Foggia, 20 febbraio 2020. Le dichiarazioni di Raimondo Ursitti sulla composizione delle liste della Lega e la sua analisi sulla trasformazione del partito nei cinque anni dalle ultime regionali, hanno risvegliato antiche polemiche degli ex leghisti, oggi confluiti in altri lidi del centrodestra. Primo fra tutti ‘L’Altra Italia’, partito di cui, sul numero di iscritti, gli stessi dirigenti contano oltre mille tessere in provincia di Foggia. In Puglia l’altro polo numericamente più consistente si trova nel leccese, il partito ha anche dei consiglieri comunali in altre città italiane.
L’ex referente per il sud è il medico di S. Severo Roberto Fanelli (provenienza Lega) il presidente interprovinciale Saverio Siorini, un ruolo che indica una sfera di competenza territoriale nella parte Nord della Puglia. Entrambi sono stati leghisti della prima ora, la loro militanza attiva risale a tre anni fa. In realtà Siorini non è stato estromesso da una successiva riorganizzazione del Carroccio in Capitanata ma espulso nel 2017 dal partito “Noi con Salvini” a causa di un post scritto su facebook. Oltre a occuparsi di Altra Italia, oggi è presidente del comitato ‘Terra nostra Gargano’, 1400 persone fra agricoltori, coltivatori e allevatori.
Sulle prossime regionali la linea di Altra Italia è la seguente: “Se il nome del candidato presidente sarà quello di Raffaele Fitto noi parteciperemo alla coalizione del centrodestra con il nostro simbolo, se sarà un esponente della Lega ci tireremo fuori”.
Molta acqua è passata sotto i ponti di questo scontro mai sopito fra “vecchia e nuova guardia”. Alle politiche del 2018 viene eletto deputato Rossano Sasso. Roberto Fanelli, protagonista di quella stagione d’esordio – alle regionali di tre anni prima si era distinto per il risultato personale dentro un Carroccio che aveva appena svoltato nei simboli e nei contenuti e si era presentato al sud – decide che è il momento di lasciare. Non sono solo questi i motivi dello strappo, anche l’organizzazione del partito fa la sua parte. “Non si è mai tenuto un congresso provinciale, comunale, regionale”, scrive Siorini in una nota molto dura inviata a Stato Quotidiano. Questa vita di partito da riorganizzare e rifondare era già stata oggetto di critiche da parte di Fanelli nei suoi giorni d’addio alla Lega. L’assenza di congressi viene valutata dagli esuli leghisti come un “tradimento verso chi ha costruito ed aiutato la Lega a mettere radici in Puglia. Tutto per trattenere il partito nelle mani di pochi”.
Foto – SQ
Nel commento gli ex ne hanno per tutti, dirigenti ed eletti, e se la prendono, in particolare, con il coordinatore provinciale Daniele Cusmai responsabile, secondo loro, di “riunioni fra pochi per individuare il candidato a scapito degli altri partecipanti, e solo per portare voti. Così vengono violate la partecipazione, il valore dell’uomo e del tesserato”. Continuano affermando che ci sono delle “preferenze della Capitanata verso baresi e leccesi, altro che equidistanza fra i candidati”. Il riferimento è alle parole di Raimondo Ursitti che, a proposito dei candidati scelti dalla segreteria regionale, ha assicurato “equidistanza” nel sostegno durante la campagna elettorale. La reazione dei dirigenti di Altra Italia scaturisce anche dalla citazione che Ursitti ha fatto riguardo ai nomi storici della Lega, compreso quello di Siorini: “Loro si sono seduti al tavolo del partito avendo trovato già tutto pronto – replica- ora nel partito sono arrivati tanti ex che sono la loro base politica e che hanno provocato danni e creato il caos, a Foggia e in provincia”.
La vicenda di Antonio Novelli a Manfredonia e dell’ex forzista Cristiano Romani in cui, probabilmente, sarà il secondo ad ottenere una candidatura per le regionali, è musica per le orecchie degli ex che vedono confermate le loro tesi. “Il nostro auspicio -concludono- è che Salvini sia informato e che tenga conto di tutto ciò”.
REDAZIONE STATOQUOTIDIANO.IT – RIPRODUZIONE RISERVATA