Mario Della Cioppa, ex questore di Foggia durante il biennio cruciale 2017-2019, racconta in “L’Ultimo Avamposto – Storia di coraggio e dedizione” una fase drammatica e decisiva nella lotta alla criminalità organizzata nella provincia di Foggia. Il libro, edito da Youcanprint, è molto più di una cronaca: è una testimonianza diretta dell’impegno delle istituzioni contro i clan mafiosi che per anni hanno insanguinato il territorio.
Una Storia di Coraggio e Impegno
In poco più di 250 pagine, Della Cioppa ripercorre 678 giorni intensi e difficili, segnati dall’ascesa della cosiddetta “Squadra Stato” e dalla ferma volontà di restituire sicurezza e dignità a un territorio martoriato dalla violenza. Il volume racconta non solo l’efficacia delle operazioni di polizia, ma anche la sinergia tra i vari enti statali, dalla magistratura alle forze dell’ordine, nel costruire un intervento di sistema capace di decapitare le organizzazioni criminali della Capitanata.
L’autore descrive le sfide operative e i sacrifici personali di chi ha lavorato in prima linea, sottolineando come il contrasto alla mafia non sia una lotta esclusiva delle istituzioni, ma debba coinvolgere tutta la collettività. La legalità, infatti, è un valore che si costruisce insieme, giorno dopo giorno.
La Scintilla che Ha Ispirato il Libro
Della Cioppa spiega che l’idea di scrivere il libro è nata dal desiderio di richiamare l’attenzione dello Stato sulla necessità di mantenere alta la vigilanza su Foggia e sulla sua provincia. In particolare, un articolo del 18 agosto 2024 sulla Gazzetta del Mezzogiorno – che denunciava il degrado del quartiere Ferrovia – ha rappresentato la spinta definitiva. L’articolo elogiava l’intervento coordinato che, negli anni precedenti, aveva riportato ordine in quel quartiere, un risultato che l’ex questore sente come parte del suo lascito.
La Nascita della Squadra Stato
Il libro descrive il momento in cui lo Stato ha reagito con decisione: l’agosto del 2017, dopo la strage di San Marco in Lamis, un quadruplo omicidio che ha colpito due vittime innocenti. Questo tragico evento ha portato a un cambio di passo: per la prima volta, lo Stato ha schierato le sue migliori risorse contro le mafie del Foggiano, dimostrando di voler affrontare con fermezza una criminalità capace di competere con le organizzazioni mafiose più radicate.
L’intervento non si è limitato a un’azione repressiva, ma ha coinvolto anche la società civile, con manifestazioni come quella di Libera del marzo 2018, in cui oltre 20.000 persone hanno sfilato per le strade, chiedendo giustizia e legalità.
Il Modello Foggia
Secondo Della Cioppa, il modello operativo testato a Foggia si è dimostrato efficace e replicabile. Basato su un approccio integrato e sinergico, ha valorizzato il ruolo di ogni ente coinvolto, ottenendo risultati concreti e duraturi. Lo stesso modello è stato adattato durante il suo mandato a Catania, dimostrando la sua versatilità.
Un Invito alla Responsabilità
L’autore conclude con un messaggio forte: il rispetto delle regole non può essere delegato solo alle forze dell’ordine. È un impegno corale che coinvolge Stato, istituzioni e cittadini. La politica, in particolare, ha il dovere di sostenere chi combatte in prima linea, garantendo risorse e attenzione costanti.
“L’Ultimo Avamposto” non è solo un esercizio di memoria storica, ma un monito per il presente e il futuro. È un invito a non abbassare mai la guardia e a ricordare che la sicurezza e la legalità sono il frutto di un impegno condiviso e continuo.
Lo riporta Foggiatoday.it