“Spett.le Redazione, con la presente segnaliamo quanto accaduto nelle ultime ore in relazione alla prova di accesso al corso TFA Sostegno, VIII ciclo, presso l’Università degli Studi di Foggia“.
Comincia così la lettera inviata a StatoQuotidiano dagli avvocati Giada Ficarelli e Antonio Gabrieli.
Lo svolgimento della prova preselettiva, spiegano, si è tenuta lo scorso 7 luglio per la secondaria di 2° grado e il 10 luglio venivano pubblicati gli esiti che vedevo ammessi alle successive prove scritte tutti i candidati che avevano ottenuto un punteggio minimo pari a 21/30.
“Con profondo stupore, però, si è appreso solo nella serata di ieri e, quindi, ben oltre una settimana dopo la prima pubblicazione, che l’Università degli Studi di Foggia ha provveduto a rettificare l’esito della prova preselettiva suddetta a seguito delle segnalazioni pervenute da alcuni candidati al Cineca.”
Tale rettifica ha riguardato uno dei quesiti posti durante la prova concorsuale che sono riportati nella lettera.
Detta rettifica, quindi, ha determinato il riconoscimento di due risposte corrette anziché una sola (come, invece, previsto dal bando) e, nello specifico, individuando come risposte corrette sia la lettera A) che la lettera B).
Si è proceduto, pertanto, alla rielaborazione della graduatoria per la secondaria di 2° grado,
escludendo tutti i candidati che, in precedenza, erano stati ammessi alle prove scritte avendo riportato un punteggio pari a 21/30.
Come studio legale abbiamo ricevuto già dalle prime ore del mattino diverse segnalazione e richieste finalizzate alla tutela giudiziaria contro questa ingiusta rettifica delle graduatorie. “È doverso rappresentare che detta prova di accesso al TFA Sostegno VIII ciclo rappresenta per i partecipanti l’opportunità di lavorare nella Scuola pubblica quale docente di sostegno, con importanti ricadute sul piano personale e familiare”.
“Appare di tutta evidenza come la correzione operata dal Cineca, dopo la prima pubblicazione delle graduatorie, sia del tutto illegittima in quanto contraria al bando di concorso pubblicato dall’Università di Foggia ma anche palesemente in contrasto con l’essenza stessa della prova che avrebbe dovuto prevedere una, e una soltanto, risposta esatta per quesito onde evitare che i partecipanti fossero posti nell’incertezza di quale fosse l’unica risposta corretta”.
Con l’avvenuta rettifica della graduatoria, di conseguenza,
i precedenti ammessi con punteggio 21/30 si sono trovati, loro malgrado, a essere “scavalcati” dai colleghi
che, per errore dell’Amministrazione, hanno ricevuto maggiore fortuna dal quesito incriminato.
“È indubbio che detta condotta dell’Amministrazione Universitaria abbia generato un danno di notevole entità avverso il quale diversi assistiti ci chiedono rimedio giudiziario, al fine di ottenere il diritto all’accesso alle successive prove del TFA Sostegno.
Questa grave situazione verificatasi apre spiragli giuridici anche per rivendicare il diritto di accesso alle prove scritte per tutti i partecipanti con punteggio minimo di 18/30.
Pur avendo aperto alle preadesioni al ricorso collettivo mirato alle finalità di cui sopra (per il quale si possono ricevere informazioni inviando una email all’indirizzo ricorsotfaunifg@gmail.com ), auspichiamo che l’Università degli Studi di Foggia possa in autonomia e in autotutela rivedere le proprie determinazioni, ripristinando il diritto violato e, dunque, ammettendo anche tutti i concorrenti con punteggio minimo di 18/30 o quantomeno di 21/30”.