Orta Nova – Mettere la persona al centro delle politiche organizzative all’interno della Scuola e dei vari contesti di lavoro. Superare la tendenza a considerare i limiti, per esempio, del disabile, e cominciare a valorizzare le attitudini, le qualità e i punti di forza di ogni essere umano proprio come persona. E realizzare, a tal fine, interventi nell’ottica dell’inclusione, tenendo presente che oggi inclusione deve significare dare a tutti e ad ognuno l’opportunità di poter esprimere il proprio essere persona nella comunità.
Si è parlato di questo ieri sera nel corso del convegno “Dall’Inclusione al Progetto di vita”, organizzato dalla scuola I Circolo e dal suo dirigente, Salvatore Mininno, con il patrocinio del Comune di Orta Nova.
Intervenuti, il sindaco Domenico Lasorsa; l’assessore alla cultura e alla pubblica istruzione, Dora Pelullo; il docente ordinario dell’Università di Bari, professor Francesco Bellino.
Presenti al convegno rappresentanti delle varie associazioni e realtà del territorio locale, tra cui Cinofila di Orta Nova, a presentare le proprie attività di inclusione attraverso la pet terapy; Social Service; Radio Master; L’Ortese.
“Inclusione sociale significa appartenere a qualcosa e sentirsi accolti” le parole sul tema della serata del primo cittadino di Orta Nova “Tra gli individui si creano delle differenze che portano alcuni, talvolta, ad escludere qualcuno. Il rischio è quindi quello di realizzare forme di discriminazione. Ecco perché ogni forma di inclusione deve tendere ad evitare le eventuali forme di esclusione e di discriminazione sociale favorendo attività che coinvolgano soprattutto i giovani”.
E come si può venire fuori dalle discriminazioni? Capendo che ogni individuo è una persona.
Negli anni Settanta si era soliti parlare della diversità e dei limiti della persona in termini di medicalizzazione, sottolineando la necessità di interventi volti piuttosto alla cura dei limiti; si parlò poi di integrazione, negli anni Ottanta, puntando sulla possibilità di inserire nei contesti sociali le persone con difficoltà. Negli anni Novanta, finalmente si è cominciato, invece, a parlare di Inclusione “che oggi è rivolta a tutti” così , il dirigente Salvatore Mininno “Inclusione significa pari opportunità, uguaglianza, socializzazione”.
Importante, perché si realizzi piena inclusione per tutti: fare Comunità, che è diverso dal fare società.
Comunità è da intendersi come un insieme di persone che si sentono unite da valori comuni, è fatta di soggetti che si conoscono, interagiscono e con
un progetto di vita da condividere. Un insieme di persone che superano la diffidenza e vivono nella fiducia reciproca, tornando a sentirsi fratelli, ben sapendo che proprio fare comunità è il valore “con cui si esce dalla crisi”, come ha evidenziato il professor Bellino, nel corso del suo intervento.
Se manca la comunità, subentra l’individualismo. Perché gli esseri umani sono esseri relazionali, questa è la verità. Senza relazione, non c’è essere umano. “Nella comunità si costruisce la nostra identità”.
Importante, inoltre, per Bellino, nel suo discorso rivolto particolarmente al mondo della scuola, puntare sull’importanza della competenza, della conoscenza, dell’essere preparati rispetto ai compiti cui ognuno è chiamato.
Ieri, le sue parole, con la quinta elementare si sapeva leggere e scrivere, oggi con la laurea queste abilità mancano. “Necessario, dunque, ritornare a credere nel rigore dell’essere preparati e nella competenza, nell’aggiornamento professionale”.
Altri capisaldi a cui guardare nel tentativo di fare inclusione e fare comunità per il professor Bellino: puntare sulla storia locale e sulla conoscenza della storia più recente, quella che spesso viene trascurata, per creare e dare senso di appartenenza.
Connotati ben precisi, dunque, sono stati definiti per dare forma e concreta attuazione alla parola inclusione, ieri sera. Un’inclusione che abbia come riferimento “l’educazione e la formazione per prendersi cura e credere nella persona”, come nella conclusione dell’assessore Dora Pelullo “Il futuro di ogni comunità risiede nel catturare la passione, l’immaginazione, le risorse dei suoi componenti. Farne tesoro affinché proliferino, a noi l’arduo compito”.
Un’occasione di incontro e riflessione collettiva nel convegno “Dall’Inclusione al Progetto di Vita”, quindi.
Primo di una serie di momenti di collaborazione tra la Scuola Vittorio Veneto, I circolo di Orta Nova, e l’amministrazione comunale, “da intendersi” ha concluso il preside Mininno “non semplicemente come un evento, ma come l’inizio di un processo di crescita collettiva”
Bravissima la giornalista.
Precisa e chiara.