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CORRUZIONE Puglia: appalti truccati della protezione civile, accuse di corruzione e peculato

Gli accusati avrebbero truccato l’appalto da 9 milioni di euro, che alla fine è arrivato a costarne 23 milioni a causa di ordini di servizio illegittimi.

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
19 Luglio 2024
Bari // Cronaca //
Prima di occuparsi dell’ospedale Covid alla Fiera del Levante, la Cobar di Altamura non aveva mai realizzato progetti di edilizia sanitaria. Tuttavia, nella valutazione dell’”esperienza” ottenne il massimo punteggio, mentre l’unica concorrente, Operamed, che aveva costruito strutture simili a Milano e Civitanova, ricevette due punti in meno. Secondo la Procura di Bari, l’ex dirigente della Protezione civile, Mario Lerario, e il Rup Antonio Mercurio avrebbero truccato l’appalto da 9 milioni di euro, che alla fine è arrivato a costarne 23 milioni a causa di ordini di servizio illegittimi.

Ieri, il procuratore Roberto Rossi ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini a dieci persone per le accuse di turbativa d’asta, falso, corruzione e peculato. Per tre di loro (escluso Lerario, attualmente ai domiciliari dopo l’arresto e due condanne per corruzione) la Procura aveva chiesto l’arresto, ma il gip Anna Perrelli ha rigettato la richiesta per mancanza di esigenze cautelari attuali. Oltre ai due ex tecnici della Regione, tra gli indagati ci sono Felice Antonio Spaccavento, membro della commissione di gara, e gli imprenditori Vito De Mitri, Francesco Girardi, Vito Vincenzo Leo, Andrea Barili, Domenico Tancredi, Sigismondo Zema e Alessandro Nuzzo.

L’inchiesta, avviata da un articolo della “Gazzetta” sulle spese extra per i bagni non previsti, si è ampliata ad altri appalti per l’emergenza, costati oltre 100 milioni di euro alla Regione. Una consulenza tecnica ha rivelato come la Cobar sia stata favorita: nel bando per l’ospedale Covid, un algoritmo per il calcolo del punteggio azzerava l’importanza del prezzo nell’assegnazione della gara. Questo permetteva di compensare tale differenza attraverso punteggi qualitativi discrezionali, come quelli relativi all’esperienza e alla capacità tecnica. Nonostante fossero equivalenti, la Cobar ottenne il massimo punteggio, mentre Operamed ricevette due punti in meno. Per questo motivo, ai due tecnici e al commissario è contestato il falso con l’aggravante del nesso teleologico, un reato che serve a commetterne un altro.

Un ulteriore falso sarebbe stato commesso da Lerario e Mercurio per i lavori aggiuntivi da 7 milioni di euro ordinati alla Cobar tramite ordini di servizio.

Lo riporta La Gazzetta del Mezzogiorno.

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Se le persone che amiamo ci vengono tolte, il modo per farle vivere è non smettere di amarle (James O’Barr)

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