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"MARI E MONTI" Operazione “Mari e Monti”: Il duro colpo alla mafia garganica, le parole del sindaco La Marca

"Plauso a chi combatte la mafia, ma non abbassiamo la guardia"

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
16 Ottobre 2024
Manfredonia // Politica //

Manfredonia si è svegliata ieri mattina con una notizia che ha portato un forte segnale nella lotta contro la criminalità organizzata. Alle prime luci dell’alba, le forze dell’ordine hanno dato esecuzione all’“Operazione Mari e Monti”, culminata con l’arresto di 39 persone legate al clan Li Bergolis, il potente gruppo criminale che da decenni imperversa sul Gargano. Tra gli arrestati, spicca un dato significativo: ben 8 di loro sono originari di Manfredonia. Questo ha acceso i riflettori sulla città, facendo emergere la persistente presenza della mafia garganica anche all’interno del tessuto sociale locale.

Il sindaco di Manfredonia, Domenico La Marca, non ha tardato a esprimere il suo commento su questa importante operazione, che ha colpito duramente le attività criminali del territorio. Le sue parole rappresentano non solo un plauso alle forze dell’ordine, ma anche un invito alla riflessione per l’intera comunità manfredoniana, che oggi si trova a fare i conti con una realtà che non può più essere ignorata.

“Plauso a chi combatte la mafia, ma non abbassiamo la guardia”

“La nostra città stamattina ha ricevuto un segnale forte e chiaro nella battaglia contro la mafia garganica,” ha dichiarato La Marca. “L’operazione Mari e Monti, che ha portato all’arresto di 39 persone, di cui 8 della nostra città, dimostra che lo Stato c’è, è presente e opera con determinazione per restituire sicurezza e legalità ai nostri territori. È un duro colpo alla criminalità organizzata che non deve farci abbassare la guardia, ma anzi rafforzare il nostro impegno quotidiano come cittadini e istituzioni nella lotta contro ogni forma di illegalità.”

Il primo cittadino ha voluto sottolineare come l’operazione sia il frutto di un lungo e complesso lavoro di indagine e coordinamento, lodando pubblicamente l’operato delle forze dell’ordine e della magistratura, che hanno dimostrato una presenza costante e capillare sul territorio, capace di disarticolare una delle organizzazioni criminali più radicate della Puglia.

“La gente per bene di Manfredonia non può che unirsi al plauso per questa importante operazione,” ha proseguito La Marca. “Da tempo le autorità ci avevano annunciato azioni incisive, e oggi vediamo i primi frutti di questo impegno. Ricordo ancora le parole del Questore Rossi, che proprio ieri, nel suo saluto, ci aveva preannunciato operazioni a breve e medio termine che avrebbero inferto un duro colpo alla criminalità.”

Un invito al cambiamento: “Tutti possiamo fare la differenza”

Tuttavia, il sindaco ha voluto ribadire che la battaglia contro la mafia non è una sfida solo delle forze dell’ordine, ma di tutti i cittadini. “La mafia e la mafiosità sono purtroppo ancora presenti, ma esiste una parte sana, forte, che giorno dopo giorno opera come costruttore silenzioso di una società più giusta e più bella. E proprio a questa parte dobbiamo guardare e fare riferimento per cambiare il nostro futuro,” ha affermato con fermezza.

“Ogni cittadino può fare la differenza. Il cambiamento non parte soltanto dalle grandi operazioni di polizia, ma anche dai piccoli gesti quotidiani di ognuno di noi. Possiamo essere protagonisti di un vero cambiamento nei modi, nel fare, nel dire, sostenendo quelle azioni e attività che promuovono solidarietà, partecipazione e legalità.”

Le parole di La Marca sono un invito a non cadere nella trappola dell’indifferenza o, peggio, della rassegnazione. Il sindaco ha ricordato come la presenza della criminalità non debba far scivolare la comunità in una spirale di paura, ma al contrario, spingere i cittadini a essere attivi nella difesa della propria città. “Manfredonia ha una storia, una cultura e una bellezza che non possono essere sporcate dalla presenza di pochi criminali. Dobbiamo unirci, combattere insieme e restituire alla nostra città il futuro che merita,” ha aggiunto con convinzione.

Un duro colpo al clan Li Bergolis

L’operazione Mari e Monti ha colpito duramente il clan Li Bergolis, storico gruppo criminale che ha imperversato per anni sul Gargano, imponendo con la violenza il suo controllo sul territorio. La presenza di 8 manfredoniani tra gli arrestati è un dato che preoccupa, ma che allo stesso tempo spinge a una riflessione profonda sul ruolo che la città di Manfredonia ha avuto e continua ad avere nelle dinamiche mafiose locali.

“Non possiamo e non dobbiamo abbassare la guardia,” ha ripetuto La Marca. “L’arresto di questi individui è solo un passo, importante ma non definitivo, verso la liberazione del nostro territorio dalla criminalità organizzata. Dobbiamo continuare a lavorare, insieme alle forze dell’ordine, ma soprattutto come comunità, per estirpare definitivamente il malaffare dalle nostre strade.”

Un appello alla comunità

Nelle sue dichiarazioni, il sindaco ha voluto anche lanciare un messaggio di speranza e di fiducia nel futuro, invitando la cittadinanza a non sentirsi spettatrice passiva, ma protagonista attiva del cambiamento. “Esiste tanta gente per bene e onesta a Manfredonia,” ha detto La Marca. “Questa è la parte della città su cui dobbiamo fare affidamento. Con il nostro impegno quotidiano possiamo costruire una comunità più forte, solidale e giusta, capace di resistere a qualsiasi tentativo di infiltrazione mafiosa.”

“Il cambiamento è nelle nostre mani. Non dobbiamo aspettare che altri lo facciano per noi. Ognuno, nel proprio piccolo, può essere artefice di una società migliore,” ha concluso il sindaco.

L’operazione di oggi segna una vittoria importante nella lotta contro la mafia, ma il cammino è ancora lungo. Manfredonia, con il sostegno delle sue istituzioni e delle forze dell’ordine, è chiamata a non abbassare la guardia e a proseguire con determinazione il percorso verso la legalità e la giustizia.

2 commenti su "Operazione “Mari e Monti”: Il duro colpo alla mafia garganica, le parole del sindaco La Marca"

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