Foggia, 16 maggio 2020. “Foggia batte Treviso nella Finalissima del Torneo dei Capoluoghi di Provincia Italiani”, a cura della pagina facebook “Fun with Flags“.
Roberto il Guiscardo fece prosciugare il pantano ed edificare una cappella (che divenne in seguito l’attuale cappella di Santa Maria della Fovea) dove conservare la sacra immagine intorno alla quale si sviluppò un centro abitato che ne rpese il nome: FOVEA appunto, poi divenuto FOGGIA. Nel 1179 l’icona fu trasferita nella nuova cattedrale voluta da Guglielmo II “il Buono” e detta perciò “di Santa Maria Icona Vetere”. Guglielmo II era in realtà interessato alle esazioni fiscali sugli armenti in transito, per questo finanziò la costruzione di un presidio urbano. Ancora dopo il 1442, quando la città passò dal dominio degli Angioini a quello degli Aragonesi, la città era ritenuta importante per questo ruolo fiscale e nel 1468 avvenne il trasferimento della Regia Dogana dalla sede di Lucera (istituizione fondata da Alfonso d’Aragona nel 1447 per la protezione degli armenti, per i quali Foggia era un importante centro di convergenza dei tratturi della Transumanza).
Il ritrovamento del Sacro Tavolo della Madonna Dei Sette Veli, infatti, doveva segnare la data della nascita di questa Città. Ciò avvenne nei pressi dell’attuale Piazza Del Lago, dove “Tre Fiammelle” affiorarono sull’acqua, attirando l’attenzione di alcuni buoi menati al pascolo prima, e di alcuni pastori poi. Il fatto fece si che dalla melma venisse ricavato e portato alla luce il Sacro Tavolo. Dopo i primi stupori, la Sacra Immagine fu portata alla citata “Taverna Del Gufo” per essere venerato. Avvolto in “Sette Veli” oltre che da drappi ed altri panni pregiati, il Sacro Tavolo risultava portatore dell’Immagine della Madonna, Madonna che si vuole dipinta da San Luca.
Secondo Domenico Antonio Guelfone nel 1669, l’acqua simboleggia la Vergine Maria e il fuoco Dio, il tutto senta la purezza della Vergine.