Apricena. “Preferisco parlare davanti ai nostri militanti. Mi sembra più corretto“.
“Preferisco stare in silenzio fino al congresso (domenica mattina ore 10 alla Città del Cinema a Foggia,ndr) con l’auspicio di ritrovare un clima distensivo all’interno del Partito. Domenica dovrà essere un giorno di festa che non può lasciare spazio a polemiche sterili“.
Così rispettivamente Antonio Potenza e Paolo Dell’Erba in merito alle dichiarazioni nel pomeriggio del consigliere regionale Napoleone Cera, nel corso di una conferenza stampa “fuori dagli schemi” a Bari.
L’attenzione di Napoleone Cera è stata nteramente rivolta a Paolo Soccorso Dell’Erba, suo collega, che dopo l’abbandono di Aldo Patriciello, sembra destinato a correre per Forza Italia alle prossime elezioni europee nel collegio Sud. Cera, politico di San Marco in Lamis, ha preso una decisione insolita: l’auto-sospensione da Forza Italia, pur decidendo di rimanere all’interno del gruppo regionale.
“Se solo Forza Italia avesse contribuito a un dialogo costruttivo sul territorio, le cose sarebbero state diverse. Tutto questo è nato dagli eventi che si sono susseguiti in provincia di Foggia negli ultimi mesi, dall’elezione del presidente della Provincia di Foggia allo scioglimento del Comune di Manfredonia e alle elezioni amministrative di Foggia. Una rottura che avrei preferito evitare, ma che è diventata inevitabile”, ha dichiarato Cera dalla sede della Regione Puglia.
“Il 30 dicembre ho scritto al partito nazionale, all’onorevole Battistoni e all’onorevole Tajani, chiedendo un incontro chiarificatore sui chiari problemi nella gestione di Forza Italia, in Puglia e in provincia di Foggia. Questo incontro, che non si è mai tenuto, era in vista del congresso provinciale, dove sia io che alcuni amministratori e sostenitori di Forza Italia chiedevamo chiarezza. Tuttavia, uno scambio di lettere e missive faceva presagire che Forza Italia stesse procedendo come se nulla fosse.
Non possiamo accettare che tali posizioni siano condivise da tutto il partito, mi ha scritto Battistoni. Ma io lamentavo una mancanza di coerenza su alcune questioni. Oggi, chi assume il ruolo di segretario provinciale ha appoggiato un altro candidato alla Provincia, mettendo a rischio l’Ente, che ora è passato alla sinistra. Forza Italia aveva una direzione chiara con Nicola Gatta presidente, ma alcuni hanno agito in contrasto, e abbiamo perso. Questa fazione di Forza Italia è ora il coordinatore del partito.”
Cera, deluso dopo anni di militanza insieme al viceministro Francesco Paolo Sisto, afferma di non aver avuto accesso alle liste dei membri azzurri. “Il congresso sembra un passaggio formale”, ha commentato. “Abbiamo chiesto al coordinatore regionale di prendere una decisione, ma ha emesso una nota dichiarando che Dell’Erba e Potenza, fautori del centrosinistra, erano fuori da Forza Italia.
Leggendo quella nota, pensavamo che il partito avesse preso una posizione seria su quella condotta. Ma quando è giunto il momento di votare per il consigliere segretario, il coordinatore provinciale, pur sapendo che c’era un’altra candidatura, ha imposto lo stesso Dell’Erba con una missiva, anche se poche settimane prima era stato espulso dal partito. Il centrodestra si è dimesso, e io sono stato eletto dai consiglieri regionali amici.”
Il caso Manfredonia è particolarmente singolare per Cera. “Il Comune di Manfredonia, dopo decenni, è stato conquistato dal centrodestra con un sindaco di Forza Italia.
La scelta del sindaco Rotice di sostenere il candidato di Dell’Erba alla Provincia ha causato lo scioglimento dell’amministrazione sipontina. Oggi scopro che chi ha deciso lo scioglimento è nella lista unitaria di Dell’Erba (e nel nuovo direttivo pare sia stata inserita anche Liliana Rinaldi,ndr). I nostri elettori devono capire cosa sta succedendo.”
Secondo il consigliere regionale, gli è stato impedito di candidarsi al congresso azzurro, e la richiesta di una mozione unitaria è stata respinta. “Mi allontano con nostalgia da ciò che avrebbe potuto essere ma non è stato. La mia sospensione è una pausa dalla vita politica attiva, ma resto nel gruppo. Non so cosa decideranno a Roma, se vogliono espellermi o sospendermi. Le tessere a Foggia al congresso provinciale dimostravano che il partito era diviso.
La mia lettera all’onorevole Tajani è nata da questa frattura. Questa lotta è un conflitto cresciuto negli ultimi mesi, è come entrare in un castello e assediarlo. Ma questa linea non è condivisibile, ritengo che il coordinatore regionale D’Attis abbia creato una spaccatura. Non porterà a nulla tranne che a dividere il partito tra chi voleva una leadership democratica e chi vuole imporre le regole per tutti da solo.”