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MATERA Panarelli si chiama Manfredonia: “Forti motivazioni, mettiamoci al lavoro”

Panarelli, ex tecnico del Matera, è stato chiamato a guidare questa operazione di riscatto

AUTORE:
Michele Solatia
PUBBLICATO IL:
16 Ottobre 2024
Manfredonia // Sport //
Manfredonia. Gigi Panarelli ha dimostrato grande coraggio nel prendere in mano le redini del Manfredonia, una squadra che, al momento del suo arrivo, attraversava una fase delicata. Con una sola vittoria nelle prime sei partite del girone H di Serie D e soli quattro punti all’attivo, la squadra sipontina si trovava in una posizione decisamente più complicata di quanto ci si aspettasse. Durante la scorsa estate, infatti, il Manfredonia aveva dichiarato apertamente la propria ambizione di puntare a una posizione di rilievo nella parte sinistra della classifica, ma la realtà dei fatti è stata molto più dura.

Panarelli, ex tecnico del Matera, è stato chiamato a guidare questa operazione di riscatto, debuttando sulla panchina del Manfredonia domenica scorsa, in occasione dello scontro casalingo contro la Nocerina. Purtroppo, il risultato è stato impietoso: un netto 0-3 che ha lasciato l’amaro in bocca ai tifosi. Tuttavia, sarebbe ingiusto attribuire a Panarelli tutte le responsabilità per questa sconfitta, considerando che il tecnico è arrivato alla vigilia della partita e non ha avuto modo di preparare la squadra come avrebbe voluto.

Un inizio difficile ma comprensibile

Il poco tempo a disposizione per lavorare con la squadra ha impedito a Panarelli di lasciare subito un’impronta tangibile sul gioco del Manfredonia. Il calcio è fatto anche di tempo e continuità, e queste prime difficoltà sono state la conseguenza inevitabile di un passaggio di consegne che non ha permesso all’allenatore di conoscere a fondo i suoi giocatori né di imprimere la propria visione tattica. Tuttavia, questa settimana di lavoro in corso si rivelerà fondamentale per Panarelli, sia per approfondire la conoscenza del gruppo che ha ereditato, sia per lavorare su aspetti tattici e fisici in vista dei prossimi impegni.

Il nuovo tecnico ha già potuto contare su due rinforzi, entrambi giocatori che conosce bene: l’attaccante argentino Facundo Bubas, che Panarelli ha già allenato durante la sua esperienza ad Andria, e il giovane laterale 2004 Gningue, proveniente dal Matera, che ha lavorato con lui la scorsa stagione. Entrambi rappresentano pedine importanti nel nuovo scacchiere del Manfredonia e saranno essenziali per dare nuova linfa alla squadra. Bubas, in particolare, potrà dare un contributo prezioso in attacco, reparto che finora ha mostrato difficoltà nel concretizzare le occasioni da gol.

Un calendario impegnativo all’orizzonte

Il lavoro di Panarelli diventa ancora più urgente guardando al calendario: il Manfredonia è atteso da un trittico di partite in soli otto giorni, un vero e proprio tour de force. Il primo impegno sarà domenica prossima nella trasferta a Francavilla in Sinni, un campo tradizionalmente ostico. Successivamente, mercoledì, ci sarà il derby casalingo contro il Nardò, valido per l’ottava giornata di campionato. Infine, il Manfredonia tornerà in campo appena quattro giorni dopo per affrontare, sempre al “Miramare”, la Fidelis Andria, in una partita particolarmente sentita per Panarelli, ex allenatore del club.

Queste tre sfide ravvicinate rappresentano una prova di grande importanza per il Manfredonia, che ha bisogno di punti per risollevarsi dall’attuale situazione di classifica. Con soli quattro punti in sei partite, il Manfredonia deve necessariamente invertire la rotta per evitare che la stagione prenda una piega ancor più complicata. Panarelli dovrà dimostrare non solo la sua abilità tattica, ma anche la capacità di gestire il gruppo dal punto di vista mentale e fisico, dato che le partite ravvicinate metteranno a dura prova la resistenza della squadra.

La sfida mentale e la ricerca dell’equilibrio

Oltre agli aspetti tecnici, c’è anche una sfida mentale importante. Il Manfredonia non può permettersi di cadere in un vortice di negatività dopo le prime difficoltà. La fiducia dei giocatori e la loro capacità di reagire alle avversità saranno determinanti. Panarelli dovrà lavorare molto sulla motivazione del gruppo, facendo leva sulle qualità individuali e collettive per uscire da questo momento delicato.

Il tecnico pugliese è consapevole delle difficoltà che lo attendono, ma ha già dimostrato, nelle sue esperienze passate, di essere un allenatore capace di gestire momenti difficili. Alla guida del Matera, nonostante le difficoltà societarie, è riuscito a ottenere risultati dignitosi e a mantenere la squadra unita. Al Manfredonia sarà chiamato a fare altrettanto, cercando di dare solidità e identità a un gruppo che ha bisogno di ritrovarsi.

La voglia di riscatto e il sostegno della piazza

La piazza di Manfredonia è calorosa e passionale, e nonostante i risultati altalenanti, continua a sostenere la squadra. I tifosi sipontini sono impazienti di vedere una reazione, ma allo stesso tempo sanno che ci vuole pazienza per costruire qualcosa di solido. La speranza è che con Panarelli alla guida, il Manfredonia possa ritrovare la strada giusta e risalire in classifica.

In questo momento, ogni punto è fondamentale, e ogni partita rappresenta un’opportunità per rilanciarsi. Il Manfredonia ha le carte in regola per poter uscire dalla zona bassa della classifica e conquistare una posizione più consona alle ambizioni dichiarate in estate. Tuttavia, per farlo, serviranno compattezza, sacrificio e soprattutto una guida sicura. Gigi Panarelli ha accettato questa sfida con coraggio, e ora spetta a lui e alla sua squadra dimostrare di essere all’altezza delle aspettative.

Fonte telesveva.it

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