Totò Schillaci, indimenticabile protagonista del Mondiale di Italia ’90, è stato salutato per l’ultima volta in un’atmosfera di profonda commozione allo stadio “Renzo Barbera” di Palermo, dove è stata allestita la sua camera ardente. Scomparso a 59 anni, Schillaci ha perso la sua battaglia contro un tumore, complicato da una polmonite, che lo ha debilitato negli ultimi giorni di vita all’ospedale Civico di Palermo.
La città natale si è stretta attorno alla sua figura, con centinaia di tifosi, amici e personalità del mondo dello sport e della politica che si sono recati a rendere omaggio. Presenti, tra gli altri, il presidente della regione Renato Schifani, il sindaco Roberto Lagalla e il presidente del Palermo, Dario Mirri. Molti ex colleghi, da Roberto Baggio a Gianluigi Buffon, hanno espresso il loro dolore e rispetto per un uomo che ha incarnato il sogno di riscatto per tanti italiani.
Schillaci, cresciuto nel quartiere popolare Cep di Palermo, aveva conquistato il cuore dei tifosi con la sua genuinità e il suo talento, diventando capocannoniere e simbolo dell’Italia durante quel memorabile mondiale. Le parole d’addio sui social della figlia Jessica, che lo ha descritto come “un guerriero fino alla fine”, hanno emozionato i tanti che hanno seguito la sua parabola umana e sportiva.
Domani, alle 11:30, si terranno i funerali nella Cattedrale di Palermo, dove la città e il mondo dello sport gli daranno l’ultimo addio