L’aumento dell’inflazione e i salari stagnanti stanno colpendo duramente la Puglia, posizionandola al secondo posto tra le regioni italiane per numero di famiglie in condizione di povertà. Gli ultimi dati indicano che il 27,5% delle famiglie pugliesi vive in povertà relativa, una percentuale quasi raddoppiata nell’ultimo anno, a causa dell’aumento del costo della vita. L’inflazione ha colpito in modo particolare i beni di prima necessità, con i prezzi alimentari che sono saliti dell’11,2%, ben oltre la media nazionale del 6,4%.
La crisi è stata aggravata dalla speculazione e dalla riduzione del potere d’acquisto. I salari, soprattutto nel settore agricolo, spesso non coprono nemmeno i costi di produzione, costringendo molte famiglie a ridurre la spesa o a cercare offerte nei supermercati. L’agricoltura pugliese ha subito pesanti conseguenze a causa delle avverse condizioni climatiche e dei bassi compensi agli agricoltori, mettendo in difficoltà l’intera filiera produttiva.
In questo contesto, i gruppi più vulnerabili, come minori e anziani, sono quelli che soffrono maggiormente, ricorrendo sempre più spesso a pacchi alimentari o alle mense caritative. Il numero di minori in difficoltà è aumentato del 12%, con molti bambini sotto i 15 anni che dipendono dagli aiuti alimentari per sopravvivere. Le iniziative di solidarietà, come quelle promosse da Coldiretti, sono diventate cruciali per supportare le famiglie in difficoltà, attraverso la distribuzione di prodotti a km 0 alle persone più bisognose.
Questa crisi sociale non riguarda solo chi ha sempre vissuto in situazioni di precarietà, ma coinvolge anche i cosiddetti “nuovi poveri”: ex lavoratori, piccoli commercianti e artigiani che hanno perso il proprio reddito o sono costretti a lavorare nel sommerso, senza poter accedere a sussidi o risparmi accumulati. La situazione in Puglia riflette una problematica più ampia che interessa l’intero Mezzogiorno, dove disoccupazione, lavoro precario e l’aumento del costo della vita stanno erodendo il tenore di vita di un numero sempre maggiore di famiglie.
Lo riporta Quotidiano di Puglia