Edizione n° 5511

Iscriviti al canale Whatsapp

Foggia

Manfredonia

Cronaca

Politica

Sport

Eventi

San Severo

Cerignola

“Tributi Italia”, 2 prescrizioni. Società dichiarò credito nei confronti di Manfredonia

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
18 Aprile 2017
Manfredonia // Regione-Territorio //

Roma. “Danni erariali arrecati dal 2007 agli enti locali (laziali) che si avvalevano del servizio di riscossione svolto da Tributi Italia S.p.a. (attualmente in Amministrazione straordinaria,ndr)“: con sentenza n.70 del 10/04/2017, la Corte dei Conti – Sezione giurisdizionale per la Regione Lazio, ha dichiarato “l’intervenuta prescrizione dell’azione di responsabilità nei confronti di (..) Carlo Vaccari e Vincenzo Persi”, rispettivamente citati nell’atto in qualità di “Direttore dell’Ufficio del Federalismo Fiscale e Presidente della Commissione istituita presso il Ministero dell’Economia e Finanze …” e “Dirigente dell’Ufficio del Federalismo Fiscale e componente della (citata,ndr) Commissione istituita presso il Ministero dell’Economia e Finanze …”.

Come spiegato nella sentenza, la stessa Corte dei Conti aveva “condannato gli Amministratori della Società mista Aser e della Soc. Tributi Italia S.p.A. per mancati riversamenti al Comune di Aprilia sulla base di una ricostruzione della vicenda basata sul presupposto che il mancato riversamento dei tributi si era verificato già prima dell’anno 2009”. “Quindi – è scritto nel citato atto- esiste un accertamento giudiziale che il danno, al quale ora la Procura intende ricollegare la responsabilità dei convenuti sussisteva ed era noto quanto meno dal 2009 (ed anche in data precedente) sicché la prescrizione quinquennale si era già verificata allorché la Procura Regionale ha emesso e poi notificato (il 20.03.2015) l’invito a dedurre nei confronti degli odierni contenuti”.

Nel citato atto, la Corte dei Conti analizza “(..) la responsabilità amministrativa dei convenuti sig. Carlo Vaccari (..) e del sig. Vincenzo Persi (..) in relazione ai danni erariali arrecati dal 2007 agli enti locali (laziali) che si avvalevano del servizio di riscossione svolto da Tributi Italia S.p.a.”.

La responsabilità dei convenuti è ricollegata alla loro negligenza e alle omissioni di attività doverose (emissione di provvedimenti di decadenza nei confronti della Tributi Italia S.p.a.), nel quadro delle attribuzioni loro spettanti, essendo incardinati nella Direzione Centrale Fiscalità Locale e nella Commissione di vigilanza sull’albo dei riscossori.”

Le segnalazioni Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Genova

Come riportato nella sentenza, “(..) il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Genova ha segnalato irregolarità nella gestione della riscossione da parte del richiamato concessionario; è emerso, in particolare, che la predetta società di riscossione, pur avendo incassato i tributi per conto di quattrocento comuni italiani (tra cui quindici nel Lazio), ha omesso di effettuarne i dovuti relativi versamenti; il dominus della compagine societaria (tal Saggese Giuseppe) ha compiuto gravi atti distrattivi a danno degli enti locali predetti, tanto da condurre alla dichiarazione dello stato d’insolvenza della “Tributi Italia” in data 27.07.2010 ed alla sua sottoposizione alla procedura di amministrazione straordinaria a far data dal 18.06.2010;
– dagli accertamenti si evidenziano, fra l’altro, quotidiani prelevamenti in contanti di € 10.000,00 dalla cassa di Tributi Italia (€ 2.510.000,00 per l’anno 2008, € 1.450.923,00 per il 2007 ed € 4.620.531,48 per l’anno 2006), così come sono risultati numerosi bonifici bancari (ammontanti complessivamente per l’anno 2008 ad € 2.261.600,00 ed ad € 4.515.000,00 per l’anno 2007), giustificati quali contratti di consulenza e da una scrittura privata, senza che, tuttavia, risulti alcuno studio, parere, report o qualsiasi altro documento relativo ai predetti incarichi;”.

Massa passiva ammessa alla procedura fallimentare fu pari ad oltre 56 milioni di euro
– “il Commissario Straordinario della Tributi Italia ha reso noto che la massa passiva ammessa alla procedura fallimentare ammonta, alla data del 26.9.2012, a complessivi € 56.384.228,10;
– tra i comuni del Lazio che hanno subito ingenti danni dall’attività truffaldina della Tributi Italia – è scritto nella sentenza – vi è anche quello di Aprilia (LT), che alla data del 22.07.2010 vantava un credito di € 21.522.180,74 (in tale quadro questa Sezione Giurisdizionale ha disposto un sequestro conservativo per € 45.305.508,86 – decreto in data 4.5.2010, confermato con ordinanze n. 432/2010, 72/11 e 278/2011);
– la gestione gravemente anomala della predetta società si è protratta indisturbata per anni, nella sostanziale indifferenza dei soggetti officiati dei controlli interni alla società e degli organi di vigilanza esterni (ai quali ultimi appartengono i convenuti dott. Vaccari e dott. Persi);
– i comuni laziali hanno subìto un rilevantissimo danno, da ricollegare ai mancati riversamenti da parte del concessionario “Tributi Italia”, a decorrere dal 2007 (epoca dalla quale la Direzione Centrale Fiscalità Locale e la Commissione per la gestione dell’Albo dei soggetti privati abilitati a effettuare l’attività di liquidazione, accertamento e riscossione dei tributi e di altre entrate degli enti locali avrebbero potuto e dovuto adottare i provvedimenti di decadenza della “Tributi Italia S.p.a.” (già “San Giorgio S.p.a.”), pari a € 28.634.728,87 (..)”.

Ora, “a decorrere almeno dal 2007, sono giunti alla predetta Direzione Centrale varie segnalazioni di enti locali che denunciavano mancati versamenti delle riscossioni effettuate dalla “Tributi Italia S.p.A.”, o sue incorporate e\o collegate, o gravi irregolarità della sua gestione”.

Le segnalazioni dei Comuni della Provincia di Foggia

Relativamente ai Comuni della Provincia di Foggia, citati nella sentenza anche le segnalazioni di:
– Comune di Monte Sant’Arcangelo (Fg) (errore di trascrizione, in verità Mont Sant’Angelo,ndr) (segnalazione del 5.3.2007) (..).
– Città di Manfredonia (FG) (in data 5.11.2007 chiedeva la cancellazione dall’ albo della società di riscossione);
– Comune di Sannicandro Garganico (FG) (in data 15.11.2007 e 26.7.2007)”;
– Comune di Apricena (FG) (in data 17.2.2009);

L’istituzione della Commissione

“Il 17 luglio e 16 settembre 2009 il dott. Vaccari informava il Capo Dipartimento, Prof. Fabrizia Lapecorella, della situazione debitoria della Tributi Italia (già San Giorgio spa), delle segnalazioni degli enti e del fatto che, nonostante i solleciti del Ministero e dei Comuni danneggiati, la società di riscossione non aveva adottato alcuna azione al fine di risanare il debito con gli enti, e rendeva noto che la Commissione, nella seduta del 26 gennaio 2009 aveva preso atto della situazione di grave crisi della Tributi Italia incaricando la Direzione di procedere ad una ricognizione della massa debitoria della società nei confronti degli enti locali, evidenziando che, all’esito di detta attività, era risultato che, al luglio 2009, dei 102 Comuni che avevano segnalato gravissimi inadempimenti e ritardi, solo per 30 di essi la situazione si era regolarizzata” (…) “il monitoraggio aveva, comunque, fatto rilevare la continua difficoltà della società a far fronte ai pagamenti nei confronti dei Comuni, tanto che fu istituita un’apposita commissione per discutere in merito ai problemi posti dalla Tributi Italia”.

L’avvio del procedimento per la cancellazione dall’albo dei concessionari

“in data 16.10.2009 il Ministero comunicava l’avvio del procedimento per la cancellazione dall’albo a cui, in data 19.10.2009 la Tributi Italia, prendendo atto dell’iniziativa, chiedeva un incontro, avvenuto in data 21.10.2009, dove rendeva noto di essere stata ammessa alla procedura prevista dall’art. 182 bis della legge fallimentare”. “In data 9 dicembre 2009 la Commissione sopra citata, con provvedimento n. l\2009, disponeva la cancellazione della Tributi Italia dall’Albo dei concessionari, provvedendo, il successivo giorno 14, a comunicare detta decisione a tutti i Comuni perché prendessero atto della mutata situazione”.

“(…) nonostante la conoscenza di gravi inadempimenti della concessionaria, né la Direzione Fiscalità Locale, né la Commissione, che avrebbe potuto e dovuto procedere alla cancellazione dall’Albo, attesa la gravità della situazione, hanno adottato alcun provvedimento – scrivono i magistrati della Corte dei Conti -, nemmeno nelle forme più blande e cautelative”. “ciò ha consentito alla San Giorgio di mantenere l’iscrizione al n. 75 dell’Albo per ulteriori due anni consecutivi, pur non avendone titolo ed alla Tributi Italia, di non subire alcuna conseguenza”.

Il danno richiesto della Procura regionale

“La Procura regionale, con atto di citazione del 9 settembre 2015, ha convenuto in giudizio i citati sig.ri Carlo Vaccari e Vincenzo Persi (..) chiedendo la condanna dei convenuti al risarcimento del danno di € 28.364.728,87.

“I convenuti si sono costituiti in giudizio, come sopra rappresentati e difesi, eccependo la nullità dell’istruttoria e del procedimento, il difetto di giurisdizione di questa Corte, la prescrizione dell’azione di responsabilità, l’infondatezza della domanda di responsabilità”.

“I Comuni di Aprilia, Pomezia e Villa Santa Lucia, come sopra rappresentati e difesi, hanno presentato intervento adesivo sostenendo le ragioni della Procura.
Con ordinanza di questa Sezione n. 44 del 2016 è stata disposta l’acquisizione, da ciascuno degli enti locali interessati, una relazione contenente le seguenti informazioni:
– quanto incassato per i Comuni in questione da “Tributi Italia S.p.a.” (già “San Giorgio S.p.a. e società ad essa collegate) nei singoli esercizi finanziari 2007, 2008, 2009;
– quanto riversato a tali Comuni da “Tributi Italia” nei medesimi esercizi finanziari.
In esito a tale ordinanza è stata acquisita la nota del 18 aprile 2016, con cui la Procura regionale ha rappresentato che la differenza tra le somme effettivamente riscosse dalle società di riscossione e quelle riversate nella casse dei Comuni è complessivamente pari a € 58.640.659”.

Sul punto, i convenuti hanno precisato che la predetta somma si riferisce anche a mancati versamenti che non sono imputabili alla società Tributi Italia s.p.a., ma a società di riscossione non iscritte all’Albo, in relazione al cui operato non è individuabile alcun profilo di responsabilità in capo agli stessi convenuti”.

Come ancora riporta nella citata sentenza della Corte dei Conti “(..) l’occultamento non può neppure essere desunto dall’audizione parlamentare del 12.11.2009, cui partecipò anche il direttore del federalismo fiscale, ing. Vaccari. Il documento allegato a pag. 27 e ss. del resoconto stenografico della audizione riporta le risposte dei comuni alla procedura di ricognizione per l’avvio del procedimento di cancellazione dall’albo. I comuni indicati nell’elenco sono quelli che hanno esposto di avere una situazione debitoria e i comuni di Sannicandro, Manfredonia e Gallipoli non hanno dato ulteriori risposte alla richiesta dell’ufficio di gestione dell’albo dei gestori dei tributi degli enti locali, per la indicazione dei debiti esistenti”.

Lettera Tributi 10.07.2009 “per Manfredonia risultava un credito del concessionario”

“La situazione rappresentata è, dunque, quella risultante dalle risposte pervenute in sede di ricognizione, disposta dalla commissione competente, nelle date indicate nel prospetto. Al proposito, va tenuto presente che, come da allegato a pag. 58 del resoconto stenografico, Tributi Italia con la lettera del 10.7.2009, precedente alla chiusura della ricognizione, ha indicato il ripiano del debito per numerosi comuni, evidenziando, per molti di questi, che le convenzioni erano cessate, precisando altresì che per alcuni comuni, tra cui Sannicandro Garganico c’erano controversie in corso, che per Manfredonia risultava un credito del concessionario, che per Gallipoli il contratto era stato risolto consensualmente con l’integrale corresponsione delle somme (…)”, come riportato nella sentenza.

La prescrizione

Come detto, ora, con sentenza n.70/2017, la Corte dei Conti del Lazio ha stabilito che “(…) esiste un accertamento giudiziale che il danno, al quale ora la Procura intende ricollegare la responsabilità dei convenuti sussisteva ed era noto quanto meno dal 2009 (ed anche in data precedente) sicché la prescrizione quinquennale si era già verificata allorché la Procura Regionale ha emesso e poi notificato (il 20.03.2015) l’invito a dedurre nei confronti degli odierni contenuti (i citati Carlo Vaccari e Vincenzo Persi,ndr)”. “L’azione è, pertanto, prescritta“.

redazione stato quotidiano, DDF@RIPRODUZIONE RISERVATA

6 commenti su "“Tributi Italia”, 2 prescrizioni. Società dichiarò credito nei confronti di Manfredonia"

  1. Ma come si può PRIVATIZZARE la riscossione dei tributi a enti privati in una Nazione dove la disonestà regna sovrana?????
    È come affidare degli agnelli ad un lupo affamato, tanto come va a finire, lo sappiamo tutti, con prescrizioni e non colpevoli.

  2. Condivido l’intervento di Michelantonio…. purtroppo questa è l’Italia di certi colletti bianchi…. se questa nostra nazione è allo “scatafascio” non è per i servizi e le utilità date ai propri cittadini (servizi, pensioni e quant’altro) ma per il malaffare che regna imperante ed incessante, in tutti i settori, in particolare dove c’è la commistione politica/affari/soldi…. e dove trova terreno fertile anche la criminalità…. attraverso certe forme societarie, cooperative in particolare. (da non dimenticare una famosa frase: “Abbiamo una Banca” !)

  3. EX LAVORATORE TRIBUTI ITALIA SPA CHE IN A.S…!!!!… IL COMUNE DI MANFREDONIA NEL 2007 CHIEDE LA CANCELLAZIONE DELLA TRIBUTI ITALIA..!!!!…NEL 2008 COSA FA SI PORTA COLUI CHE HA FATTO FALLIRE LA TRIBUTI ITALIA RIFUGIATOSI IN AIPA SPA..!!!!..MIGLIAIA DI LAVORATORI FAMIGLIE SUL LASTRICO E COMUNI DANNEGGIATI..!!!!..TRIBUTI ITALIA CHE NASCE DALLA PUBBLICONSULT – MONDELLI- GESTOR- SAN GIORGIO- IPE- TRICOM..!!!!..COMUNI ORFANI DELLA NATA MA SUBITO FALLITA TRIBUTI ITALIA CHE VANNO AD AIPA SPA..!!!!..MA FALLISCE ANCHE AIPA CIOE’ MAZAL ANCHESSA IN FALLIMENTO..!!!!…E SEMPRE LAVORATORI FAMIGLIE SUL LASTRICO E COMUNI DANNEGGIATI..!!!!..NEL MIO COMUNE RODI GARGANICO IL SINDACO PINTO RITORNATO SINDACO NEL 2012 EREDITA LA FALLITA AIPA CIOE’ EREDITA IL -TRA DI LORO NON SONO ALTRO CHE CULO E CAMICIA..!!!!..E COSA FANNO ENTRAMIBI GIOCANO CON LA MIA VITA SEMPRE CON LA PELLE DEL POVERO LAVORATORE..!!!!!….POTENTI CONTRO DI ME..!!!!..IO PER LAVORARE PER SALVARMI IN GESAP OPPURE IN ANDREANI HO BISOGNO DI UN SINDACO IL NUOVO CHE VERRA’ CHE MANDA -CHE CON IMPEGNO CUORE SERIETA’ PENSI A ME..!!!!..GESAP E’ GESAP..!!!!..ANDREANI E’ ANDREANI..!!!!!..PINTO ORAMAI HA FINITO CON LA SUA CATTIVA POLITICA..!!!!..-!!!..I CANDIDATI SINDACI SONO CARMINE D’ANELLI E GIOVANNA AMEDEI..!!!!

  4. Sono stati capaci di tutto, anche quello di toglierci il voto. Si ringraziano tutti i Presidenti d’ITALIA.

  5. I tributi sino a quando sono stati riscossi dalle casse comunali, non c’e’ mai stato nessun rischio.
    Il rischio esiste da quando il Potere Politico ha voluto mettere i suoi tentacoli con dirigenti “” dei nostri “”, per manovrare soldi in proprio .
    Con i tempi che corriamo, leggi che favoriscono i fallimenti di societa’ che diventano fantasmi, come si puo’ dare ancora fiducia alle privatizzazioni ???

  6. A chi devo ruvolgermi per risalire al comune che si è affidato alla s.giorgio spa io mi ritrovo con un fermo di 128 euro del 2009 e non so trovare l ente o il comune che ha emesso la sanzione con conseguente incarico di riscossione alla s.giorgio sapete come posso risolvere questo problema esiste un modo di togliere il fermo la risposta di equitalia è che non sono loro I creditori ma la s.giorgio quindi non.posso far nulla vi sembra una bella risposta ?

Lascia un commento

Se le persone che amiamo ci vengono tolte, il modo per farle vivere è non smettere di amarle (James O’Barr)

Anonimo

Compila il modulo con i tuoi dati per inviare segnalazioni, denunce o disservizi.

Compila il modulo con i tuoi dati per promuovere la tua attività locale, pubblicizzare un evento o per proposte di collaborazione.

Nessun campo trovato.