Il parere favorevole all’aggiornamento della rete ospedaliera è stato espresso all’unanimità dalla commissione presieduta da Mauro Vizzino. L’obiettivo principale è la redistribuzione dei posti letto tra pubblico e privato, con una particolare attenzione al miglioramento delle strutture esistenti, soprattutto per quanto riguarda i reparti dedicati alla riabilitazione e alla lungodegenza.
Dettagli del piano
La nuova configurazione dei posti letto risponde a una crescente domanda di servizi sanitari, alla luce dell’evoluzione delle esigenze della popolazione e delle sfide poste dall’aumento della cronicità e dell’invecchiamento della popolazione. Nel dettaglio, la rete ospedaliera pubblica verrà potenziata con 10.311 posti letto, mentre il privato accreditato avrà una disponibilità di 4.991 posti, garantendo così una maggiore flessibilità nell’offerta sanitaria.
Inoltre, sono previsti interventi specifici per migliorare i pronto soccorso, che soffrono spesso di criticità legate al sovraffollamento. Tra le proposte di maggiore rilevanza c’è la riapertura del pronto soccorso dell’ospedale Moscati di Taranto, che potrebbe alleggerire la pressione su altri ospedali della provincia, in particolare il Santissima Annunziata. Questo reparto, infatti, è attualmente l’unico dipartimento di emergenza e accettazione (DEA) di primo livello del capoluogo ionico, con conseguenti criticità gestionali.
Le richieste dei consiglieri
Durante la seduta in commissione, sono emerse diverse richieste di integrazione e proroga riguardanti la graduatoria degli infermieri e del personale ausiliario. Da segnalare l’intervento dei consiglieri Paolo Campo (PD) e Vincenzo Di Gregorio (PD), che hanno sollecitato una proroga per i bandi regionali destinati agli infermieri e agli operatori socio-sanitari. Anche Antonio Scalera (La Puglia Domani) ha presentato alcuni emendamenti, tra cui l’inclusione delle aziende non sanitarie nel piano di assunzioni regionali.
Il piano prevede anche una riorganizzazione della rete territoriale di riabilitazione e fisioterapia, con l’obiettivo di potenziare i servizi in aree periferiche come Foggia, dove vi è una carenza di fisioterapisti qualificati. Le nuove risorse umane permetteranno di affrontare queste carenze, migliorando la qualità dell’assistenza.
Problematiche legate al territorio di Taranto
Un altro aspetto cruciale della riorganizzazione sanitaria riguarda la provincia di Taranto, che soffre di una cronica mancanza di strutture di emergenza. Attualmente, la città può contare solo sul pronto soccorso del Santissima Annunziata, che rappresenta l’unico punto di riferimento per tutto il territorio, inclusa l’area industriale.
Secondo il consigliere Giampaolo Vietri (Fratelli d’Italia), questa situazione crea notevoli difficoltà gestionali, poiché il Santissima Annunziata deve farsi carico di tutte le emergenze, comprese quelle che potrebbero essere gestite in altri ospedali della provincia. La riapertura del pronto soccorso del Moscati allevierebbe significativamente questa pressione, rendendo più efficiente l’intero sistema di emergenza nella provincia.
Il ruolo dei servizi sociali
Nel corso della stessa seduta è stata affrontata anche la questione del rafforzamento dei servizi sociali in ambito sanitario, in particolare per quanto riguarda le misure di contrasto alla povertà educativa. L’assessora ai Trasporti Debora Ciliento ha sottolineato l’importanza di implementare iniziative mirate per garantire l’accesso ai servizi essenziali anche alle fasce più deboli della popolazione.
Tra le proposte avanzate, vi è la creazione di un sistema integrato che preveda un maggiore coordinamento tra i servizi sanitari e sociali, in modo da offrire un supporto più completo alle famiglie in difficoltà. A questo si aggiunge la richiesta di nuove risorse economiche, sollecitata anche dal sindaco di Ruvo, Pasquale Chieco, per affrontare al meglio le sfide legate alla gestione delle emergenze sanitarie e sociali.
Prospettive future
Con l’approvazione di questo piano, la Regione Puglia fa un passo avanti nella riorganizzazione della sua rete ospedaliera, cercando di rispondere alle nuove esigenze di un sistema sanitario sempre più complesso. La sfida principale rimane quella di bilanciare l’offerta tra pubblico e privato, garantendo allo stesso tempo una gestione più efficiente dei pronto soccorso e una maggiore attenzione alle aree periferiche e meno servite.
Resta ora da vedere come queste misure verranno attuate concretamente nei prossimi mesi e se saranno in grado di migliorare effettivamente la qualità dell’assistenza sanitaria in Puglia, risolvendo le criticità emerse negli ultimi anni.
Lo riporta La Repubblica di Bari.