Edizione n° 5385

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Processo Enichem, Cassazione respinge ricorso parti civili

AUTORE:
Giuseppe de Filippo
PUBBLICATO IL:
16 Marzo 2012
Manfredonia //

Torri area ex Enichem (image by G.de Filippo)
Torri di prilling, isola 5 area ex Enichem, attualmente (vedi Focus) in fase di demolizione (fonte image by Stato)
LE FASI DEL PROCESSO – Il 23 ottobre 2001 la partenza dell’udienza preliminare al Tribunale di Foggia, con 40 parti civili ammesse. Il Gup del Tribunale di Foggia Rita Mancini accoglie la costituzione di parte civile di Medicina Democratica e della CUB, e all’udienza del 24 gennaio 2002 emette ordinanza di rinvio a giudizio – dopo accoglimento della richiesta della Procura – di tutti gli imputati per le morti operaie da cancro causate presso l’Enichem di Manfredonia (Avvocati Simonetta Massaroni, Giuseppe Mattina, Marina Notarangelo e Umberto Liguori, rappresentano e difendono in questo procedimento Medicina Democratica e la CUB). Il 26 giugno 2002 inizia il processo davanti al giudice monocratico, inizialmente a Foggia poi a Manfredonia, sede distaccata del Tribunale foggiano. Il 5 ottobre 2007 il giudice monocratico assolve i 12 imputati, il pm chiedeva 8 condanne.

LE MOBILITAZIONI CITTADINE – Fra le prime a mobilitarsi, per far luce sulla vicenda, le donne di Manfredonia, soprattutto l’associazione ‘Bianca Lancia’ che nel 1988 riuscì a portare il caso della contaminazione di Manfredonia alla Commissione per i Diritti dell’Uomo a Bruxelles. Nel 1998 la stessa Comissione riconobbe un risarcimento per 40 madri vittime della contaminazione. Dallo stesso anno, Manfredonia è inserita tra i siti contaminati di interesse nazionale. Nel 2007 l’area industriale risultava bonificata per il 12% e per il 55 % risultava approvato il progetto definitivo.

Nel 2008 i familiari di Lovecchio decisero di ricorrere in appello sostenuti da Medicina Democratica. Da segnalare delle ricerche negli ultimi anni di un gruppo di cittadini, tra i quali Giulio Di Luzio, autore del libro I fantasmi dell’Enichem: «Abbiamo raccolto la testimonianza di una donna che nell’agosto 1980 mise al mondo un bambino con il fegato praticamente liquefatto», dichiara Di Luzio. «I medici non riuscirono a spiegare il fatto, ma è possibile che la causa possa essere stata l’esposizione a una nube di ammoniaca fuoriuscita dagli impianti in un incidente avvenuto il 3 agosto 1980, mentre la donna era negli ultimi giorni di gravidanza» (elaborazione da Focus.it).

L’ASSOLUZIONEIl 16 marzo 2011 la Corte d’Appello conferma l’assoluzione dei 12 imputati, 3 deceduti . Il 14 marzo 2012 la IV sez. penale della Corte di Cassazione di Roma ritiene inamissibili i ricorsi delle parti civili e il ricorso del Procuratore generale che aveva chiesto di rimettere il processo presso la corte d’Appello “ai soli di fini civilistici”.

LE VITTIME – Fra le 17 vittime (fonte: GdM-Capitanata) contestate dalla Procura, tra ex dipendenti del petrolchimico ed operai dell’indotto: Nicola Lovecchio, operaio del magazzino insacco, deceduto per una neoplasia maligna polmonare il 9.04.1997; Michele Bottalico, addetto alle tramoggie e al controllo pesi, deceduto per neoplasia polmonare 23.08.1991, Michele Palumbo, addetto alla manutenzione meccanica, deceduto per neoplasia polmonare vescicale il 30.05.1989; Michele Ciuffreda, turnista, deceduto per carcinoma laringeo e polmonare il 23.10.1998. Elio Amicarelli, impiegato addetto al magazzino insacco deceduto per carcinoma polmonare il 14.05.1995; Raffaele Scapicchio impiegato addetto alla gestione dei programmi deceduto per carcinoma polmonare il 09.03.1993; Natale Suriano, cooperativa di facchinaggio L’Arcangelo, adibito alle attività di bonifica, deceduto per carcinoma polmonare l’01.08.1990, Luigi Trotta, saldatore elettrico ditta Imes, deceduto per carcinoma polmonare il 14.06.1989; Vito Antonio Montano, operaio insacco, adibito alle attività di bonifica, deceduto per carcinoma al polmone il 14.05.1992; Gaetano Bevilacqua, operaio saldatore turnista, deceduto per carcinoma colicistico il 24.06.1993; Rosario Pampina, manutentore meccanico adibito alle operazioni di bonifica, deceduto per carcinoma polmonare il 23.07.1989; Giuseppe Rinaldi, dipendente ditta Collicelli, adibito alle attività di bonifica, carcinoma polmonare la causa del decesso il 22.03.1997 Sebastiano Guerra, socio coop. facchinaggio Cap, deceduto per epatocarcinoma deceduto il 23.07.1997; Antonio Croce, dipendente Somit, dal 10 marzo 1971 al 16 novembre 1979, deceduto per adenocarcinoma del polmone il 21.09.1998; Attilio Maria Casagni, tecnico strumentista della Somit, adenocarcinoma al polmone deceduto il 09.05.1997; Carlo Mezzanzanica, tecnico della manutenzione adenocarcinoma al polmone deceduto il 05.03.2000; Gennaro Cascella deceduto nel luglio 2001

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g.defilippo@statoquotidiano.it

2 commenti su "Processo Enichem, Cassazione respinge ricorso parti civili"

  1. Errore di battitura in FOCUS GLI IMPUTATI: Lo scoppio della colonna di lavaggio si ebbe nel settembre 1976 (non 1996). Bell’articolo.

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