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MUSICA Carpino: il bar Numà celebra la musica popolare con i Tarant Folk

I musicisti dei Tarant Folk omaggiano i grandi Maestri con uno spettacolo musicale unico e suggestivo

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
16 Ottobre 2024
Gargano // Manfredonia //

A Carpino, dopo una stagione estiva ricca di eventi, di grandi appuntamenti, per tutti i gusti e tutte le età: musica, teatro, intrattenimento, enogastronomia si riparte a ritmo di chitarra battente e tamburello: “…lla nòttë che cï rròbbänö li dònnë…” Notte di fanciulle e giovanotti innamorati, notte di danze e musiche lontane; notte di serenate d’amore e canti di lavoro.

E qui, in questa terra desolata, in un Sud che appare immerso in una dimensione atemporale, per fuggire alla disperazione e alla solitudine si cantava. Cantavano i contadini e i pastori, i potatori, i muratori, i braccianti, gli ambulanti, le lavandaie, gli anziani, le donne e i bambini. Voci distintive che hanno lasciato la loro eco, per sempre. Tra queste quelle dei grandi Maestri della tarantella di Carpino: Piccininno, Sacco e Maccarone che sono divenuti l’emblema di questa musica: un canto viscerale che racconta di povertà, di una vita fatta di stenti, di lavoro e fatica sin dall’infanzia, ma che non rinuncia alla dimensione poetica, intessuto com’è dei racconti della vita in campagna, tra il grano e gli ulivi.

Al Numà, in un’atmosfera accogliente come il cuore generoso e ospitale dei carpinesi che ancora una volta tornano a celebrare la bellezza della musica popolare, i musicisti dei Tarant Folk omaggiano i grandi Maestri con uno spettacolo musicale unico e suggestivo. Lo fanno con suoni inconfondibili, semplici e contemporanei che sprigionano un’energia positiva e travolgente.

I Tarant Folk sono giovani del Gargano, la cui passione per le proprie tradizioni li spinge verso una ricerca spasmodica di suoni e canti popolari. Dal Gargano al Salento, dalle dolci melodie della tarantella di Carpino ai ritmi struggenti della pizzica fino ai racconti di Matteo Salvatore, il loro sound è unico e inimitabile.

Quella di sabato 19 è una serata-evento, pensata da Michele Russi e Antonio Romagnolo, per celebrare il linguaggio universale della musica e superare tutti i confini e le barriere, dando vita a quella magica alchimia capace di tenere insieme generazioni distanti tra loro accomunandole e unendole sul dancefloor della tradizione popolare. Basterà chiudere gli occhi, lasciarsi trasportare dalla musica e liberare la propria energia e creatività.

Il Numà è la location perfetta, un vero e proprio contenitore sociale situato nel centro di Carpino. Il nuovo lounge bar, inaugurato lo scorso 22 febbraio, in breve tempo è diventato un punto di ritrovo importante per la movida locale e non solo. Il caffè bistroit – dei f.lli Romagnolo – è pronto a ripartire con la musica popolare cosi come afferma Antonio Romagnolo: “Siamo entusiasti di aprire questa lunga kermesse di eventi invernali con un omaggio alla nostra musica e a Carpino.” Antonio e Valentina, guidati da papà Rocco, sono riusciti a coronare il loro sogno più grande: investire sul territorio e provare a costruire qualcosa di bello e innovativo, contribuendo a far crescere il loro paese d’origine. Con passione, sacrificio e determinazione sono riusciti a trasformare questo posto in un vero e proprio contenitore, una casa, per chiunque abbia desiderio di trascorrervi del tempo. Valentina Romagnolo “Siamo aperti da pochi mesi e, nonostante tutto, abbiamo organizzato una serie di iniziative ed eventi che hanno registrato un notevole successo di pubblico. Questo ci inorgoglisce e ci spinge ad offrire sempre il meglio per i nostri clienti, per la comunità e per chi avrà voglia di venire.”

Michele Russi – musicista dei Tarant Folk e Vice Presidente Pro Loco: “La musica e la cultura che scandiscono da secoli il ritmo della tarantella del Gargano, devono continuare ad essere la nostra ‘bussola’ di vita, soprattutto in un momento come questo dove i principi di moralità e la difesa della propria identità sono offuscate. Ascoltare, suonare o danzare in un ambiente unico come quello dei fratelli Romagnolo è un modo come pochi per ritrovare quel senso di appartenenza al territorio, così come hanno fatto Antonio e Valentina restando e investendo nella propria terra.”

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"Or in quel tempo sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo" (Libro di Daniele)

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