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Il coraggio di schierarsi e rompere le scatole

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
17 Novembre 2012
Stato news //

33^domenica tempo ordinario (st)
33ma DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO-C

Dal Vangelo secondo Luca ( 21, 5-19)

In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine». Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.

IL CORAGGIO DI SCHIERARSI E ROMPERE LE SCATOLE
Appena ho letto il brano di oggi mi è venuta in mente una scena al supermercato, magari di sabato, quando è pieno, e ricevi uno di quei messaggi dell’Ansa che ti dice qualcosa tipo “ 20 militari morti in Afghanistan”, e tu li a leggere e provare dispiacere che dura meno di un minuto, il tempo di arrivare alla cassa e arrabbiarti perché tutto è aumentato. Poi vai al Tg e senti tante notizie che ti lasciano cosi, in qualsiasi programma tv ne senti notizie di cronaca, violenza giorno per giorno, dai link di facebook continui messaggi di schifo contro cronache e violenze. Pensiamo alla fragilità di riflessione e di giudizio con cui abbiamo affrontato il caso “ Scazzi”, prima tutto contro il padre con aspri giudizi, poi tutti contro la figlia ed ora lui è l’agnello. O come giudichiamo facilmente tutti gli avvenimenti che ascoltiamo, da ultimo anche le notizie di arresto a Manfredonia. Siamo capaci di farci trasportare da un secondo all’altro così senza emozioni. Fermiamoci un secondo e riflettiamo. Ci rendiamo conto di quanto tempo dura la nostra riflessione sul male che accade intorno a noi? Pochi secondi, minuti, poi tutto passa. È brutto dirlo, ma ci siamo abituati a leggere del male, della cronaca. Ci si ferma un po’ di più quanto succede qualcosa nella tua città, allora li metti più tempo perché se ne parla sempre, e magari solo per “ sparlarne” e non per fare riflessioni serie. Cosi, oggi come ieri, torna spesso la domanda che i discepoli fanno a Gesù. “quando succederanno queste cose ?”…traducibile con “quando finirà il mondo?”. Presente oggi con le varie teorie 2012. Fermiamoci ancora con onestà alla nostra intelligenza. Non ci sembra che il mondo stia per finire ora? Tutte “ le pietre su pietre” della società, come quelle del tempio, stanno crollando, insieme con i valori saldi. Questo ci deve spaventare? Questo quale atteggiamento deve provacare a noi cristiani, a noi giovani cristiani e a tutti gli uomini e giovani in generale? Solo presa di coscienza e critica stando a distanza e salvando il salvabile almeno in me e la mia famiglia? Magari se sono cristiano accontentandomi di andare a messa la domenica,comportarmi più o meno bene? No, non è quello che chiede Gesù, cosi facendo distruggiamo anche “ le pietre su pietre” della nostra esistenza, carattere e pensiero, intelligenza. Ci adeguiamo da pappamolli. Il cristiano è uno che prende posizione, perennemente al centro ( non è un riferimento politico), per capire, guardando da tutti le parti dove dare il suo contributo, dove portare la sua testimonianza, dove dire le parole per ricordare valori perduti, per schierarsi anche a rischio di andare contro amici, genitori, parenti, perdere anche la stima perché invece di assecondare comportamenti vari li critica. Il cristiano di oggi o torna ad esser profeta scomodo o ha chiuso la sua attività nel mondo, è solo un pappamolle.

E per chi non è cristiano, un giovane qualunque? Che può fare? La stessa cosa. Occorre oggi coscienza e coraggio critico, voglia di dire sempre la propria prendendosi le responsabilità, in ogni campo, non accontentandoci di sapere, di leggere, di sentire e via, ma chiederci sempre io che contributo posso dare a questa situazione. Siamo o non siamo protagonisti di questa storia? O siamo soli spettatori inermi? Dobbiamo esser grandi rompiscatole, come lo fu Gesù. Potranno crollare tutte le pietre, solo l’uomo non crollerà mai, se terrà viva la sua coscienza, la sua responsabilità su se stesso e persone, relazioni, situazioni in cui è inserito! BUONA DOMENICA!


(A cura di Massimiliano Arena)

Arena Massimiliano
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