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MALTRATTAMENTI? Bimba morta dopo caduta dalle scale, indagati gli zii

Le condizioni fisiche della bambina hanno destato preoccupazione tra gli investigatori

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
19 Dicembre 2024
Attualità // Prima pagina //

Sono stati iscritti nel registro degli indagati i due zii della piccola Alessandra, la bambina di quattro anni morta tragicamente dopo una caduta da una scala a chiocciola nella sua abitazione a Tufino, in provincia di Napoli. La coppia, che aveva ricevuto l’affidamento della bambina dai servizi sociali, è ora accusata di maltrattamenti e omicidio colposo.

La tragedia è avvenuta nella serata del 13 dicembre scorso. In un primo momento, le condizioni della bambina non erano sembrate critiche, ma all’arrivo dei medici del 118 la situazione era ormai disperata: Alessandra è deceduta poco dopo. Gli esiti dell’autopsia, attesi con grande attenzione, saranno fondamentali per chiarire le cause del decesso e verificare eventuali responsabilità. Secondo quanto si apprende, la piccola presentava segni preoccupanti, tra cui lividi, una bruciatura e uno stato di malnutrizione.

La dinamica ancora da chiarire

Secondo le prime ricostruzioni, Alessandra sarebbe caduta accidentalmente dalla scala interna dell’abitazione. Tuttavia, le circostanze dell’incidente e il contesto in cui viveva sollevano numerosi interrogativi. Gli inquirenti stanno cercando di capire perché la bambina si trovasse sveglia e sulle scale a un’ora tarda, e se vi siano state omissioni nei soccorsi.

Due telefonate sono state effettuate al 118 quella sera. La prima segnalava un sospetto caso di broncopolmonite, mentre la seconda, successiva, riportava una caduta dalle scale. Questo ritardo nella comunicazione delle reali condizioni della bambina potrebbe avere avuto conseguenze drammatiche. Gli investigatori intendono accertare se la tempestività nei soccorsi avrebbe potuto fare la differenza.

Segni di maltrattamento?

Le condizioni fisiche della bambina hanno destato preoccupazione tra gli investigatori. L’autopsia dovrà confermare se i segni riscontrati sul corpo siano compatibili con maltrattamenti. Oltre ai lividi e alla bruciatura, lo stato di malnutrizione potrebbe indicare una situazione di grave trascuratezza. Gli zii affidatari, ora indagati, dovranno chiarire la loro posizione agli inquirenti, mentre i carabinieri di Nola, sotto la direzione della procura, proseguono le indagini per ricostruire gli eventi della tragica notte.

Un contesto familiare delicato

La piccola Alessandra viveva con gli zii a seguito di una decisione dei servizi sociali, che avevano ritenuto più idonea questa sistemazione rispetto alla famiglia d’origine. Tuttavia, alla luce degli ultimi sviluppi, sorgono dubbi sulla capacità della coppia di garantire un ambiente sicuro e protetto per la bambina. Le condizioni in cui è stata trovata Alessandra sollevano interrogativi sulla qualità delle verifiche svolte nel contesto familiare prima e durante l’affidamento.

Il ruolo della procura e i prossimi passi

La procura di Nola ha aperto un fascicolo per fare luce sull’intera vicenda. Gli investigatori stanno raccogliendo testimonianze e prove per chiarire sia le dinamiche dell’incidente sia il contesto di vita della bambina. Si cerca anche di stabilire se vi siano state segnalazioni precedenti riguardanti eventuali maltrattamenti o situazioni di disagio.

La vicenda ha scosso profondamente la comunità di Tufino, che si interroga su come sia potuta avvenire una tragedia simile. Mentre le indagini proseguono, il caso di Alessandra richiama l’attenzione sull’importanza di garantire monitoraggi adeguati nei casi di affido, per evitare che bambini già in situazioni di fragilità possano trovarsi esposti a ulteriori rischi.

Rimane ora da attendere i risultati dell’autopsia, che saranno cruciali per comprendere appieno le cause della morte e fornire risposte definitive a un caso che ha lasciato una profonda ferita non solo nella famiglia, ma nell’intera comunità.

1 commenti su "Bimba morta dopo caduta dalle scale, indagati gli zii"

  1. Una tragedia dovuta anche all’indifferenza istituzionale.
    Come si può pensare di affidare una bimba (in un contesto familiare degradato) senza che vi siano i dovuti controlli (visite domiciliari degli assistenti sociali)? Non lo si può fare neanche con gli animali in affido (le volontarie controllano l’ambiente e gli affidatari) cbe revocano l’affido in caso di inadeguatezza e pericolo.
    Hanno chiuso gli occhi assistenti sociali e giudici dei minori (sono esperti)?
    Purtroppo credo che il degrado e l’indifferenza istituzionale abbia contribuito pesantemente alla tragica fine della piccola bambina.
    Alessandra aveva il destino segnato: non ha incontrato, sfortunatamente per Lei, un volto attento al Suo dolore e abbandono.
    L’hanno abbandonata tutti coloro che l’hanno incontrata. La Sua vita non valeva niente.
    Questa storia è molto triste e non è unica.
    Cecità istituzionale ed istituita.

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“Il vero spirito di rivolta consiste nell'esigere la felicità qui, in questa vita.” (Henrik Johan Ibsen)

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