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UniFoggia, Laurea Honoris Causa a Niccolò Ammaniti (FOTO)

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
17 Gennaio 2017
Cronaca // Scuola e Giovani //

Foggia. Accoglienza ancora una volta da Star, dopo l’incontro tenutosi in appendice dell’anno appena trascorso con Roberto Saviano, autore del best-seller “La Paranza dei Bambini” edito da Feltrinelli, per Niccolò Ammaniti, lo scorso 17 gennaio 2017, a partire dalle ore 10,00 c.a., durante conferimento Laurea Honoris Causa in “Filologia, Letterature e Storia” e Cerimonia Inaugurazione Anno Accademico 2016/17.

Cornice ancora una volta, in un sempre più accogliente “guscio letterario”, l’Aula Magna “Valeria Spada” dell’Università degli Studi Foggia, in via Caggese, davanti ad un pubblico di studenti, docenti e semplici appassionati, accorsi numerosi, tutti entusiasti per il “grande evento”, ma allo stesso tempo composti nell’ ascoltare gli intervenuti “alla piacevole chiacchierata tra amici”, ha ironizzato più volte lo stesso autore.

Prima della Manifestazione, dopo un caloroso e sentito minuto di raccoglimento per la prematura scomparsa del dottor Antonio Checchia, Settore Risorse Umane dell’Università degli Studi di Foggia, è riecheggiato, nell’Aula Magna “Valeria Spada”, l’inno Nazionale di Mameli, con tutti in piedi, autorità civili, militari e religiose, docenti e studenti. Presente tra gli altri, S.E Mons Vincenzo Pelvi Arcivescovo Diocesi Foggia-Bovino, don Bruno D’ Emilio, Direttore Ufficio per l’Educazione, la Scuola e l’Università e, in rappresentanza del Presidente della Regione Puglia dott. Michele Emiliano assente per motivi personali, l’ Assessore al Bilancio della Regione Puglia Raffaele Piemontese e la dott.ssa Francesca Romano Cicolella, rappresentante degli studenti che ha rimarcato l’ importanza di questi pubblici eventi come punto di partenza e di arrivo, soprattutto per chi “come matricola”, inizia ad approcciarsi al “chiaro oscuro” mondo universitario.

Intervenuti all’ iniziativa, nonché alla Cerimonia Inaugurazione Anno Accademico 2016/17: il dottor Pasquale Monteleone, in rappresentanza del Personale Tecnico Amministra dell’ Università degli Studi di Foggia, il “Magnifico” Rettore della stessa Università, dottor Maurizio Ricci, la dott.ssa Francesca Romano Cicolella, in rappresentanza degli studenti, il dottor Marcello Marin, Dipartimento Studi Umanistici, Lettere, Beni Culturali, Scienze della Formazione, Laudatio del professor Domenico DeFilippis, Ordinario Letteratura Italiana, presso il Dipartimento Studi Umanistici dell’ Università degli Studi di Foggia, dal titolo: “La Narrativa di Niccolò Ammaniti: storie universali di uno scrittore del nostro tempo”. “Sono onorato e commosso di riceverla e, come si dice, a volte nella vita, si chiude una porta e si spalanca un portone”, queste alcune delle idee svisceratesi durante il lungo e a tratti appassionato intervento dell’autore Niccolò Ammaniti, a cui è seguita, consegna Laurea Honoris Causa e Sigillo Accademico.

A consegnarli lo stesso “Magnifico” Rettore, accompagnato da una standing ovation da parte del pubblico in platea accorso numeroso per l’occasione.

Parole chiave: l’importanza dello scrivere come un lavoro attento, meticoloso, puntiglioso, per trasmettere, al potenziale lettore, un messaggio da custodire non a tempo, ma nel tempo.
Tra le Opere Letterarie pubblicate da Niccolò Ammaniti, ora neo dottore in “Filologia, Letterature e Storia”, dopo la Laurea Honoris Causa conferitagli “a pieni voti” dalla stessa Università degli Studi di Foggia, si ricorda: “Ti prendo e ti porto via”, “Io non ho paura”, “Come Dio comanda” (Premio Strega 2007). Dai suoi romanzi sono stati tratti anche molti celebri film tra cui: L’ultimo
capodanno (di Marco Risi, 1998), Io non ho paura” e “Come Dio comanda” (entrambi diretti da Gabriele Salvatores, 2003 e 2008).

Tradotto in più di 50 lingue, Niccolò Ammaniti è tra gli autori italiani più conosciuti al mondo.

Il “Magnifico” Rettore dell’Università degli Studi di Foggia, Dottor Maurizio Ricci, nel suo intervento introduttivo, dopo aver ringraziato il personale docente e non docente, gli studenti, per la cospicua presenza, ha sviscerato i numeri ma soprattutto l’impegno didattico in crescendo della stessa Università, per evidenziare come, insieme, facendo squadra, è possibile crescere e raggiungere anche gli obbiettivi più insperati. Università come “volàno” dello sviluppo economico e sociale di una società sempre viva, ha riecheggiato più volte il Magnifico Rettore, accompagnato dagli applausi del pubblico presente.

Quest’ ultimo, nel suo intervento, ha evidenziato anche l’importanza di sensibilizzare e richiamare quello che è “il fil rouge” per cui è nato il Festival della Ricerca e Innovazione realizzato dalla stessa Università degli Studi di Foggia: “essere garanti” attenti e oculati del diritto allo studio, la conoscenza come salvezza dei destini degli adolescenti in crescita.
È necessario, hanno rinfrancato in modo diverso, il dott. Pasquale Monteleone, in rappresentanza del Personale Tecnico Amministrativo e il dottor Marcello Marin, Direttore Dipartimento Studi Umanistici, Lettere, Beni Culturali, Scienze della Formazione, per farsì che la Società cresca sana e forte nella “cultura per la legalità”, soprattutto tra “i nativi digitali”, “non spegnere i riflettori” sulla formazione tra “i banchi di scuola”, punto di partenza e non di arrivo.

Il professor Marcello Marin, “protagonista” anche del ciclo di seminari “Lectura Patrum Fodiensis”, realizzati in collaborazione con l’ Università degli Studi di Foggia e l’ Arcidiocesi Foggia-Bovino, per sensibilizzare la conoscenza della letteratura cristiano-antica tra le nuove generazioni, se pur a grandi linee, ha tracciato, in un secondo momento, quello che può essere il fil rouge dei romanzi scritti dal neo dottore, è proprio il caso di dire, Niccolò Ammaniti, come “Anna”, “Come dio comanda”, per arrivare a “Io e Te” e “Io non ho paura”, tutti editi dalla Casa Editrice Einaudi: formazione, attenzione, concentrazione, riflessione. Idee rimarcate, se pur in modo diverso, in seguito, anche dal professor Domenico DeFilippis, Ordinario dipartimento Studi Umanistici dell’ Università degli Studi di Foggia, richiamando, ancora una volta, l’ importanza che l’ educazione deve avere nella scuola, non come un surplus, qualcosa di cui fare volentieri ammeno, ma come momento feedback continuo e “a tutto tondo” tra docente studente e famiglia, non facendosi “cavalcare” dalle “facili scorciatoie”, dai “falsi miti mediatici e dal “sempre più soffocante” avvento dei social network.

È la capacità, ha continuato quest’ultimo, interrotto dagli applausi del pubblico presente, di chi scrive, non di raccontare il tutto in modo distaccato, ma di immedesimarsi, “calarsi” nei personaggi, siano essi rappresentati “dal bene o dal male”, costringendo così il lettore, sia esso giovane o meno giovane, a “prendere una posizione netta, chiara, precisa”, “rendendo sue” le storie raccontate, traslandole nel suo quotidiano. Parole chiave suo intervento: il libro come forma tridimensionale rispetto alla TV, strumento, quest’ ultima, piatto e “senza emozioni”, per riflettere, ragionare, discutere, “litigare attivamente” pur restando della propria opinione.

Al termine, quasi due minuti di applausi e quasi due ore di fila, fatta di foto, libri autografati, sorrisi e strette di mano.

Marco Bonnì

FOTOGALLERY ENZO MAIZZI

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La violenza è una malattia, una malattia che danneggia tutti coloro che lo usano, indipendentemente dalla causa. (Chris Hedges)

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