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Lo stemma civico più bello d’Italia è quello di Foggia

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
16 Maggio 2020
Cultura // Foggia //

Foggia, 16 maggio 2020. “Foggia batte Treviso nella Finalissima del Torneo dei Capoluoghi di Provincia Italiani”, a cura della pagina facebook “Fun with Flags“.

La bandiera di Foggia è divisa in due parti orizzontalmente, al centro è posto lo stemma cittadino. La parte inferiore è blu sta a simboleggiare l’Acqua, la parte superiore è rossa essa rappresenta il fuoco. Lo stemma è composto dalle tre fiamme su di uno specchio d’acqua. Ci sono varie interpretazioni sul significato delle tre fiamme. Prima interpretazione, Geografica: si riferisce alla geologia dell’area attorno a Foggia. Altre interpretazioni e leggende: l’apparizione della Sacra Icona della Madonna dei Sette Veli. Lo storico Girolamo Calvanese il quale, in un suo scritto del 1664, evidenziava le ragioni della connessione del stemma di Foggia con la leggenda del rinvenimento del Tavolo dell’Icona Vetere. Secondo questo autore Il Tavolo dell’Icona di Vetere fu sepolto sotto ad un lago, una volta scoperto, uscì dal lago illuminato da tre fiamme. Secondo la leggenda, nell’XI secolo la città di Arpi (che sorgeva a pochi chilometri dall’attuale Foggia) venne distrutta e i profughi cercarono un posto dove fondare una nuova città. Alcuni pastori videro comparire, sospese sull’acqua, tre fiammelle sopra un acquitrino nello sperduto Borgo del Gufo; esse indicavano il luogo dove era stata occultata una antichissima immagine della Madonna (detta “dei sette veli”) che venne recuperata e posta al riparo dentro ad una grotta (in latino “fovea”, cioè una cavità usata come cisterna).

Roberto il Guiscardo fece prosciugare il pantano ed edificare una cappella (che divenne in seguito l’attuale cappella di Santa Maria della Fovea) dove conservare la sacra immagine intorno alla quale si sviluppò un centro abitato che ne rpese il nome: FOVEA appunto, poi divenuto FOGGIA. Nel 1179 l’icona fu trasferita nella nuova cattedrale voluta da Guglielmo II “il Buono” e detta perciò “di Santa Maria Icona Vetere”. Guglielmo II era in realtà interessato alle esazioni fiscali sugli armenti in transito, per questo finanziò la costruzione di un presidio urbano. Ancora dopo il 1442, quando la città passò dal dominio degli Angioini a quello degli Aragonesi, la città era ritenuta importante per questo ruolo fiscale e nel 1468 avvenne il trasferimento della Regia Dogana dalla sede di Lucera (istituizione fondata da Alfonso d’Aragona nel 1447 per la protezione degli armenti, per i quali Foggia era un importante centro di convergenza dei tratturi della Transumanza).

ENTRATA COMUNE DI FOGGIA (MAGGIO 2017)
COMUNE DI FOGGIA (MAGGIO 2017)

Il ritrovamento del Sacro Tavolo della Madonna Dei Sette Veli, infatti, doveva segnare la data della nascita di questa Città. Ciò avvenne nei pressi dell’attuale Piazza Del Lago, dove “Tre Fiammelle” affiorarono sull’acqua, attirando l’attenzione di alcuni buoi menati al pascolo prima, e di alcuni pastori poi. Il fatto fece si che dalla melma venisse ricavato e portato alla luce il Sacro Tavolo. Dopo i primi stupori, la Sacra Immagine fu portata alla citata “Taverna Del Gufo” per essere venerato. Avvolto in “Sette Veli” oltre che da drappi ed altri panni pregiati, il Sacro Tavolo risultava portatore dell’Immagine della Madonna, Madonna che si vuole dipinta da San Luca.

Secondo Domenico Antonio Guelfone nel 1669, l’acqua simboleggia la Vergine Maria e il fuoco Dio, il tutto senta la purezza della Vergine.

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“Non si può seppellire la verità in una tomba: questo è il senso della Pasqua. ” (Clarence W. Hall)

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