“In merito all’articolo recentemente pubblicato, desideriamo fornire alcune precisazioni.
Prima di tutto, riguardo all’asserito obbligo di installare un cestino dei rifiuti all’esterno del nostro distributore automatico, precisiamo che non esiste alcuna normativa che imponga tale obbligo, considerando la presenza di cestini comunali lungo la strada. Abbiamo regolarmente presentato la SCIA al Comune nel marzo 2023, corredata delle relative planimetrie, nelle quali non era prevista l’installazione di alcun cestino, e fino a oggi non ci è stato richiesto di farlo, nonostante le numerose comunicazioni ufficiali inviate al Comune e alla Polizia Municipale a seguito delle polemiche sollevate dalla pasticceria vicina.
Inoltre, ci teniamo a sottolineare che non esiste alcuna “guerra” tra commercianti, come erroneamente riportato. La nostra attività è stata bersaglio di attacchi sin dall’installazione del distributore automatico, ma da parte nostra non c’è mai stata alcuna intenzione di alimentare conflitti. Anzi, abbiamo sempre operato nel pieno rispetto delle norme. A conferma di ciò, ricordiamo che la figlia della persona che ci attacca ha minacciato la nostra attività solo all’inizio dell’estate, in previsione di un aumento dei nostri profitti, e non prima. Inoltre, la madre ha manifestato ostilità sin dall’apertura, senza motivazioni apparenti, se non il desiderio di farci cessare l’attività.
In conclusione, ribadiamo che la richiesta di installare un cestino è priva di qualsiasi fondamento legale e appare come un mero pretesto per ostacolare il nostro lavoro. Il nostro unico obiettivo è sempre stato quello di operare serenamente e nel rispetto delle regole, evitando qualsiasi conflitto.
Infine, desideriamo correggere quanto riportato: l’episodio menzionato nell’articolo è avvenuto nella notte tra il 30 settembre e il 1° ottobre, e non in un’altra data. Chiediamo quindi che queste precisazioni vengano correttamente riportate. Sarà ora compito della magistratura accertare se si tratti di atti intimidatori volti a farci rispettare obblighi di legge inesistenti o piuttosto a costringerci a interrompere la nostra attività.”