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MANFREDONIA “Villa Rosa non deve morire”

Foggia ai ‘Giochi senza Frontiere’ del ‘69, tracce di Giò Ponti a San Menaio, parte da Troia il successo dei panettoni Maina, la storia inedita della Cartiera, la vicenda bella e triste di ‘Villa Rosa’ a Manfredonia, un marchio per gli ‘scagliozzi’…

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
18 Dicembre 2024
Cronaca // Manfredonia //

FOGGIA – Ultimo numero dell’anno per un “Diomede” sempre più apprezzato e, come sempre,ricco di storia & storie sulla Capitanata: dalla bella ma triste vicenda d’amore di ‘Villa Rosa’ dell’imprenditore Vincenzo D’Onofrio a Manfredonia alla incredibile scoperta delle maioliche artistiche del grande Giò Ponti nella stazioncina ferroviaria di San Menaio; dalla misteriosa epigrafe millenaria nella grotta di Venere Sosandra a Vieste alla straordinaria figura dell’illuministalucerino Giuseppe Maria Secondo; dalla famiglia Di Gennaro che, partita da Troia, ha lanciato il noto marchio dei panettoni e pandori Maina, alla tragica morte dei piloti americani nel 1944 a Panni; dalla bella storia del cosplayer Giovanni Martino di San Giovanni Rotondo alla importante esperienza a Bovino della ‘Citizen Library.

E poi le tante storie foggiane: da quella di Guido Tatafiore, grande direttore della Cartiera di Foggia ucciso in maniera misteriosa da un dipendente, alla partecipazione ai Giochi senza Frontiere del 1969a Martignyin Svizzera, nella quale Foggia si distinse in maniera straordinaria sfiorando l’entrata in finale.

Di segno opposto l’area in cui si trova l’unica fossa granaria delle mille che caratterizzavano l’originale Piazza Piano della Croce, omaggiata dalle parole del grande poeta Giuseppe Ungaretti e oggi oltraggiata oltre misura. Invece dell’imperatore Federico II, in attesa di un museo dedicato alla sua immensa figura, ci occupiamo con la ricostruita storia del suo cacatua.

L’attualità si apre con la bella esperienza della scuola ‘Pascoli’ che, nel ricordo di Andrea Pazienza, coltiva l’arte del fumetto. La Via Francigena è invece una opportunità che va colta e sviluppata, così come i famosi “scagliuzz” che, da tradizionale cibo di strada, potrebbero trasformarsi in marchio di qualità. E taglia le 10 candeline il premio “Sotto le stelle di Capitanata” che celebra le eccellenze enogastronomiche del territorio.

Due figure foggiane legate, una al cinema e l’altro al teatro, meritano i riflettori: il giovane talento Antonio Abbate e lo scomparso Michele Pellicano. Ma non perdetevi le sempre avvincenti rubriche “Sfizi di Capitanata”, “Accadde oggi” e “Gioca con Diomede” coi quiz e fotoquiz.  Chiude questo numero di “Diomede” lo spazio “Visto, si stampi!”, dedicato a racconti e poesie inediti.

Se ci guardiamo indietro– sottolinea l’editore Francesco De Vito – e rivediamo questi 11 numeri, con le loro elaborate storie progettuali, i piccoli grandi scoop storici, ci sembra incredibile come si sia arrivati fin qui, nonostante difficoltà eproblemi distributivi. Fateci saperecosa vi ha attratto e colpito di più, di ogni numero, e cosa di meno. Interfacciamoci al di là della moda Social, scrivendo a: redazione@diomedetrapassatoefuturo.itTerremo conto dei pareri di lettori e abbonati”.

La rivista è in vendita in edicola e libreria a Foggia, all’Ipercoop e in altri 15 Comuni della provincia.

1 commenti su "“Villa Rosa non deve morire”"

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“Il vero spirito di rivolta consiste nell'esigere la felicità qui, in questa vita.” (Henrik Johan Ibsen)

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