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FOGGIA Traffico illecito di rifiuti tra Campania e Puglia: Foggia al centro di una nuova “terra dei fuochi”

Libera Foggia ha espresso il proprio ringraziamento alle forze dell'ordine e alla magistratura

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
19 Ottobre 2024
Cerignola // Cronaca //

L’operazione “Ombra”, condotta nelle scorse ore dalla Direzione Distrettuale Antimafia (D.D.A.), ha portato alla luce un preoccupante fenomeno di traffico illecito di rifiuti tra la Campania e la Puglia. L’inchiesta, coordinata dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (N.O.E.) e condotta con la collaborazione della Procura di Foggia, ha rivelato la presenza di una fitta rete criminale che, secondo le prime stime degli investigatori, ha gestito il trasporto e lo smaltimento illegale di circa 6.000 tonnellate di rifiuti. Si tratta di rifiuti speciali, industriali, solidi urbani e scarti tessili, provenienti dalla Campania, che venivano compressi in balle per poi essere trasportati e sversati nelle campagne delle province di Foggia e della Bat.

Il quadro descritto dagli inquirenti è allarmante: i rifiuti venivano bruciati, sversati o nascosti in modo del tutto irregolare, con gravi conseguenze per l’ambiente e per la salute pubblica. In molti casi, dopo la combustione, le sostanze tossiche rilasciate dai rifiuti finivano per infiltrarsi nel suolo, compromettendo non solo la qualità dell’aria ma anche la sicurezza alimentare del territorio. Questi atti criminali, per la loro natura subdola, presentano un pericolo che non è immediatamente percepibile, ma che si manifesta solo nel lungo periodo, con effetti devastanti che potrebbero protrarsi per decenni. A sottolineare la gravità della situazione è Roberto Rossi, Procuratore della Repubblica di Bari, che ha dichiarato: “Questi sono reati molto pericolosi perché la loro pericolosità non è visibile immediatamente. I loro effetti si vedono a lungo termine, anche dopo decenni.”

Le intercettazioni effettuate nell’ambito dell’operazione “Ombra” offrono uno spaccato inquietante della mentalità dei responsabili di questi crimini. Imprenditori, intermediari e autotrasportatori, colti a discutere delle loro attività illegali, hanno dimostrato un totale disprezzo per le conseguenze del loro operato. “A noi cosa ce ne frega di che ci mettono sopra?” è solo una delle frasi emerse durante le indagini, evidenziando l’indifferenza verso i danni ambientali e sanitari causati dallo smaltimento irregolare dei rifiuti.

Il fenomeno dello sversamento illegale di rifiuti nelle campagne pugliesi non è, purtroppo, una novità. In più occasioni è stato denunciato da cittadini e associazioni, ma l’allarme sociale rispetto a queste pratiche criminali rimane ancora basso. La criminalità organizzata, in questo contesto, si comporta come un vero e proprio attore imprenditoriale, offrendo servizi di smaltimento a costi notevolmente inferiori rispetto a quelli del sistema legale. Tuttavia, il prezzo di questa “convenienza” è altissimo per l’ambiente e per la salute delle comunità locali. “La logica del profitto violenta i nostri territori e inquina, materialmente e simbolicamente, le nostre comunità”, si legge in una nota diffusa da Libera Foggia, associazione impegnata nella lotta contro le mafie e i fenomeni di criminalità ambientale.

Libera Foggia ha espresso il proprio ringraziamento alle forze dell’ordine e alla magistratura per l’impegno profuso in questa operazione, sottolineando l’importanza di una vigilanza costante e di un impegno comune da parte delle istituzioni e dei cittadini per contrastare queste pratiche distruttive. “Chiediamo a tutte le istituzioni di vigilare e di contrastare questi fenomeni e ai cittadini di esserci accanto nell’attività di denuncia”, afferma l’associazione, ricordando come il contributo della società civile sia fondamentale nella lotta contro la criminalità ambientale. Tuttavia, l’associazione ha anche posto l’accento sull’urgenza di interventi concreti per la bonifica dei terreni inquinati. “Chiediamo inoltre che si attivi, nel minor tempo possibile, il processo di bonifica dei terreni inquinati. Ne va della nostra salute e di quella delle generazioni future”, conclude la nota.

Il caso sollevato dall’operazione “Ombra” evidenzia ancora una volta come la Puglia sia diventata una delle regioni più esposte al fenomeno del traffico illecito di rifiuti, tanto da essere definita la nuova “terra dei fuochi”. Questo appellativo, che in passato è stato associato principalmente alla Campania, si riferisce alle aree in cui lo smaltimento illegale di rifiuti ha causato gravi danni ambientali e sanitari, spesso irreversibili. Oggi, purtroppo, anche le campagne pugliesi sembrano essere diventate terreno fertile per questi traffici criminali, con la complicità di imprenditori senza scrupoli e la partecipazione attiva delle mafie locali.

L’auspicio è che questa operazione rappresenti un punto di svolta nella lotta contro il traffico illecito di rifiuti e che si possa finalmente avviare un percorso di bonifica e recupero delle aree colpite. Ma per far sì che ciò accada, è necessario un impegno congiunto di tutte le forze in campo, dalle istituzioni alle associazioni, fino ai singoli cittadini. Solo così sarà possibile mettere fine a una pratica che non solo devasta l’ambiente, ma mina anche le basi stesse del futuro delle comunità locali.

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