uomo a Bruxelles. Nel 1998 la stessa Comissione riconobbe un risarcimento per 40 madri vittime della contaminazione. Dallo stesso anno, Manfredonia è inserita tra i siti contaminati di interesse nazionale. Nel 2007 l’area industriale risultava bonificata per il 12% e per il 55 % risultava approvato il progetto definitivo.
Nel 2008 i familiari di Lovecchio decisero di ricorrere in appello sostenuti da Medicina Democratica. Da segnalare delle ricerche negli ultimi anni di un gruppo di cittadini, tra i quali Giulio Di Luzio, autore del libro I fantasmi dell’Enichem: «Abbiamo raccolto la testimonianza di una donna che nell’agosto 1980 mise al mondo un bambino con il fegato praticamente liquefatto», dichiara Di Luzio. «I medici non riuscirono a spiegare il fatto, ma è possibile che la causa possa essere stata l’esposizione a una nube di ammoniaca fuoriuscita dagli impianti in un incidente avvenuto il 3 agosto 1980, mentre la donna era negli ultimi giorni di gravidanza» (elaborazione da Focus.it).
L’ASSOLUZIONE – Il 16 marzo 2011 la Corte d’Appello conferma l’assoluzione dei 12 imputati, 3 deceduti . Il 14 marzo 2012 la IV sez. penale della Corte di Cassazione di Roma ritiene inamissibili i ricorsi delle parti civili e il ricorso del Procuratore generale che aveva chiesto di rimettere il processo presso la corte d’Appello “ai soli di fini civilistici”.
LE VITTIME – Fra le 17 vittime (fonte: GdM-Capitanata) contestate dalla Procura, tra ex dipendenti del petrolchimico ed operai dell’indotto: Nicola Lovecchio, operaio del magazzino insacco, deceduto per una neoplasia maligna polmonare il 9.04.1997; Michele Bottalico, addetto alle tramoggie e al controllo pesi, deceduto per neoplasia polmonare 23.08.1991, Michele Palumbo, addetto alla manutenzione meccanica, deceduto per neoplasia polmonare vescicale il 30.05.1989; Michele Ciuffreda, turnista, deceduto per carcinoma laringeo e polmonare il 23.10.1998. Elio Amicarelli, impiegato addetto al magazzino insacco deceduto per carcinoma polmonare il 14.05.1995; Raffaele Scapicchio impiegato addetto alla gestione dei programmi deceduto per carcinoma polmonare il 09.03.1993; Natale Suriano, cooperativa di facchinaggio L’Arcangelo, adibito alle attività di bonifica, deceduto per carcinoma polmonare l’01.08.1990, Luigi Trotta, saldatore elettrico ditta Imes, deceduto per carcinoma polmonare il 14.06.1989; Vito Antonio Montano, operaio insacco, adibito alle attività di bonifica, deceduto per carcinoma al polmone il 14.05.1992; Gaetano Bevilacqua, operaio saldatore turnista, deceduto per carcinoma colicistico il 24.06.1993; Rosario Pampina, manutentore meccanico adibito alle operazioni di bonifica, deceduto per carcinoma polmonare il 23.07.1989; Giuseppe Rinaldi, dipendente ditta Collicelli, adibito alle attività di bonifica, carcinoma polmonare la causa del decesso il 22.03.1997 Sebastiano Guerra, socio coop. facchinaggio Cap, deceduto per epatocarcinoma deceduto il 23.07.1997; Antonio Croce, dipendente Somit, dal 10 marzo 1971 al 16 novembre 1979, deceduto per adenocarcinoma del polmone il 21.09.1998; Attilio Maria Casagni, tecnico strumentista della Somit, adenocarcinoma al polmone deceduto il 09.05.1997; Carlo Mezzanzanica, tecnico della manutenzione adenocarcinoma al polmone deceduto il 05.03.2000; Gennaro Cascella deceduto nel luglio 2001
FOCUS, L’OPERA DI LANGIU, IL SACRIFICIO DI LOVECCHIO, GLI INDENNIZZI – Focus
FOCUS, BONIFICA AMIANTO, RITARDI, MANFREDONIA E MESOTELIOMA MALIGNO – Focus
DISASTRO ENICHEM, POLEMICHE PER LA “FONTANA DELLA VERGOGNA” – Focus
LE AZIONI DI BIANCA LANCIA – Focus
IL CONVEGNO – Focus
g.defilippo@statoquotidiano.it
Errore di battitura in FOCUS GLI IMPUTATI: Lo scoppio della colonna di lavaggio si ebbe nel settembre 1976 (non 1996). Bell’articolo.
Grazie per la segnalazione, a disposizione, RED.